Il Consiglio Comunale straordinario di Chiavari, richiesto dai consiglieri di minoranza per discutere la vendita delle quote Iren Acqua Tigullio spa e la riapertura del Tribunale, è stato interrotto a causa dell’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri di maggioranza.
In apertura del Consiglio comunale straordinario di ieri, 11 agosto, il sindaco Federico Messuti ha dichiarato: «Sul tema dell’acqua pubblica si sta cercando di alimentare una polemica che non ha alcun riscontro nella realtà. L’amministrazione non ha mai messo in discussione il principio della gestione pubblica dell’acqua, né ci sono atti o decisioni che vadano in quella direzione. Abbiamo ricevuto due proposte da Iren per l’acquisto delle quote di Iren Acqua Tigullio e le abbiamo respinte nei termini previsti, perché non in linea con l’interesse dei cittadini chiavaresi. Il nostro comportamento è stato trasparente e coerente».
E sul Tribunale ha commentato: «Dopo l’estate incontrerò il ministro Nordio per parlare della riapertura del Tribunale di Chiavari, lo ringrazio per aver accolto la nostra richiesta, segno di attenzione verso il comprensorio. Porteremo avanti un confronto serio e costruttivo, nelle opportune sedi istituzionali, lontano da polemiche sterili, perché vogliamo risultati concreti per Chiavari».
La maggioranza ha poi deciso di abbandonare l’aula prima della discussione dei due ordini del giorno presentati dalle opposizioni, sulla vendita delle quote di Iren Acqua Tigullio e sulla riapertura del tribunale, definendoli “strumentali e privi di fondamento” e causando la mancanza del numero legale in aula.
La reazione dei consiglieri di minoranza
Durissimo l’attacco dei consiglieri di minoranza Sandro Garibaldi e Davide Grillo, a nome del comitato “il Tigullio non si vende”. «Al momento della discussione dell’ordine del giorno, i consiglieri Alessandro Monti, Claudia Brignole, Alice Galli, Pietrougo Dellacasa, Massimo ed Emanuele Sanguineti, Luca Ginocchio, Ilaria Solari e Giuseppe Lagomarsino, che già si erano opposti alla sua discussione all’inizio del Consiglio, hanno fatto mancare il numero legale, mettendo così fine alla seduta – scrivono in un comunicato -. Un gesto gravissimo, che ha impedito qualsiasi confronto pubblico e trasparente su un tema di rilevanza strategica per la Città, forse perché manca la volontà di mettere nero su bianco che il Comune di Chiavari non venderà le quote Iren. D’altra parte, fino ad oggi, gli atti amministrativi assunti da questa Amministrazione hanno dimostrato l’intenzione di portare ostinatamente avanti la trattativa per la vendita con Iren».
«Ad oggi, non ci risulta, infatti, che il sindaco abbia ancora rifiutato ufficialmente l’ultima offerta di acquisto di Iren del 14.07.2025, né ci è stata fornita copia della risposta di Messuti – denunciano i consiglieri di minoranza -. Restano, inoltre, senza spiegazione anche altre questioni cruciali, come il motivo per cui, a fronte di oltre un milione di euro di utili, al Comune siano stati riconosciuti soltanto 30.000 euro, lasciando, in caso di vendita, tutti gli altri dividendi a Iren. A nostro avviso un vero e proprio regalo al privato!».
«L’interruzione anticipata del Consiglio Comunale ha impedito anche la discussione di tutte le altre interpellanze e gli ordini del giorno della minoranza, di estrema importanza e urgenza – aggiungono Garibaldi e Grillo – come la riapertura del Tribunale a Chiavari (ferma a mere lettere al ministro, senza idee chiare sulla sede, né un progetto concreto), la messa in sicurezza del Torrente Rupinaro, (in stallo ormai da oltre 8 anni nonostante l’urgenza), le problematiche emerse nelle nuove difese a mare che hanno reso di fatto inaccessibili e pericolose le nostre spiagge libere e private, la decisione di interdire il traffico nel centro cittadino con l’introduzione di una Ztl senza un preventivo Piano Urbano del Traffico, né una condivisione con i cittadini e con le categorie commerciali coinvolte, le varianti al Piano Urbanistico Comunale che riportino definitivamente il depuratore dalla colmata mare a Preli (come votato all’unanimità), il progetto nell’ex Area Rissauto di Via Bontà, i parcheggi per i motorini, i lavori di manutenzione sulla strada per Maxena-Sanguineto-Campodonico, ecc.. Tutte materie che attendono ancora una risposta, non la fuga dai banchi del Consiglio».
«Quello di ieri sera è stato un comportamento indegno e dannoso per la democrazia cittadina – concludono i consiglieri di minoranza -. La maggioranza ha scelto di zittire le opposizioni e sottrarsi al dibattito, dimostrando debolezza politica e scarsa capacità amministrativa. Malafede o paura del confronto? I consiglieri di minoranza si rivolgeranno al Prefetto per segnalare questo gravissimo comportamento istituzionale e chiederanno la convocazione immediata di un nuovo Consiglio Comunale straordinario per affrontare tutti i temi rimasti senza risposta».
La motivazione dei capigruppo di maggioranza
Secca la risposta dei capigruppo di maggioranza Alessandro Monti, Partecip@ttiva, e Claudia Brignole, Avanti Chiavari-Di Capua, che sostengono così la decisione di abbandonare l’aula: «L’opposizione presenta ordini del giorno su problemi che non esistono, costruiscono polemiche su basi infondate. Non accettiamo questo modo di fare politica, dedito agli slogan – affermano – Stiamo assistendo ad una raccolta firme sul tema della vendita delle quote Iren, basata su una mistificazione: chi oggi si erge a difensore dell’acqua pubblica dovrebbe spiegare perché i loro partiti, in Parlamento, hanno tradito il referendum del 2011, aprendo la strada a gestioni miste come quella di Iren. Siamo all’assurdo – proseguono – l’ex presidente della commissione consiliare costituita ad hoc per discutere della riapertura del tribunale, Nicola Orecchia, si è dimesso per manifesta incapacità di portare avanti il lavoro e ora presenta un ordine del giorno come se nulla fosse, cercando visibilità politica e nient’altro. Nel frattempo, il sindaco ha già attivato un canale diretto con il Ministro della Giustizia – concludono – Noi scegliamo la serietà, la coerenza e il rispetto delle istituzioni. Per questo motivo abbiamo deciso di abbandonare l’aula e non partecipare ad una discussione inutile. L’opposizione continui pure con i teatrini. Noi continueremo a lavorare per Chiavari».