Da questa mattina è operativo il nuovo viadotto portuale di Pra’. I lavori dell’opera da 32,4 milioni di euro che collega direttamente il casello di Genova Pra’ al terminal Psa sono iniziati nel 2021: la nuova infrastruttura è lunga 450 metri per 11 campate e ha tre corsie, una in più rispetto al precedente ponte. Le corsie di ingresso in porto sono due, per prevenire code in prossimità del casello autostradale, e una quella in uscita. L’impatto sul quartiere circostante è stato mitigato con barriere fonoassorbenti e da domani partiranno i lavori di demolizione del vecchio viadotto che sovrasta la ferrovia.
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il presidente dell’Autorità portuale Matteo Paroli, il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi, il presidente della Regione Marco Bucci, il consigliere regionale delegato allo sviluppo economico Alessio Piana e l’assessore alle Infrastrutture del Comune di Genova Massimo Ferrante.
«Si chiude oggi un ciclo che è iniziato nel 2021 e che vede aperta una nuova via di accesso al terminal container del nostro porto. Un’opera dal valore di 32 milioni e 400 mila euro costruita su nuovi standard di compatibilità ambientale con una bassa incidenza rispetto alle applicazioni circostanti – spiega il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Matteo Paroli -. Il nuovo impalcato di 450 metri di lunghezza su 11 campate va a superare anche precedenti interferenze che l’attuale sede stradale aveva rispetto alla viabilità ferroviaria. Sono stati utilizzati nuovi giunti lamellari fra i vari impalcati del ponte per ridurre in maniera significativa il rumore al transito dei mezzi pesanti, sono state posizionate delle barriere fonoassorbenti che riducono fortemente l’impatto rispetto per chi abita nelle aree limitrofe».
L’opera rende più efficiente l’accesso al terminal container con un collegamento diretto alle principali direttrici autostradali verso il Nord-Ovest italiano e l’Europa. Al tempo stesso, risolve le interferenze con lo scalo ferroviario, aprendo la strada a prossimi potenziamenti intermodali. Infine, grazie a soluzioni progettuali attente al contesto, alleggerisce il traffico urbano e riduce l’impatto visivo e acustico sul quartiere, migliorando la convivenza tra porto e città.
«Quello che andiamo a consegnare oggi è il terzo intervento che andiamo a consegnare dopo l’inaugurazione di via della Superba nella zona di Cornigliano che potenzia l’accesso al varco di Ponente dall’autostrada e dopo la consegna del nuovo Parco delle Dune di Pra’ qui in adiacenza. Il viadotto di Pra’ è un intervento che va oltre le sua funzione, è un’opera che perfeziona le connessioni e differenzia il flusso veicolare cittadino da quello commerciale e andrà a potenziare e migliorare l’accesso alle aree operative», commenta il dirigente dell’Autorità Portuale Marco Vaccari.
Nell’arco dell’anno verranno poi completati e consegnati altri interventi. «La Torre Piloti, l’intervento del prolungamento alla sopraelevata portuale, il nuovo ponte del Papa, il potenziamento di una banchina nel bacino di Sampierdarena e altri due interventi nell’ambito territoriale di Calata Bettolo, la zona su cui attraccheranno le navi di ultima generazione dopo la realizzazione della Diga».
Al via la demolizione del vecchio viadotto
«L’intervento di demolizione inizierà domani, vedrà una prima fase propedeutica di scarifica dell’asfalto e dismissione degli impianti e poi vedrà la demolizione vera e propria con due differenti approcci. Dove le distanze di sicurezza rispetto ai terminali e rispetto alla linea ferroviaria lo consentono il viadotto verrà demolito da macchine operatrici che operano da terra, tramite pinze e martelloni, dove invece le distanze sono troppo avvisicate come per esempio in prossimità dello scalo ferroviario della linea Genova Ventimiglia la struttura verrà tagliata, svarata con autogru, posata ai piedi dell’opera e lì verrà demolita. Particolare attenzione verrà data alla fase di svaro del cavalcavia ferroviario, programmata in accordo con Regione Liguria ed RFI, per novembre 2025. Il tutto finalizzato a minimizzare i disagi per la cittadinanza», spiega Matteo Agostini, direttore dei lavori.
Realizzato con struttura mista acciaio–calcestruzzo e un design snello che riduce l’ingombro visivo rispetto alla precedente infrastruttura, il nuovo viadotto lungo 450 metri per 11 campate, mette a disposizione del traffico pesante tre corsie, una in più rispetto alla precedente infrastruttura: due corsie di ingresso in porto per prevenire code in prossimità del casello autostradale e una in uscita.
La realizzazione dell’opera, dal valore complessivo di 32,4 milioni di euro, ha richiesto un importante lavoro di pianificazione e coordinamento, considerata la presenza di numerose interferenze: sottoservizi strategici, viabilità autostradale e urbana, linea ferroviaria Genova–Ventimiglia e fasci binari a servizio del terminal container. I lavori, avviati nel 2021, sono stati condotti garantendo la continuità operativa del porto e limitando al massimo i disagi per la cittadinanza, anche grazie al varo notturno delle campate nel corso del 2024. La nuova infrastruttura è dotata di barriere fonoassorbenti di ultima generazione e innovativi giunti a lamelle longitudinali che attenuano il rumore al passaggio dei mezzi, il tutto per ridurre al minimo l’impatto acustico sul centro abitato. L’opera ha coinvolto oltre 200 professionisti e rappresenta un esempio di eccellenza ingegneristica nella gestione di un appalto complesso in ambito urbano e operativo.
«Oggi questo segnale, che è un piccolo grande segnale, ci consente di poter incrementare la capacità ferroviaria spostando i piloni del ponte – dice il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi -, ci consente di liberare superficie portuali demolendo il vecchio viadotto e avendo un viadotto che non solo è più moderno, più silenzioso, più inglobato nel tessuto urbano dal punto di vista anche di carattere ambientale, ma ci consente di avere intanto tre corsie evitando, in caso di rotture di mezzi sul viadotto, problemi particolarmente rilevanti sul traffico soprattutto autostradale visto che l’entrata diretta è sul nodo di Genova che è uno dei nodi più complessi dal punto di vista viario in questi decenni, ma soprattutto consente anche a questo terminal di iniziare a vedere il proprio futuro che non sarà solo trasporto su gomma, ma anche sarà su rotabile».
«In questi giorni, con una settimana d’anticipo, abbiamo smontato la seconda fresa e abbiamo oggi iniziato a scavare anche l’ultimo fronte di scavo sul Terzo Valico che era ancora fermo, quindi il cronoprogramma lo stiamo mantenendo – aggiunge Rixi -. Con la riapertura della seconda canna del Frejus ieri e del tunnel di Tenda, che in un mese ha tolto 80 mila autoveicoli dell’autostrade liguri, credo che pian piano si stia viaggiando verso la direzione di ripristinare la normalità, che questa regione ne ha particolarmente bisogno».
«Ogni molo, ogni banchina deve essere collegata con i sistemi di comunicazione via ferro e via gomma senza interferire con la città, questo è l’obiettivo e la linea guida principale di tutto il programma – dice il presidente della Regione Marco Bucci –. Abbiamo ovviamente tutte le linee ferroviarie che sono collegate attraverso tre direttrici differenti, però tutte quante vanno poi a terminare sul Terzo Valico e quando sarà pronto avremo la possibilità di andare velocemente, senza più dislivelli di pendenza, quindi con treni a 650 metri e questo darà la possibilità a tutte le banchine di poter arrivare in Pianura padana con questi grandi vantaggi economici. E per quanto riguarda la gomma, ovviamente tutte le direttrici, tutti i moli devono poter uscire dal porto e andare in autostrada senza interferire con la città, e la sopraelevata portuale di Levante, quella di Sampierdarena, sarà terminata a fine anno».
«Questo concetto di poter avere tutta la parte del porto in and out, che non tocca la città, ma contribuisce alla città dal punto di vista economico e occupazionale, è un concetto assolutamente prioritario al giorno d’oggi – sottolinea Bucci -. La Blue Economy deve interferire positivamente con la città, non può essere un risultato negativo, deve essere un risultato assolutamente positivo. Quindi certamente c’è economia, c’è occupazione: in Liguria ci sono più di 200 mila persone che lavorano nella blue economy. È un risultato enorme e vogliamo che si continui a crescere, ma nello stesso tempo dobbiamo fare infrastrutture, quindi abbiamo dell’ingresso delle navi attraverso la diga, abbiamo tutte le sopraelevate portuali, compreso questa, che ci consentono di uscire e di entrare via gomma senza problemi con la città, abbiamo le linee ferroviarie che devono fare esattamente lo stesso discorso, abbiamo i cavi sottomarini e tutta la parte infrastrutturale digitale che ci consentirà di commerciare, non soltanto i beni, ma anche i dati».
Massimo Ferrante, assessore dei lavori pubblici per il Comune di Genova commenta: «Il porto di Genova è il principale porto italiano, ma ha necessità di avere tutte quelle infrastrutture necessarie a far sì che sia accessibile, nonostante la difficoltà morfologica del nostro territorio, sia da chi viene da Nord e deve attraversare l’Appennino, sia da chi arriva dal mare. Avviene con gli accessi autostradali e avverrà anche con gli accessi ferroviari che dovranno sempre di più spingere il nostro porto a essere volano e motore dell’economia nazionale. Con l’apertura al traffico di questa nuova infrastruttura di collegamento portuale la viabilità cittadina potrà giocare di un alleggerimento dei flussi dei mezzi pesanti con impatto positivo anche sulla viabilità del quartiere e di tutto il Ponente».
«L’inaugurazione del nuovo viadotto di Genova Pra’ rappresenta un passaggio strategico per la crescita del nostro porto, prima economia della Liguria e snodo fondamentale per la competitività del sistema produttivo regionale – ha commentato – il consigliere delegato allo Sviluppo economico, ai Porti e alla Logistica della Regione Liguria, Alessio Piana – Si tratta di un’infrastruttura moderna, efficiente e sostenibile, che garantisce un collegamento diretto tra il terminal portuale e l’autostrada, riducendo i tempi di percorrenza e i costi logistici per le imprese. È un asse viario che favorisce una migliore integrazione tra le attività portuali e il contesto urbano, grazie a soluzioni progettuali attente alla mitigazione dell’impatto ambientale e acustico, come le barriere fonoassorbenti e l’attenzione alla qualità paesaggistica. Inoltre – conclude Piana -, quest’opera offre nuove opportunità di sviluppo per la rete ferroviaria e per la futura metropolitana di superficie, semplificando i collegamenti tra il ponente genovese, da Voltri verso il centro città, e aprendo prospettive concrete per il prolungamento della fascia di rispetto da Palmaro verso Voltri».
I prossimi interventi dell’Autorità portuale
«Il nuovo viadotto di Pra’ è molto più di un’infrastruttura funzionale: è un segnale concreto di un cambiamento in atto – dichiara il presidente dell’Authority Paroli -. È un’opera che unisce concretezza e visione: migliora l’accesso al porto e la competitività del nostro sistema logistico, ma lo fa in armonia con la città, separando i flussi pesanti dal traffico urbano e restituendo qualità agli spazi circostanti. Si inserisce nel Programma straordinario che nel 2025 vedrà completate dieci opere e un avanzamento significativo di tutto il piano di interventi infrastrutturali: un percorso che testimonia la capacità dell’Autorità di Sistema Portuale di pianificare e realizzare infrastrutture complesse con efficienza e coerenza strategica, rafforzando il ruolo di Genova e Savona come piattaforma europea per i traffici e lo sviluppo sostenibile dei territori»
«Quello di oggi è il terzo intervento che andiamo a consegnare dopo l’inaugurazione di via della Superba nella zona di Cornigliano, che potenzia l’accesso al varco di Ponente dall’autostrada, e dopo la consegna del nuovo Parco delle Dune di Pra’ qui in adiacenza, opera di riqualificazione urbana. Il viadotto di Pra’ è un intervento che va oltre le sua funzione, è un’opera che perfeziona le connessioni e differenzia il flusso veicolare cittadino da quello commerciale e andrà a potenziare e migliorare l’accesso alle aree operative», commenta il dirigente dell’Autorità Portuale Marco Vaccari.
Nell’arco dell’anno verranno poi completati e consegnati altri interventi. «La Torre Piloti, l’intervento del prolungamento alla sopraelevata portuale, il nuovo ponte del Papa, il potenziamento di una banchina nel bacino di Sampierdarena e altri due interventi nell’ambito territoriale di Calata Bettolo, la zona su cui attraccheranno le navi di ultima generazione dopo la realizzazione della Diga».




























