La Regione Liguria ha indetto il bando di gara per l’affidamento in concessione del porto turistico di Lavagna. L’operazione, basata su una proposta di finanza di progetto, prevede la gestione cinquantennale dell’infrastruttura e un imponente piano di riqualificazione. La concessione prevede anche l’accollo degli importi dell’esposizione debitoria del Comune di Lavagna nei confronti dell’attuale concessionario: i debiti accertati sono di 3.583.437,79 euro, quelli in fase di accertamento 1.367.887,24.
La concessione prevede un canone annuale minimo da corrispondere al Comune di Lavagna per la durata della concessione pari a: 200 mila euro soggetto al rialzo in sede di gara. La riqualificazione con opere e la gestione del porto turistico di Lavagna saranno
interamente finanziati da privati.
Il valore complessivo stimato della concessione ammonta a 643.451.000 euro, calcolato sulla base dei ricavi totali previsti per l’intera durata di 50 anni (dal 2025 al 2074).
Il cuore del progetto è un investimento da 83.410.496,06 euro (iva inclusa) per la riqualificazione del porto. Tale cifra comprende oltre 58,8 milioni di euro per i lavori, 1,76 milioni per oneri di sicurezza e 14,2 milioni per oneri accessori. L’intero piano di ammodernamento e la successiva gestione saranno finanziati interamente da capitali privati.
La base della gara è la proposta di project financing presentata dalla società F2i sgr spa (che in questi giorni ha acquisito, tramite Fhp Group l’80% del terminal BuT di Savona) che il Comune di Lavagna ha già dichiarato di pubblico interesse. La procedura di gara sarà aperta e l’aggiudicazione avverrà secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
La gara mira non solo a rinnovare le infrastrutture portuali, ma anche a realizzare una significativa riqualificazione urbana della “sovrapiastra” del porto.
Il termine per la scadenza delle offerte è il 19 settembre 2025. Tra i criteri di aggiudicazione c’è la qualità, non solo il prezzo.
Il commento della Filcams Cgil
Simona Nieddu, della segreteria regionale Filcams Cgil Genova e Tigullio, chiede che «Diritti e retribuzioni dei lavoratori del Porto di Lavagna devono essere garantiti, così come previsto dalla clausola sociale inserita nel bando di gara. La Filcams Cgil vigilerà su tutta la procedura prevista dal bando a tutela dei diritti delle maestranze che da troppo tempo stanno aspettando stabilità e tranquillità dal punto di vista lavorativo». Per Nieddu «Dopo anni di incertezza si sta arrivando all’epilogo di questa lunga vertenza, anche sindacale, che ha portato la Cgil a tutelare gli ormeggiatori del porto di Lavagna e le altre figure professionali coinvolte. La gara, gestita dalla Suar Regionale, ha recepito le osservazioni a tutela dell’occupazione avanzate dal sindacato, a partire dalla clausola sociale che deve essere pienamente garantita».