Le Borse europee hanno chiuso in ribasso, nonostante lo slancio di Wall Street. I dazi di Trump hanno influito sull’andamento dei mercati in modo indiretto. Ieri le Borse europee avevano assorbito il colpo dell’aumento del 30% delle tariffe Usa sulle merci provenienti dall’Ue nella prospettiva che si arrivasse a un compromesso tra le parti ma a frenare le Borse europee oggi è il dato sull’inflazione americana che a giugno ha segnato un +2,7% annuo, il livello più alto da febbraio. Il fenomeno, secondo alcuni analisti, risente anche dei primi segnali dell’impatto dei dazi decisi da Washington e fa temere una stagflazione negli Stati Uniti. Ed elimina la speranza che la Fed possa tagliare i tassi di interesse nella riunione di fine mese. Milano segna -0,66%, Madrid -1,15%, Parigi -0,54%, Londra -0,66%,Francoforte -42%. Spread Btp/Bund su 89 punti (variazione +0,45%, rendimento Btp 10 anni +3,61%, rendimento Bund 10 anni +2,71%).
A Piazza Affari svetta Prysmian (+1,91%) grazie alle prospettive di crescita dell’Ai, dopo che il gruppo americano Nvidia (+4,4% a Wall Street) ha annunciato la ripresa delle vendite in Cina di un chip avanzato per l’intelligenza artificiale. In coda Recordati (-3,52%).
Si rafforza il dollaro con il cambio euro/dollaro a 1,1616 (ieri in chiusura a 1,679 dollari). La divisa europea vale anche 172,9 yen (172,4), mentre il cross dollaro-yen si attesta a 148,8 (147,6). Il Bitcoin arretra del 3,47% a 116.000 dollari.
Calano i prezzi del petrolio – il Wti cede lo 0,42% a 66,7 dollari al barile e il Brent segna -0,27% a 69 dollari – e del gas a 34,4 euro al megawattora ad Amsterdam (-2,7%).