È stato presentato questa mattina a Palazzo San Giorgio, sede dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale, Airlabò, il progetto europeo per il monitoraggio e il miglioramento dell’aria nelle aree portuali. Decine di migliaia di navi attraccano ogni giorno nei porti del Mediterraneo, di ogni tipologia e stazza. Dalle navi portacontainer alle grandi unità da crociera, migliaia di scafi arrivano nei porti sbarcando e imbarcando merci e persone, e il traffico commerciale continua a crescere, generando crescita economica e sviluppo. Ma il momento storico richiede anche una forte attenzione nei riguardi dell’inquinamento atmosferico, visto che larga parte di questi scali incide direttamente sulle città. Da questi presupposti si sviluppa Airlabò, progetto europeo Interreg, della durata di 24 mesi, presentato questa mattina nella Sala del Capitano di Palazzo San Giorgio, alla presenza del segretario generale Paolo Piacenza.
«Il programma Interreg Italia-Francia Marittimo rappresenta un’opportunità strategica per il nostro territorio. Regione Liguria ha creduto fin dall’inizio nella forza di questa cooperazione transfrontaliera, investendo in progetti di qualità che mettono al centro sostenibilità, innovazione e sviluppo condiviso – sottolinea il consigliere delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana. Airlabò affronta una sfida cruciale per i nostri territori: migliorare la qualità dell’aria nelle aree portuali, coniugando crescita economica e tutela ambientale. È un esempio concreto di governance efficace e di visione sul futuro, che continueremo a sostenere con determinazione».
Eugenio Massolo, presidente della Fondazione Accademia Italiana Marina Mercantile commenta: «La Blue Economy cresce e si modernizza, puntando sempre più su tecnologia e operatori altamente specializzati. La tematica dei nuovi combustibili e delle capacità tecniche delle navi di essere sempre più performanti si riflettono anche sulla progettazione nazionale e internazionale della pratica del cold-ironing, ovvero dell’elettrificazione delle banchine affinché le unità possano collegarsi alla rete di terra spegnendo almeno una parte dei motori. L’area interessata, nel cuore del Mediterraneo, sarà quindi anche oggetto di una cooperazione forte tra le nazioni e le regioni coinvolte, unendo i progressi tecnologici all’ascolto dei territori».
Il progetto Airlabò intende individuare una strategia condivisa tra gli stakeholders delle aree portuali dello spazio di cooperazione per il miglioramento della qualità dell’aria nei siti di riferimento, Ajaccio, Bastia, Genova, Livorno, Nizza, Olbia, Tolone. La metodologia di intervento si basa su un processo di interazione tra i principali portatori di interesse, individuati in tre gruppi: autorità e gestori delle infrastrutture portuali, istituzioni scientifiche di monitoraggio e controllo, la cittadinanza. Il progetto definirà gli elementi operativi funzionali allo svolgimento della rete consolidata di Living Lab, uno strumento innovativo per favorire il dialogo tra porto e città che coinvolgerà gli stakeholder in modo attivo e partecipato, facilitando il processo di condivisione ed adozione di soluzioni di mitigazione sulle aree pilota delle cinque regioni coinvolte nel Progetto (Liguria, Sardegna, Toscana, Region Sud, Corsica).
Il partenariato del progetto partenariato è composto da Fondazione Accademia Italiana della Marina Mercantile (Lead Partner), Confindustria Nord Sardegna, QualitAir, Atmosud, Arpal, Techne Consulting e Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale.