Il report Egualia sul consumo di farmaci generici-equivalenti (basato sui dati IQVIA*) nel canale farmacia sui dati gennaio-dicembre 2024 evidenzia come in un mercato complessivo italiano in cui nelle farmacie aperte al pubblico i generici hanno rappresentato il 23,3% del totale del mercato a confezioni (volumi) e il 15,8% del mercato a valori (prezzi), la parte del leone (ben l’89%, pari a 422 milioni di confezioni) la fa la classe A, quella totalmente rimborsabile dal servizio sanitario nazionale. La vendita di generici è in lieve aumento rispetto al 2023 (22,7% la quota mercato confezioni e 15,5% quella dei valori).
A livello di volumi sul totale del mercato farmacia la classe A rappresenta il 20,8%, la C il 2,2% e l’automedicazione appena lo 0,3%.
La molecola “star” di maggior consumo tra i generici è il pantoprazolo, che tratta il reflusso gastrico. Al top delle vendite anche il lansoprazolo, sempre un antiacido, mentre i tranquillanti come il lorazepam primeggiano tra i farmaci pagati dal cittadino.
I dati liguri
Il ricorso alle cure equivalenti continua ad essere privilegiato al Nord (40,4% a unità e 34,4% a valori), rispetto al Centro (29,5% a unità e 26,9% a valori) e al Sud (24,3% a unità e 22,1% a valori), a fronte di una media italiana del 32,6% a confezioni e del 28,8% a valori.
Volumi
Andando a vedere i dati sui volumi in Liguria il 36,4% delle unità rimborsate dal Ssn sono generici-equivalenti, un’incidenza superiore alla media nazionale (32,6%) che vale il nono posto nella classifica che comprende anche le due province autonome del Trentino. La classifica va dal 45,3% della P.A. di Trento al 21,8% della Campania.
Per quanto riguarda l’incidenza totale dei farmaci cosiddetti off-patent a volumi (generici + brand a brevetto scaduto) anche in questo caso in Liguria c’è un’incidenza superiore delle unità rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale (86,3%) rispetto all’Italia (85,9%)
Valori
Andando ad analizzare l’incidenza a valori la Liguria ha un’incidenza dei generici nettamente superiore alla media nazionale: il 34,7% della spesa netta del Servizio Sanitario Nazionale è attribuibile ai generici-equivalenti (sesto posto tra le regioni), mentre la media italiana è del 28,8%. Si va dal 40,3% della provincia di Trento al 19,7% della Calabria. Liguria ben posizionata anche per la quota di spesa in farmaci generici e a brevetto scaduto: 75,9% contro una media italiana del 72%.
Si paga ancora una cifra alta per la differenza tra generico e brandizzato
Nel 2024 in Italia i cittadini hanno versato di tasca propria 1.034 milioni di euro di differenziale di prezzo per ritirare il brand a brevetto scaduto, più costoso, invece che il generico-equivalente interamente rimborsato dal Ssn.
In Liguria questo differenziale di prezzo pagato dai cittadini incide per il 14% sulla spesa regionale nel canale delle farmacie aperte al pubblico. Tra le regioni con incidenza più alta ci sono il Lazio (16,3%) e il Molise (15,8%). Tra quelle con incidenza più bassa la Lombardia (10,5%).
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