Il ministero della Cultura ha acquistato per poco più di 4 milioni di euro Palazzo Raggio in largo della Zecca a Genova per trasferirci la Galleria Nazionale della Liguria, attualmente ospitata a Palazzo Spinola. In futuro nascerà così il terzo museo statale genovese.
Alessandra Guerrini, direttrice dei Musei Nazionali di Genova, spiega: «Palazzo Spinola è un museo che “compra” e ormai stava stretto nei suoi spazi, così dal 2019 abbiamo cominciato a pensare a come espenderlo. Abbiamo fatto un bando pubblico, esplorando anche altre possibilità, e alla fine optato per l’acquisto di Palazzo Raggio, sito in via Edilio Raggio, un edificio storico del 1500, inserito nell’elenco dei Rolli, acquisito dalla famiglia Raggio a fine Ottocento e poi rimaneggiato. Era vuoto da una quindicina d’anni e prima ospitava uffici. Abbiamo fatto un lavoro impegnativo con l’Agenzia del Demanio per la valutazione degli spazi e del valore delle opere d’arte ancora contenute all’interno, che sono state vendute dagli eredi della famiglia insieme all’edificio. Dopo un primo finanziamento per la messa in sicurezza di base, abbiamo chiesto altri 1,5 milioni per quella completa e arrivare alla progettazione preliminare».
L’immobile ha una terrazza a tetto panoramica, quattro piani utilizzabili, di cui uno monumentale che è una riplasmazione dello stile barocco pur essendo stato creato a inizio Novecento e poi altri tre piani da destinare a Galleria della Liguria, ospitando oltre 200 opere oggi solo parzialmente esposte, e a usi culturali di più largo raggio: «Pensiamo all’esposizione di collezioni private e pubbliche a rotazione e poi spazi di apertura dedicati alla città per attività culturale a vastissimo raggio. Non si può fare tutto in edificio storico vincolato, ma il progetto è di lungo periodo. Speriamo di organizzare cantieri aperti. Il tempo impiegato dipenderà dai finanziamenti. Domani apriremo le porte agli stakeholder e a coloro che possono avere idee per contribuire al progetto. Speriamo anche che sia un’occasione rigenerazione urbana per il quartiere».
La Galleria Nazionale della Liguria è un museo “giovane”: nasce nel 1958 quando i marchesi Paolo e Franco Spinola donano allo Stato Palazzo Spinola di Pellicceria con le sue collezioni storiche e spazi per ospitare nuove opere d’arte. Da allora le acquisizioni sono proseguite ininterrottamente arrivando oggi a oltre duecento dipinti e sculture, dal periodo medioevale sino al Novecento. Un patrimonio artistico sempre più vasto che necessita di nuovi spazi espositivi.
La posizione del palazzo acquisito è baricentrica rispetto agli altri due musei statali presenti a Genova: Palazzo Reale (via Balbi) e Palazzo Spinola (piazza Pellicceria).
Il palazzo
Palazzo Lomellini Raggio Il Palazzo si trova in via Raggio, sopra la stazione di partenza della Funicolare Zecca-Righi. L’edificio, la cui facciata è caratterizzata da una decorazione a finto bugnato, si sviluppa su cinque piani. All’interno uno scalone monumentale ad unica rampa con volta a botte consente di raggiungere i diversi livelli dell’edificio. Al secondo piano nobile è presente una ricchissima ornamentazione pittorica e in stucco: il Salone della Musica è impreziosito due grandi tele di Domenico Piola e di Gregorio De Ferrari, oltre a conservare un magnifico lampadario in cristallo di rocca. Oltre i piani superiori, privi di decorazione ornamentale, si raggiunge l’attico del palazzo, circondato da una terrazza da cui si può godere una straordinaria vista sul centro storico genovese.
La storia
Il palazzo originario viene edificato per Benedetto Lomellino a partire dal 1588. L’edificio, che alla metà del Seicento risulta appartenere alla famiglia Imperiale, era preceduto da un ampio slargo ed era affiancato da un giardino che ancora compare in alcune mappe ottocentesche: l’apertura della via Nuovissima (Via Cairoli) alla fine del ‘700 lo porta ad avere un prestigioso affaccio sul nuovo asse viario. A fine Settecento il palazzo sarà di proprietà di Marzia Imperiale e poi del principe Giulio Centurione fino al 1897, quando Edilio Raggio acquista l’intera proprietà. A questo momento risalgono le più importanti modifiche al fabbricato e all’area circostante, in analogia a quanto realizzato da Edilio Raggio in altri suoi immobili del centro storico acquisiti in quegli anni. A seguito della sua morte nel 1906, il bene perviene al figlio Carlo e quindi il palazzo passa alla figlia Armanda, sposata con Cesare Balduino.