In Liguria più di uno studente su quattro nell’anno scolastico 2023-2024 ha scelto di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica.
A dirlo è l’Uaar – l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti che ha recuperato i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito e delle amministrazioni provinciali di Trento e Bolzano sulla frequenza dell’insegnamento della religione cattolica (Irc) nelle scuole statali italiane.
In Liguria gli studenti che lo scorso anno hanno scelto di non frequentare l’ora di religione sono oltre 43mila, pari al 27,75% e in aumento rispetto all’anno precedente (26,55%).
A Genova e Savona le percentuali degli studenti delle scuole statali che non hanno partecipato all’insegnamento della religione cattolica sono più elevate, rispettivamente il 28,77% (con 23.442 studenti esonerati) e 28,24% (8.149). Seguono la provincia di Imperia (27,31%, 6.199 studenti) e quella della Spezia (23,81%, 5.275).
Anche a livello nazionale, secondo l’Uaar, gli studenti che scelgono di non partecipare alle lezioni di religione sono in aumento: lo scorso anno scolastico erano 1 milione e 164mila (+68mila), passando da una media del 15,5% del 2022/23 al 16,62% del 2023/24.
A livello regionale in testa c’è la Valle d’Aosta con il 32,53% degli studenti che hanno chiesto di essere esonerati dall’ora di religione. Segue al secondo posto l’Emilia Romagna con il 29,33%, al terzo posto la Toscana con il 29,01% e al quarto posto c’è la Liguria (27,75%).
Il dato nazionale per tipo di scuola vede al primo posto gli Istituti professionali con il 27,83%, al secondo gli Istituti tecnici con il 25,31 e al terzo i licei con il 18,48%. Scuola secondaria di primo grado, primaria e scuola dell’infanzia si posizionano tra il 15,77 e il 12,4%.