Sindacati molto preoccupati dopo l’incontro con il sindaco di Genova facente funzioni Pietro Piciocchi e l’assessore al Personale Marta Brusoni sul piano assunzioni in Comune a Genova.
«Il prossimo 31 marzo faremo una assemblea di tutto il personale comunale per aggiornare tutti coloro che lo vorranno sull’attuale situazione degli organici: sul fronte occupazione non abbiamo ricevuto alcuna risposta positiva. Se l’amministrazione non cambia registro a farne le spese, oltre al personale, saranno i servizi a partire da quelli museali, biblioteche e cimiteri» così Luca Infantino segretario generale Fp Cgil Genova.
La Cisl Fp Liguria con il segretario generale della Cisl Fp Liguria Gabriele Bertocchi aggiunge: «Il Comune di Genova sta affrontando una situazione critica a causa della carenza di personale, che rischia di compromettere i servizi essenziali offerti alla cittadinanza. L’Amministrazione Comunale ha comunicato che per il 2025 sono previste 145 assunzioni a fronte di 290 pensionamenti, con un turnover limitato al 50%. Il facente funzioni Sindaco Pietro Piciocchi, insieme all’Assessore al Personale Marta Brusoni, ha attribuito questa situazione ai vincoli finanziari e ai tetti di spesa imposti dalle normative. Tuttavia, non possiamo accettare che questi vincoli giustifichino una riduzione così drastica del personale, che passerà da 5.019 dipendenti nel 2024 a 4.584 nel 2027».
Paola Notari Segretaria Fp responsabile per Cgil del Comune aggiunge: «Il Comune purtroppo ha confermato quanto aveva anticipato a gennaio circa il piano di assunzioni 2025 che sono così divise: 63 assunzioni sulla scuola, 33 operatori, 11 educatrici e 19 insegnanti, 20 assunzioni obbligatorie, 19 agenti di PL della graduatoria in scadenza, 1 dirigente. Sulle 42 unità restanti non è stata data risposta. Il Comune ha perso 584 posti di lavoro in 4 anni, l’11,3% dell’organico in essere. Tutto questo porterà inevitabilmente a carichi di lavoro in molti servizi già oltre il limite, al peggioramento della qualità dei servizi forniti al cittadino, all’aumento dello stress lavorativo e degli infortuni, al blocco delle procedure di mobilità interne ed esterne, che spesso coinvolgono anche il diritto del personale appartenente alle categorie protette, difficoltà a fruire di ferie e permessi e tutto quanto attiene ai diritti di lavoratrici e lavoratori».
«Nel frattempo siamo anche venuti a conoscenza che è in progetto l’esternalizzazione di tutto il front office della Biblioteca Berio e De Amicis − aggiunge Infantino − è una situazione che non si può tollerare sia perché lede i diritti dei lavoratori sia perché senza un cambio di rotta si andrà alla privatizzazione di servizi».
La Fp Cgil Genova ha dichiarato aperta la mobilitazione a cominciare dalla convocazione di una assemblea generale di tutti i lavoratori e le lavoratrici del Comune di Genova, di qualsiasi servizio e direzione, il 31 marzo 2025 dalle 10 alle 13, nell’Auditorium del Matitone in via di Francia 1.
La Cisl Fp Liguria ha sottolineato l’urgenza di trovare soluzioni immediate per evitare questa grave carenza di personale. La segretaria regionale Cisl Fp Liguria Cinzia Maniglia dice: «Abbiamo chiesto chiarimenti sull’idea di esternalizzare i servizi di front-office delle biblioteche, ma l’amministrazione ha negato di avere informazioni al riguardo. Questa mancanza di chiarezza e trasparenza è preoccupante e non fa che aumentare le nostre preoccupazioni. La Cisl Fp Liguria ritiene che la situazione attuale sia il risultato non solo dei vincoli di spesa, ma anche di scelte politiche delle amministrazioni passate e presenti. È fondamentale proteggere i servizi essenziali e garantire pari dignità a tutti i servizi, sia di front-office sia di back-office. La carenza di personale rischia di compromettere il funzionamento dell’intero Comune e la qualità dei servizi erogati alla cittadinanza. Siamo molto preoccupati per questa situazione e comprendiamo che non possa essere risolta esclusivamente a livello territoriale. Questa crisi è frutto non solo di vincoli normativi, ma anche di scelte intraprese da tutte le amministrazioni comunali degli ultimi 11 anni. Nel 2014, il Comune di Genova contava 5.648 dipendenti, scesi a 4.926 in cinque anni, risaliti a 5.169 nel 2023 e previsti in calo a 4.584 nel 2027. È necessario un intervento serio e consapevole, coinvolgendo tutte le parti interessate, per evitare che le amministrazioni locali, Genova inclusa, siano messe in ginocchio».
Anche la Uil dice stop alle esternalizzazioni con Giovanni Cadili Rispi, della segreteria Uil Fpl Genova con delega al Terzo Settore: «Si alle assunzioni e al lavoro di qualità, no alle esternalizzazioni. Complice, forse, un clima da campagna elettorale sia per il Comune sia per le Rsu nel pubblico impiego, i toni si sono surriscaldati con il rischio che le richieste di parte sindacale fossero un po’ offuscate o annacquate dalla necessità di tenere il punto. Per la Uil Fpl è chiaro che occorra andare oltre i vincoli di bilancio posti dalla Legge rispetto alle assunzioni: i sindaci delle città maggiormente rappresentative e complesse devono battersi affinché il governo trovi un modo per assicurare i servizi essenziali nelle città ad alta densità di popolazione. Se si è raggiunto il massimo della capacità assunzionale, non devono farne le spese i cittadini che hanno bisogno di servizi all’altezza delle aspettative e i dipendenti diritto a svolgere un lavoro di qualità senza pressioni e buchi d’organico. La Uil Fpl da sempre dice basta alle esternalizzazioni che non fanno che impoverire il servizio facendo saltare i nervi ai cittadini che non possono più sentir parlare vincoli di bilancio perché pagano le tasse non a pezzi ma tutte intere».