Cds, Casa della salute, network di 35 poliambulatori specialistici distribuiti tra Liguria e Piemonte, è diventata una delle 332 B Corp italiane grazie al suo impatto positivo nella società e sull’ambiente.
La certificazione B Corp misura in maniera indipendente e oggettiva l’impatto sociale e ambientale dell’impresa, secondo gli standard previsti dal B Impact Assessment (Bia).
Il processo di valutazione analizza le pratiche e i risultati aziendali considerando cinque differenti categorie: governance, lavoratori, comunità, ambiente e clienti.
La certificazione è il risultato di oltre 18 mesi di analisi sul modello di Cds e ha coinvolto tutta l’azienda e le sue risorse.
Lo status di B Corp è stato assegnato dopo un rigoroso processo di verifica da parte del network B Lab. Cds, dal 2020 controllata da Italmobiliare, una delle principali holding di investimento italiane, quotata alla Borsa Italiana e controllata dalla famiglia Pesenti, ha raggiunto questo significativo riconoscimento grazie ad un modello che promuove “sanità per tutti”.
Questo concetto sintetizza la mission aziendale, ovvero contribuire alla tutela del diritto alla salute e garantire a tutti i cittadini un servizio sanitario di qualità, altamente digitalizzato, capillare sul territorio e accessibile sia in termini di prezzo sia di tempi di attesa.
La certificazione raggiunta da Cds, che oggi impiega quasi 600 dipendenti e 900 medici ed eroga ogni anno più di 1,1 milioni di prestazioni sanitarie, rappresenta l’ulteriore passo di una strategia Esg, che si riflette nelle molte azioni concrete avviate in questi anni.
L’azienda ha adottato un codice etico e politiche di sostenibilità che guidano ogni aspetto della sua operatività, parallelamente, ha avviato il monitoraggio analitico della propria carbon footprint e formalizzato la sua adesione alla Science Based Targets initiative, che sta validando gli obiettivi definiti per ridurre le emissioni a breve termine e raggiungere la emissioni net-zero entro il 2050.
«La certificazione B Corp testimonia la validità del percorso che Cds ha intrapreso da tempo e ci motiva per le nuove sfide da affrontare − spiega Marco Fertonani, ceo di Cds, che aggiunge − il nostro modello non si limita a rispondere a un bisogno individuale, ma ha un impatto profondo sul territorio, contribuendo a una sanità più sostenibile e inclusiva. Mi piace dire che curiamo le persone sane, perché offrendo la possibilità di accedere ad analisi, esami e visite a prezzi spesso simili a quelli del ticket pubblico, consentiamo alle persone di svolgere attività di prevenzione. Così facendo permettiamo di intervenire tempestivamente, evitando interventi più complessi e costosi in futuro, con un impatto positivo non solo sulla salute dei singoli, ma sull’intera comunità, contribuendo a una sanità che sia davvero per tutti».
Con 332 B Corp che occupano oltre 33.000 persone, generando un fatturato che supera i 16.7 miliardi di euro, l’Italia si posiziona tra i Paesi leader nell’Unione Europea.