È polemica tra l’assessore regionale ligure al Ciclo dei Rifiuti Giacomo Raul Giampedrone e il consigliere regionale del Pd Roberto Arboscello dopo che il l presidente della Regione Marco Bucci ha annunciato che entro primavera verrà emesso il bando per l’impianto di chiusura del ciclo dei .rifiuti.
“Dopo smentite, rassicurazioni, accuse di allarmismo immotivato – afferma Arboscelllo in una nota – torna l’ipotesi di un termovalorizzatore nel savonese, e vengono confermati i nostri timori. Bucci, che fino a ieri avrebbe fatto qualsiasi cosa per portare l’impianto a Genova, a Scarpino, oggi, nelle vesti di presidente della Regione e a ridosso delle elezioni nel capoluogo, se ne lava le mani e dice che saranno le aziende a scegliere il sito mettendo il territorio savonese di nuovo nell’angolo. Un’ipotesi inaccettabile per un territorio che subisce già troppe servitù e che da tempo ha scelto di puntare su un rilancio che non passa dal termovalorizzatore, come non passava dal rigassificatore”.
“Ma purtroppo – continua Arboscello – siamo alle solite, cambia l’ordine dei fattori, Bucci ha preso il posto di Toti, ma il prodotto non cambia: ancora una volta vince l’interesse politico ed elettorale su quello dei cittadini. Una scena già vista e, come per il rigassificatore, si impone a un territorio una scelta calata dall’alto, senza ascolto, senza condivisione e nessuna valutazione con gli enti locali e i cittadini. Ma possibile che quando si parla di scelte così importanti non si pensi mai al necessario e fondamentale coinvolgimento?”, così il consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Arboscello su ipotesi termovalorizzatore nel savonese”.
“Le parole del consigliere Arboscello – replica Giampedrone – dimostrano tutta l’incoerenza e le contraddizioni del Partito Democratico che, dopo aver lasciato la Liguria in una situazione tragica per la gestione dei rifiuti nel 2015, ora afferma di volere gli impianti salvo poi incatenarsi quando si tratta di realizzarli. Le polemiche strumentali, inutili e dannose per i territori hanno stufato i liguri, che alle recenti elezioni hanno scelto con chiarezza il presidente Bucci con il suo programma, compresa la realizzazione degli impianti per la chiusura del ciclo. Un passaggio reso possibile sia dall’aumento della differenziata, che nel 2024 ha sfiorato il 60% a livello regionale, sia dal Piano regionale con la previsione della chiusura del ciclo approvato nella precedente legislatura, ovviamente con il voto contrario del Pd”.
“Il percorso in atto – prosegue Giampedrone – è perfettamente coerente con il lavoro della precedente amministrazione che ha individuato le caratteristiche tecniche necessarie per il luogo che ospiterà l’impianto e ha acquisito poi lo studio del Rina che sulla base di quelle caratteristiche ha individuato cinque possibili aree, lasciando due possibili opzioni sulla tecnologia: ‘waste to chemical’, cioè producendo ‘green fuels’ quali idrogeno e metanolo oppure di valorizzazione energetica. Come ha detto il presidente Bucci, nelle prossime settimane la Regione procederà con la manifestazione d’interesse, evidenziando che verrà scelta la soluzione migliore per chi ci vivrà attorno, con vantaggi in termini di teleriscaldamento e riduzione della Tari”.