Nel 2024 erano stati due i finanziamenti dedicati alla misura Nidi Gratis da parte della Regione Liguria, un provvedimento destinato a finanziare le famiglie in merito di asili nido e rilanciato anche in questo 2025. I fondi a valere sul Pr Fse+ 2021-2027 erano stati prima di 8,5 milioni e poi di ulteriori due milioni per arrivare a 10,5 milioni con l’avviso pubblico per fare la domanda prorogato al 2 aprile 2024. A fine maggio la Regione aveva dato notizia che erano oltre 3500 le domande pervenute.
Il contributo 2024 riconosciuto alle famiglie, per un massimo di undici mensilità, poteva arrivare fino a 500 euro mensili (in relazione alle spese di frequenza sostenute) in caso di Isee fino a 30 mila euro e fino a 300 euro mensili in caso di Isee maggiore di 30 mila euro e non superiore a 35 mila euro. Il bando, aperto a metà febbraio e chiuso alla mezzanotte del 2 aprile scorso, era andato “tutto esaurito”.
A dicembre 2024, invece, Filse ha quantificato in 8,9 milioni le economie già certe e restituibili alla Regione divise in 5,4 milioni per somme non rendicontate dai beneficiari e 3,5 milioni per economie su singole pratiche.
Com’è possibile? La risposta arriva proprio dalla Regione stessa, contattata da Liguria Business Journal: “Sono proprio le famiglie beneficiarie del voucher nido che rendicontano somme inferiori rispetto a quelle che originariamente erano state deliberate per loro da Filse spa, ente in house gestore della misura per conto della Regione. Queste minori rendicontazioni possono dipendere da molteplici fattori: famiglie che magari fanno frequentare i servizi in questione ai propri figli per un periodo di tempo inferiore a undici mesi, famiglie che si trasferiscono, oppure, come molto spesso avviene, famiglie che, ricevendo il beneficio per analoga finalità anche da Inps, per coprire le proprie spese derivanti da iscrizione e frequenza ai servizi medesimi, integrano solamente con il contributo regionale, creandosi così delle economie che ritornano nel circolo dei fondi Fse da utilizzare come è più necessario”.
La ragione per la quale si opta per la retroattività della misura regionale, che viene adottata mediamente qualche mese dopo l’apertura di questi servizi, deriva anche dall’esperienza ormai maturata sull’andamento della misura stessa.
In sostanza è ormai assodato che è più opportuno agire in sinergia con la misura nazionale Inps che va ad anno solare. “In questo modo le famiglie hanno sempre un supporto economico e quando presentano la domanda per il voucher regionale hanno già contezza di essere o meno beneficiari del bonus nido Inps, ai fini delle dovute riparametrazioni del valore del voucher da corrispondere a ogni singolo beneficiario, che ovviamente non deve ricevere più di ciò che ha speso”.
La determinazione dirigenziale di gennaio 2025 suddivide il recupero in 7,3 milioni messi a bilancio sul capitolo 2667 “Recupero di somme già erogate e non utilizzate per la realizzazione del PR FSE 2021/2027” del Bilancio di previsione 2025-2027, con imputazione all’esercizio 2025 (scadenza 31/12/2025) e 1,6 milioni sul capitolo 2496 “Recupero di somme già erogate sui capitoli d spesa del bilancio regionale a valere sui programmi comunitari e non utilizzate dal destinatario” del Bilancio di
previsione 2025-2027, con imputazione all’esercizio 2025 (scadenza 31/12/2025).