Si è tenuto oggi, presso la sede della Città Metropolitana di Genova, l’incontro convocato dal sindaco Metropolitano facente funzioni, Antonio Segalerba, con i primi cittadini degli undici Comuni interessati dal progetto del depuratore della Colmata di Chiavari.
L’incontro ha rappresentato un’occasione di confronto, organizzata alla luce della recente sentenza del Tar Liguria che ha annullato il Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) e delle prospettive di revisione della localizzazione del depuratore comprensoriale, attualmente previsto per 11 Comuni e 140.000 abitanti equivalenti.
Nel corso della riunione, si è ribadito che la scelta localizzativa sancita dalla Deliberazione della Città Metropolitana n. 3 del 2017 e successive modifiche, è tutt’ora valida ed efficace, ma si è aperto un dialogo per valutare l’eventuale superamento di tale decisione attraverso proposte condivise.
Le posizioni dei sindaci
Durante l’incontro, i sindaci hanno avuto modo di esprimere le proprie posizioni e priorità:
• Chiavari: ha richiesto di rimodernare l’impianto di Preli nella posizione attuale, al servizio dei Comuni di Leivi, Zoagli (in parte), e di realizzare impianti minori in altri Comuni. Ha chiesto inoltre il superamento della delibera di Città Metropolitana del febbraio 2017. «L’incontro di questa mattina è stato sicuramente costruttivo e ci ha consentito di riaprire la discussione sul tema della depurazione del nostro comprensorio, valutando anche altre ipotesi. Ho ribadito nuovamente la nostra posizione: Chiavari ha già un impianto di depurazione a Preli, a servizio anche di Leivi e Zoagli, che deve essere riammodernato. Non concederemo altre aree per la realizzazione di un depuratore comprensoriale» dichiara Federico Messuti.
• Zoagli: ha dichiarato di seguire le proposte avanzate dal Comune di Chiavari.
• Lavagna: ha valutato la disponibilità a individuare una soluzione per depurare i reflui al servizio di Lavagna, Cogorno, Carasco e Ne.
• Cogorno, Carasco, Coreglia, Borzonasca e Ne: hanno espresso parere favorevole all’ipotesi avanzata da Lavagna, mantenendo Preli, con un depuratore di fondovalle, senza abbandonare il percorso che prevede la realizzazione del depuratore in Colmata a Chiavari.
• Leivi: ha proposto di considerare l’area di Seriallo/Cogozzale per un depuratore di fondovalle e di avviare una ipotesi altenativa (b), mantenendo l’impianto di Preli, un impianto a Lavagna e un depuratore di fondovalle, senza abbandonare il percorso che prevede la realizzazione del depuratore in Colmata a Chiavari
• San Colombano Certenoli: ha espresso contrarietà alla localizzazione nell’area di Seriallo/Cogozzale, pur sostenendo l’ipotesi alternativa (b), con il mantenimento di Preli, Lavagna e un depuratore di fondovalle, senza abbandonare il percorso che prevede la realizzazione del depuratore in Colmata a Chiavari.
• Mezzanego: non ha espresso opinione, rimettendosi alle decisioni dell’autorità competente.
Considerazioni condivise
Nel confronto sono emersi diversi punti di riflessione:
• La necessità di individuare soluzioni che garantiscano efficienza e sostenibilità ambientale, consentendo il superamento della condanna comunitaria espressa con sentenza della corte Europea dell’ottobre 2021, che grava sull’agglomerato di Lavagna per il mancato trattamento delle acque reflue urbane.
• L’importanza di un percorso partecipato che coinvolga tutti i soggetti interessati, dai Comuni agli enti gestori, in un quadro di responsabilità collettiva.
«Questo incontro rappresenta solo il primo passo verso una soluzione condivisa. Ascoltando le istanze dei Comuni e valutando le proposte, chiederemo a Ireti di avanzare le sue osservazioni tecniche sulle possibili soluzioni indicate dai comuni, ferma la attuale validità della delibera del 3 febbraio 2017 e delle sue successive modifiche», ha dichiarato Antonio Segalerba.