La Spezia è la prima delle liguri al 52° posto su 107 province, in risalita di cinque posizioni, Genova scende di sette e si piazza al 54° posto. Savona più indietro: 69° posto in discesa di dieci, mentre Imperia risale di due posti ma si conferma nelle retrovie al 79° posto. Questi i piazzamenti delle quattro province della Liguria nell’annuale classifica della Qualità della Vita del Sole 24 Ore.
La classifica è una media delle medie calcolata su 90 indicatori da fonti certificate (Istat, Banca d’Italia, Istituto Tagliacarne, Infocamere e molti altri), su base provinciale e rapportati alla popolazione residente, divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, salute e società; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. L’obiettivo è rappresentare un concetto multisfaccettato come quello della Qualità della vita indagandone i vari aspetti.
Alcuni indicatori sono rimasti uguali a quelli delle precedenti edizioni: dai depositi bancari alla raccolta differenziata, passando per gli iscritti all’Aire e il numero di librerie. Altri, in totale 27, sono di nuova introduzione: i rischi di frane e alluvioni, le mensilità di stipendio necessarie per acquistare casa, gli omicidi. L’indagine, che ha debuttato nel 1990, ogni anno si rinnova dando spazio a indicatori che possono raccontare al meglio l’evoluzione della società e dei territori.
La Spezia
La Spezia riesce a risalire posizioni (+5) e a chiudere al 52° posto grazie a un balzo in avanti negli indicatori Ambiente e Servizi (+22 posizioni) dove si piazza al 12° posto assoluto e Affari e Lavoro (+24 posizioni) risalendo al 61° posto. Guadagna 5 posizioni anche in Cultura e tempo libero (27° posto), mentre cala di tre posti nell’indicatore Ricchezza e consumi (62° posto).
La performance migliore è il primo posto in classifica nell’indicatore Energia elettrica da fonti rinnovabili con l’incidenza dell’eolico, fotovoltaico, geotermico e idrico in percentuale sulla produzione lorda. Pentultima in classifica, invece, per startup innovative ogni mille società di capitale.
Entrando nel dettaglio, per quanto riguarda l’indicatore Ricchezza e consumi, La Spezia si distingue per il basso numero di protesti pro capite (nono posto), mentre è nelle ultime posizioni per l’indice generale di inflazione (90° posto) e per i pagamenti delle fatture entro 30 giorni (86° posto).
Nell’indicatore Affari e lavoro settimo posto per numero di ore cig autorizzate (ore medie per impresa registrata), decimo posto per nuove iscrizioni ogni 100 imprese registrate e 13° posto per le presenze turistiche per kmq. In fondo alla classifica invece per gender pay gap ossia la differenza percentuale di retribuzione media annua rispetto ai maschi (dipendenti del settore privato), al 102° posto.
Nell’indicatore Giustizia e sicurezza La Spezia sconta le denunce ogni 100 mila abitanti per reati legati agli stupefacenti (92° posto), quelle sui furti con destrezza (92° posto) e gli omicidi volontari (90° posto). Terzo posto in classifica invece per la mortalità stradale in ambito extraurbano.
Per quanto riguarda Demografia e società, La Spezia è ben piazzata sul saldo migratorio totale (17° posto), mentre è in fondo alla classifica per emigrazione ospedaliera (101° posto), consumo di farmaci per depressione (98° posto), quoziente di mortalità (92° posto) e indice di dipendenza anziani ossia il rapporto tra popolazione di oltre 65 anni e popolazione in età attiva (90° posto).
Sull’indicatore Ambiente e servizi, al di là del primo posto già citato, La Spezia è al quarto posto per tasso di motorizzazione (auto in circolazione ogni 100 abitanti), concentrazione media annua di Pm10 (14° posto) e illuminazione pubblica sostenibile a led (14° posto). Male invece sul rischio alluvione (92° posto), sull’efficienza delle reti di distribuzione dell’acqua potabile (82° posto) e sul rischio frana (78° posto).
Infine, per quanto riguarda l’indicatore Cultura e tempo libero, La Spezia spicca per indice di lettura (7° posto) e librerie ogni 100 mila abitanti (13° posto), male invece la spesa dei Comuni per la cultura (98° posto).
Genova
Solo due indicatori migliorati rispetto al 2023 per Genova, che perde sette posizioni e termina al 54° posto: Affari e lavoro (+18 posizioni che valgono il 18° posto assoluto) e Cultura e tempo libero (+9 posizioni e quarto posto assoluto), in calo Ricchezza e consumi (-10 posizioni, 65° posto), Giustizia e sicurezza (-10 posizioni, 96° posto), Demografia e società (-26 posizioni, 62° posto) e Ambiente e servizi (-14 posti, 53° posto).
La performance migliore di Genova è sulle amministrazioni digitali, primo posto, mentre quella peggiore è il 106° posto su 107 per indice di solitudine, ossia persone sole in percentuale sul totale dei nuclei famigliari.
Nel dettaglio, per quanto riguarda Ricchezza e consumi Genova è agli ultimi posti per disuguaglianza del reddito netto (102° posto), inflazione (100° posto) e canoni medi di locazione (92° posto). Tra gli aspetti positivi invece il valore aggiunto per abitante (13° posto) e la retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti (14° posto).
Nell’indicatore Affari e Lavoro Genova è ben piazzata sulle startup innovative (decimo posto) e sui laureati e altri titoli terziari tra i 25 e 39 anni (17° posto), mentre è al 90° posto per gender pay gap e all’83° posto per nuove iscrizioni ogni 100 imprese.
Pochi gli indicatori sopra la media nella macro area Giustizia e sicurezza: la mortalità stradale in ambito extraurbano (sesto posto) e altri delitti mortali denunciati per 100 mila abitanti (22° posto). Ultime posizioni invece per furti con strappo (100° posto), rapine in pubblica via (100° posto), reati legati agli stupefacenti (99° posto) indice di criminalità ossia il totale dei delitti denunciati (97° posto).
In Demografia e società com’è intuibile, Genova è in fondo per l’indice di dipendenza degli over 65 rispetto alla popolazione in età attiva (105° posto) e per il quoziente di mortalità standardizzato per 10 mila abitanti (98° posto) e consumo di farmaci per depressione (98° posto). Quinto posto in classifica invece per medici specialisti ogni 10 mila abitanti e 12° posto per saldo migratorio totale.
Nell’indicatore Ambiente e servizi Genova paga il rischio frana (98° posto), la percentuale di raccolta differenziata (97° posto) e il rischio alluvione (89° posto). Seconda posizione invece sul tasso di motorizzazione e nono posto per i posti al km offerti dal tpl.
Il posizionamento migliore, come detto, è nell’indicatore Cultura e tempo libero. Genova è terza per indice di sportività, ottava per indice di lettura e tredicesima per copertura di rete Gigabit. In fondo alla classifica invece per bar, cinema e ristoranti ogni 100 mila abitanti (98° posto).
Savona
Come per Genova sono solo due gli indicatori in miglioramento per Savona rispetto al 2023, che perde ben 10 posizioni e finisce al 69° posto: Ricchezza e consumi (+6 posizioni che valgono il 56° posto) e Ambiente e servizi (+6 posizioni, pari al 71° posto). Pesante calo per Affari e lavoro (-34 posizioni, 94° posto) e per Demografia e società (-26 posti, 92° posto). Più contenute le perdite per Cultura e tempo libero (-12 posti, 18° in classifica) e Giustizia e sicurezza (-3 posti) dove però Savona è già molto indietro (94° posto).
La performance migliore si registra nel saldo migratorio totale ossia la differenza tra il numero degli iscritti e il numero dei cancellati dai registri anagrafici per trasferimento di residenza (terzo posto in classifica), mentre la peggiore è il 106° posto su 107 per quoziente di mortalità standardizzato per 100 mila abitanti.
Nell’indicatore Ricchezza e consumi Savona è nella top ten per riqualificazioni energetiche (9° posto), per il resto è parecchio nelle retrovie e in fondo alla classifica per quanto riguarda l’inflazione (89° posto).
In Affari e lavoro 14° posto per le presenze turistiche per kmq, mentre è al 102° posto per il numero di pensionati ogni 100 abitanti e al 94° posto sia per cessazioni di imprese ogni 100 registrate e di startup innovative ogni mille società di capitale.
Per quanto riguarda Giustizia e sicurezza Savona è settima per mortalità stradale in ambito extraurbano e ottava per la durata media dei procedimenti civili. Tutto il resto è quasi tutto in fondo alla classifica: indice di rotazione delle cause (97° posto) furti con strappo (97° posto), furti con destrezza (95° posto), omicidi volontari (95° posto).
In Demografia e società, come detto la performance migliore con il saldo migratorio totale, discreto anche l’indice di qualità della vita delle donne (21° posto). Male invece l’indice di dipendenza anziani (106° posto), il quoziente di mortalità (106° posto), l’indice della solitudine (105° posto) e l’emigrazione ospedaliera (92° posto).
Nell’indicatore Ambiente e servizi Savona è ben piazzata sull’efficienza delle reti di distribuzione dell’acqua potabile (nono posto), sul tasso di motorizzazione (decimo posto), sulla concentrazione media annua di Pm10 (13° posto) e sull’irregolarità del servizio elettrico (14° posto). Mal invece sulla raccolta differenziata (99° posto) e sulla densità degli impianti fotovoltaici (95° posto).
In Cultura e tempo libero, Savona ben figura sulle librerie ogni 100 mila abitanti (quarto posto) e sull’indice di lettura (quinto posto), male invece la copertura alla rete Gigabit (100° posto).
Imperia
Quattro indicatori migliorati e due in forte calo. Imperia migliora di poco la sua posizione (79° posto, +2), ma resta comunque la peggiore della Liguria e del Nord Italia. Sale in Ricchezza e consumi (+1 posizione, 77° posto), in Affari e lavoro (+37 posizioni, 40° posto), in Giustizia e sicurezza (+8 posizioni, 92° posto) e in Ambiente e servizi (+4 posizioni, 74° posto). Cala in Demografia e società (-22 posizioni, 91° posto) e in Cultura e tempo libero (-20 posizioni, 43° posto).
La performance migliore è il primo posto in classifica per concentrazione media annua di Pm10, la peggiore è il quoziente di mortalità per dieci mila abitanti (105° posto).
Entrando nel dettaglio di Ricchezza e consumi emerge che Imperia è ben piazzata solo nei protesti pro capite (sesto posto), mentre è in fondo alla classifica per famiglie con Isee sotto i 7 mila euro (97° posto) e per mensilità di stipendio per comprare una casa di 60 mq in zona semi centrale su retribuzione media da lavoro dipendente (89° posto).
In Affari e lavoro Imperia si dimostra la seconda provincia in Italia per gender pay gap, ossia dove c’è meno differenza, in questo caso, nella retribuzione delle donne rispetto agli uomini nel settore privato. Terzo posto per numero di ore cig autorizzate. Male invece la percentuale di laureati e altri titoli teriari tra 25 e 39 anni (103° posto).
Nell’indicatore Giustizia e sicurezza la posizione migliore è il 32° posto per l’indice di litigiosità (cause civili ogni 100 mila abitanti). Per il resto Imperia risulta in fondo alla classifica per reati legati agli stupefacenti (103° posto), per indice di criminalità (100° posto), per truffe e frodi informatiche (99° posto) e per mortalità stradale in ambito extraurbano (96° posto).
Se in Demografia e società Imperia è nella top 20 per l’età media al parto (11° posto), il saldo migratorio totale (13° posto) e gli immigrati regolari residenti (13° posto), è invece in fondo, come tutta la Liguria del resto, per quoziente di mortalità (105° posto), indice della solitudine (104° posto) ed emigrazione ospedaliera (94° posto).
In Ambiente e servizi, oltre al primo posto sul Pm10, Imperia spicca per energia elettrica da fonti rinnovabili (nono posto) e irregolarità del servizio elettrico (13° posto). Male invece i Comuni con servizi per le famiglie interamente online (98° posto) e l’ecosistema urbano (98° posto), oltre ai posti al km offerti dal tpl (96° posto).
Sulla Cultura e il tempo libero Imperia è al secondo posto per indice del clima e al 14° posto per aree protette. Male la copertura alla rete Gigabit (98° posto) e gli spettatori medi per spettacolo (94° posto).