Venerdì 22 novembre, alla presenza dell’assessore al Lavoro e allo Sviluppo economico della Spezia Patrizia Saccone, del vicesindaco di Lerici Marco Russo e di altre figure istituzionali e del mondo accademico dell’Università di Genova, il Gruppo Antonini, attivo da oltre 80 anni nel settore Oil & Gas, ha varato all’interno del proprio stabilimento della Spezia la piattaforma off-shore Maboqueiro, la più grande e pesante mai realizzata dal gruppo.
Destinata all’estrazione di gas dal giacimento Maboqueiro, in Angola, l’imponente struttura rappresenta un risultato straordinario per il gruppo e segna il primo progetto EPC (Engineering, Procurement, Construction) eseguito per Azule Energy, società partecipata da Eni e uno dei principali attori nel settore Oil & Gas del Paese. La complessità del progetto aveva richiesto circa 24 mesi di gara, viste le dimensioni delle costruzioni da eseguire e le numerose interfacce.
Il Progetto Maboqueiro EPC è parte del Progetto Angola NGC (New Gas Consortium) destinato all’estrazione di gas condensato da due giacimenti chiamati Quiluma e Maboqueiro. Questi giacimenti sono caratterizzati da più strati contenenti gas e condensato, con un piano di sviluppo che prevede la realizzazione di due piattaforme, un nuovo impianto di ricezione e trattamento del gas a terra, e le condotte per il trasportodei materiali estratti. L’avvio della produzione è previsto per il 2026, con una capacità stimata di 330 milioni di piedi cubi di gas al giorno, pari a circa 4 miliardi di metri cubi all’anno.
La piattaforma Maboqueiro realizzata dal Gruppo Antonini è composta da un jacket, l’equivalente di una struttura oceanica costruita con componenti tubolari in acciaio e ancorata al fondale marino con quattro pali di 88 metri di lunghezza, alla cui sommità si aggiunge un deck di tre piani della dimensione di 25×30 metri per un peso totale di 2.600 tonnellate, il più pesante mai realizzato dal gruppo. La piattaforma ha una capacità di 6 slot per pozzi (4 operativi + 2 di riserva) e la pressione operativa del gas raggiungerà i 60 bar (durante la fase di esercizio).
Tra le particolarità del progetto, spicca l’adozione di nuovo metodo per il sollevamento del jacket che non era mai stato usato dal gruppo. Grazie a un sistema progettato adhoc, è stato possibile montare le parti del jacket in uno spazio ridotto, superando una sfida logistica impegnativa.
In più per questo progetto è stata operata la completa digitalizzazione di tutti i report di qualità, gestiti mediante un software chiamato CCMS che consente diverse operazioni, di cui una parte collegate alla fase di manutenzione.
Simone Antonini, ceo del gruppo, dichiara: «Con il progetto Maboqueiro abbiamo raggiunto un traguardo che testimonia la capacità dell’azienda di affrontare sfide complesse e di portata globale. Questa piattaforma rappresenta non solo un record in termini di dimensioni e innovazione tecnologica, ma anche un esempio concreto della nostra abilità di integrare competenze ingegneristiche avanzate con un approccio sostenibile ed efficiente».
Nel 2019, il Gruppo Antonini, in partnership con Aldo Manna, ha fondato Antonini Navi della Spezia. Il cantiere opera nel settore dello yachting ed è specializzato nella costruzione di yacht full custom, unità navali e militari, potendosi avvalere della profonda e pluriennale esperienza tecnologica del gruppo. Al momento, Antonini Navi ha in costruzione 3 yacht in acciaio di oltre 30 metri. Due di questi sono progetti full custom la cui consegna è prevista per la seconda metà del 2025, la terza unità in fase di realizzazione è il SUY 135 in costruzione on spec e la consegna è prevista per il 2026.