Mare e Montagna più unite. Insieme. Comuni grandi e piccoli Comuni in dialogo e in sinergia per una Liguria più moderna ed efficace nelle Politiche per i territori, componendo geografie e facendo comunità. Ecco le proposte Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani) per i candidati al consiglio regionale della Liguria. Liguria Business Journal riceve e pubblica.
Attuare politiche e valorizzare Enti territoriali, imprese, comunità
Qualsiasi politica per i territori si attua in forte dialogo, concreto e continuo, con il sistema di Enti territoriali, con le imprese, il terzo settore, le comunità tutte che operano sui territori.
È la comunità che fa la differenza. Il Palazzo non si chiuda. Sia in dialogo e in ascolto. L’Articolo 44 della Costituzione è il nostro punto fermo, deve essere il vettore di politiche regionali che scelgono soluzioni e decidono di non mettere in un angolo le politiche per le Montagne. Siano al centro delle Agende. Le Montagne non sono un residuo della Liguria e non hanno bisogno di assistenza. Spopolamento, abbandono, desertificazione si combattono con cultura, pianificazione, investimenti, scientifica attenzione alle dinamiche sociali, demografiche, climatiche, economiche. Pensiero e Azione che vanno condivisi con l’intero sistema istituzionale, preziosissimo. La Montagna genera segni di fermento. Credere nel “Noi” è la migliore fonte di politiche inclusive che danno speranza e fanno sentire tutti parte di una Comunità. Per affrontare in Liguria efficacemente la crisi demografica e le crisi energetica e climatica.
La Liguria guardi non solo alle coste e alle città più grandi. La Regione costruisca patti e interazione tra territori.
Potenziare l’innovazione. Vinciamo il digital divide
Agire per il superamento del “digital divide” – con reti dati veloci, adeguati ripetitori per la telefonia mobile, tv per tutti – creando così l’effettiva possibilità di accesso alla rete a banda ultralarga, favorendo investimenti statali e regionali, per portare nuovi servizi, piattaforme di dati in cloud, sistemi informativi alle comunità, ai territori, alle imprese, alla Pubblica Amministrazione, anche attraverso una specifica “Agenda regionale digitale per le aree montane e interne”.
Incentivare le gestioni associate tra Comuni montani e promuovere i territori
Vogliamo sviluppare politiche di integrazione gestionale e amministrativa tra i Comuni delle aree montane, dell’entroterra, attraverso incentivi per lo sviluppo del lavoro sovracomunale per la gestione delle politiche di crescita sociale, economica e per la riorganizzazione dei servizi pubblici – scuole, trasporti, sanità, socio-assistenza. La Regione deve dotarsi di una moderna legge per la Montagna – dando attuazione alle leggi nazionali sui piccoli Comuni, sulla green economy e sulle foreste – che ridia dignità e risorse agli Enti territoriali montani, strumento per la gestione dello sviluppo socio-economico per i Comuni montani.
Generare politiche di compensazione e perequazione territoriale
La Liguria deve introdurre misure compensative e perequative regionali a favore delle zone montane fortemente penalizzate da un minore o scarso gettito erariale e aventi maggiori costi per la gestione dei servizi. Fare della leva fiscale – attraverso un sistema di detrazioni e incentivi – uno degli strumenti attivi per favorire la residenza delle famiglie e la permanenza delle imprese nei territori di montagna. Individuare un sistema chiaro di sgravi fiscali per le aree montane, che sostenga le piccole e medie imprese, chi vuole insediarsi e chi vi opera da sempre. Individuare anche un sistema di incentivi per la residenzialità nelle aree montane, in particolare per famiglie che scelgono di abitare nelle zone montane. Favorire la nascita di “imprese di comunità”, cooperative e non solo, capaci di rigenerare i paesi e i territori.
La centralità dell’agricoltura e delle politiche forestali
Sostenere, attraverso fondi strutturali europei 2021–2027, il ruolo centrale dell’agricoltura (e della zootecnia) in montagna quale struttura socio-economica fondamentale per lo sviluppo, essenziale nella funzione di presidio del territorio, per la salvaguardia del paesaggio, per l’attrattività turistica e per la conservazione e la valorizzazione delle produzioni tipiche e di qualità.
È necessario tornare a dare valore alle politiche forestali (declinando a livello regionale in Liguria il Testo unico forestale nazionale del 2018, senza perdere altro tempo), come vettore di nuove imprese e posti di lavoro. Sostenere la creazione di posti di lavoro attivabili nella filiera legata all’energia, all’industria e all’artigianato. Individuare strumenti per l’associazionismo fondiario per superare la parcellizzazione e aumentare la superficie agricola utilizzabile. Sostenere, da parte della Regione, le imprese e il comparto degli operai forestali, delle imprese che gestiscono attivamente superfici forestali.
Come fatto dalla Lombardia ad esempio, la Regione Liguria intervenga con più efficacia per proteggere e valorizzare i muretti a secco. Usi ad esempio meglio le risorse del CSR per lo sviluppo rurale: che è agricoltura, montagna, foreste. Muretti a secco, anche, a vantaggio delle zone costiere. Solo con il presidio agricolo, “la montagna non frana sulla città”.
Difesa del suolo e messa in sicurezza del territorio
Sono urgenti nuove azioni regionali sulla difesa del suolo, articolati e investimenti per la definizione del piano pluriennale della prevenzione e messa in sicurezza del territorio, l’elaborazione e approvazione di provvedimenti legislativi per la qualificazione del patrimonio forestale e la gestione attiva del bosco e delle filiere, anche per la valorizzazione dei servizi ecosistemici-ambientali derivanti dalla gestione attiva e dall’assorbimento di CO2.
La Regione deve introdurre una norma che preveda lo stanziamento di una percentuale della tariffa dell’acqua potabile (i bacini più grandi si trovano nei territori montani) e del ciclo idrico integrato, per i piani di manutenzione ordinari del territorio gestiti dagli Enti montani in accordo con la Regione. Questa è una forma di compensazione per la risorsa messa a disposizione dell’intera collettività e allo stesso tempo di prevenzione del dissesto idrogeologico.
Energie rinnovabili e ambiente. La Liguria è una Green Community
Adottare, nell’ambito del Piano energetico regionale, un programma di valorizzazione e utilizzo sostenibile delle energie da fonti rinnovabili, di cui la montagna è il principale giacimento, cuore della green economy nel quadro del Green New Deal e dell’“Ecologia integrata”. La Liguria scelga il futuro vero.
Incentivi la nascita di “Comunità energetiche” e di strumenti per la riduzione degli oneri di sistema a carico degli utenti. I canoni di concessione per l’utilizzo di beni naturali devono andare tutti ai territori: per consentire un adeguato gettito a beneficio delle comunità che vivono e operano sui territori, che non devono sentirsi spogliate delle risorse.
La Liguria deve guardare ai dati del mutamento climatico con un impegno forte e politiche non di facciata, coinvolgendo tutti gli attori territoriali, virando verso politiche green sostanziali e non timide.
La Liguria ha una sola Green community finanziata dal Pnrr. Ma la Liguria deve diventare complessivamente una green community: scelga le rinnovabili, al 100%, e abbandoni petrolio o carbone. La “Strategia delle Green community” come forma moderna e a prova di futuro di programmazione sociale, ambientale, economica, coinvolgendo anche Enti Parco, Gruppi di Azione locale, le Organizzazioni datoriali e del Terzo settore, tutti gli Enti territoriali. Per attuare fino in fondo un’“Economia civile” quale unico asse possibile di crescita inclusiva e partecipata. La transizione sia giusta e per tutti. La Regione agisca per non lasciare indietro fasce di popolazione e professioni. Sia attenta e inclusiva.
Turismo intrecciato alla vita delle comunità. Non solo mare e villaggi
Fare del turismo, nelle sue diverse espressioni – quello ambientale, estivo, dell’outdoor e dell’escursionismo – uno dei fattori di crescita e valorizzazione della montagna. Non ci sono solo mare, costa, spiagge, ombrelloni, concessioni e villaggi. Anche qui, come in montagna, il turismo esiste ed è possibile, adeguato, a prova di futuro, se gli abitanti sono felici. Turismo solo se nel pieno rispetto delle comunità e dell’ambiente, forti di un patto “città-montagna” che nasce dell’incontro, rispettoso e autentico. La Regione sostenga gli investimenti degli operatori privati, anche grazie alla nuova programmazione comunitaria 2021-2027. Occorre misurare flussi e limiti dei territori, guardare a forme culturali di impegno affinché i turisti non dimentichino paesi ed economie. “Compra in valle, la Montagna vivrà” diventi claim concreto di turisti ed escursionisti. Per una Regione che dia ossigeno ai “mestieri” e alle professioni della montagna: hanno bisogno di specifiche norme, fisco differenziato e investimenti.
Scuola e cultura. Al centro delle Politiche regionali
La Regione deve salvaguardare la rete scolastica in montagna e nei piccoli Comuni adottando standard dimensionali compatibili con le caratteristiche del territorio, investendo risorse economiche regionali; potenziare, nelle scuole dei Comuni montani a rischio di chiusura, programmi di insegnamento a distanza, disponendo organici di personale docente dedicati e formati; sostenere la gestione degli asili nido nei Comuni montani (anche investendo per crearne nuovi); sostenere il diritto allo studio, anche con agevolazioni al trasporto scolastico verso le città sedi di istituti scolastici superiori (con voucher e altri modelli che abbassino i costi a carico delle famiglie degli studenti). Regione Liguria delocalizzi sui territori le iniziative culturali, evitando polarizzazioni. Guardi ai Giovani quali generatori di crescita, idee e progetti che salveranno le Montagne e le comunità. I Giovani devono essere consultati e ascoltati.
Servizi sociali, sanitari e welfare. Una ambulanza e un medico in ogni Comune
La Regione lavori per rafforzare i servizi sanitari locali, aumentando e incentivando i medici e i pediatri “di base” affinché restino nei paesi, puntando sulla telemedicina, su “una ambulanza e un medico in ogni Comune”, sulle piazzole per l’atterraggio notturno dell’elisoccorso. La Regione possa incentivare le farmacie rurali per il potenziamento della “farmacia dei servizi”. Occorre potenziare e riorganizzare, nei territori montani, la medicina di base, la pediatria di base, l’assistenza infermieristica, la guardia medica. La possa individuare strutture anche diffuse per rsa e dunque per migliori spazi volti alla terza età. Social housing e borghi, binomio possibile.
Recupero edilizio e riqualificazione urbana. Per un nuovo “Abitare”
Occorre promuovere e favorire – con adeguati provvedimenti legislativi e investimenti – il recupero e la riqualificazione dei centri abitati, dei centri storici e dei paesi, sia per potenziare l’offerta abitativa a favore di coloro che trasferiscono in montagna la propria residenza, che per realizzare e rafforzare la rete delle strutture ricettive per un turismo rurale di qualità. Puntiamo su un nuovo “Abitare”. Incentivando anche la transizione green e il recupero degli immobili: non solo azioni architettoniche e urbanistiche, materiali sostenibili, riduzione delle emissioni. Tutto questo sia finalizzato a una nuova vita nei paesi e nei territori montani e rurali della Liguria.
La Regione punti sulle filiere forestali, pezzo portante delle green communities: pianificazione forestale, certificazione, gestione, uso del materiale per costruzioni e anche in cascata per energia. La foresta è anche quella degli immobili in legno, da incentivare per eliminare cemento ed emissioni di altri materiali. Occorre sostenere la formazione della classe dirigente, con strumenti di partecipazione e inclusione che agevolino la rivitalizzazione dei borghi. Favorire l’individuazione nei borghi di spazi per co-working, nuove imprese di comunità, co-housing, centri multiservizio e multiprodotto.