BeDimensional, la scaleup nata come una start-up dell’Istituto italiano di tecnologia nel 2016, ha inaugurato oggi, nella sede genovese, il nuovo impianto di produzione di cristalli bidimensionali, tra cui il grafene a pochi strati atomici e il nitruro di boro esagonale a pochi strati atomici, annunciando la crescita dell’azienda sul territorio ligure con nuove assunzioni e l’obiettivo di implementare la produzione a livelli industriali e a costi competitivi. Le caratteristiche di questi materiali potrebbero rivoluzionare il settore manifatturiero grazie alla maggior efficienza, sostenibilità e alle alte prestazioni.
Durante l’evento inaugurale, a cui hanno partecipato tra gli altri la vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (Bei), Gelsomina Vigliotti, il presidente dell’Istituto italiano di tecnologia, Gabriele Galateri, e il direttore scientifico Giorgio Metta, è stato annunciato un piano di investimenti per oltre 40 milioni di euro da parte di BeDimensional per supportare l’ulteriore espansione industriale, con l’apertura di un secondo stabilimento in Italia. Nel quadro di questo investimento, BeDimensional ha sottoscritto un accordo con la Bei per un finanziamento di 20 milioni di euro, sotto forma di venture debt.
Ulteriori investimenti per oltre 5 milioni di euro saranno erogati dagli attuali e da nuovi investitori.
Vittorio Pellegrini, Group ceo di BeDimensional ed ex ricercatore Iit, dichiara: “Siamo agli albori di una nuova era nelle opportunità legate alle tecnologie green, che faranno leva sull’aumento della capacità produttiva di cristalli bidimensionali sostenibili di alta qualità, grafene e non solo. Siamo entusiasti e grati che la Bei abbia deciso di unirsi ai nostri investitori per supportare l’espansione industriale del Gruppo. Insieme a tutte le persone che lavorano in BeDimensional ci impegniamo a diventare un campione di un mercato emergente e dalle prospettive enormi, assicurandoci una posizione di leadership in Europa nella produzione e fornitura di questi materiali avanzati”.
Quello di BeDimensional sarà il primo impianto di produzione di cristalli bidimensionali su scala industriale a livello mondiale, garantendo all’Italia e all’Europa un primato in un’industria che promette di crescere in modo esponenziale nei prossimi anni e una maggiore indipendenza nel reperimento di materiali critici.
Grazie all’impianto di Genova e a quello che sorgerà successivamente in un’altra area, sempre in Italia, BeDimensional si prefigge l’obiettivo di scalare rapidamente la produzione, portandola da 3 a oltre 30 tonnellate entro il 2028 e, nell’arco di pochi anni, a 70 tonnellate.
Il piano industriale prevede l’assunzione di personale specializzato e qualificato: già entro quest’anno verranno aggiunte da 3 a 5 figure nell’impianto di Genova, che porteranno i dipendenti totali a 50; e altre 10 persone verranno assunte nel nuovo stabilimento.
“Essere testimoni della crescita e dei successi di una visione partita da lontano nel 2016 all’interno dei nostri laboratori all’Istituto Italiano di Tecnologia, quando è stata lanciata la start up BeDimensional, fondata su solide valutazioni fatte dal nostro Technolgy Transfer e rivelatasi negli anni pionieristica, – aggiunge Giorgio Metta, direttore scientifico di Iit – ci inorgoglisce e ci stimola a continuare a portare avanti con lo stesso entusiamo, anche all’interno del nuovo piano strategico 2024-2029, la doppia missione che distingue IIT nel panorama della ricerca in Italia: sostenere la ricerca di base curiosity driven e parallelamente il trasferimento tecnologico sul mercato degli out put più promettenti per contribuire alla crescita economica del Paese”.
La storia di BeDimensional ha inizio nel 2016 nella sede di Genova Morego dell’Iit, quando dal laboratorio “Graphene labs” diretto dal ricercatore Iit Vittorio Pellegrini, viene fondata ufficialmente la start up di cui Pellegrini era uno dei soci e di cui oggi è Group ceo. A quell’epoca Iit era uno dei principali partner della Graphene Flagship, progetto di ricerca bandiera dell’Unione europea dedicato a studiare i materiali bidimensionali e a svilupparne le potenzialità in ambito industriale per recuperare lo svantaggio nei confronti di Cina, Stati Uniti e Corea del Sud. Il grafene, materiale che ha valso il premio Nobel ai suoi scopritori nel 2004, ha dato il via a una nuova categoria di materiali costituiti di sole due dimensioni perché formati da un unico strato di atomi.
L’intuizione dei ricercatori fondatori di BeDimensional insieme allo staff del Technology Transfer di Iit è stata quella di credere nelle caratteristiche rivoluzionarie dal punto di vista meccanico, elettrico, termico e ottico dei cristalli bidimensionali, a partire dal grafene, favorendone l’ingresso sul mercato per migliorare le performance di oggetti e dispositivi già esistenti o di nuova concezione a cui venivano addizionati.
“Nella Direzione Technology Transfer di Iit ci occupiamo di scovare le tecnologie più promettenti all’interno dei nostri laboratori e sostenere lo sviluppo di progetti di business per creare nuove imprese – conclude Lorenzo De Michieli, direttore Technolgy Transfer di Iit –. Durante l’anno cerchiamo di stimolare la sensibilità all’imprenditorialità dei nostri ricercatori e ricercatrici tramite la proposta di seminari, talk ispirazionali e veri e propri corsi, per ridurre la distanza che separa il mondo della ricerca e quello dell’impresa, creando un sistema virtuoso di influenze reciproche”.
BeDimensional ha mosso i suoi primi passi proponendosi come consulente esperto per aiutare il mercato e le aziende a comprendere le potenzialità della rivoluzione dei materiali, supportando l’inserimento di queste conoscenze dentro i processi produttivi delle industrie, e dall’altra, rendendo disponibili sul mercato i propri cristalli di alta qualità e purezza, prodotti con processi innovativi che hanno portato alla realizzazione dell’inchiostro liquido al grafene (brevettato in Iit nel contesto della Graphene Flagship), che ha consentito l’utilizzo di questo materiale in modo più facile e versatile, ampliando il campo di applicazione all’interno di moltissimi processi produttivi già esistenti. Questa nuova forma di grafene, infatti, grazie alla peculiarità di essere spruzzabile, spalmabile, stampabile e addizionabile ad altri materiali, ha segnato il successo della start up che, dalla sua fondazione, ha raccolto circa 30 milioni di euro di investimenti e importanti partnership commerciali con aziende attive in diversi settori, come produzione di batterie, design industriale, tessile e abbigliamento, comparto energetico e realizzazione di vernici, proponendosi come un fornitore di tecnologie chiave nel processo di transizione green.
Attualmente, BeDimensional commercializza il G-leaf, una polvere di grafene che grazie alle sue caratteristiche di conducibilità elettrica e termica e alla sua resistenza è stato applicato a batterie al litio di nuova generazione aumentandone la capacità, al rinforzo di materiali plastici, alla creazione di vernici per l’edilizia che migliorano la gestione termica degli edifici e proteggono dall’invecchiamento e dalle radiazioni UV e ad una nuova classe di lubrificanti privi di additivi a base di metalli.
Inoltre, l’azienda ha introdotto sul mercato il B-leaf un materiale bidimensionale a base di Nitruro di Boro Esagonale, meccanicamente e chimicamente resistente, anticorrosivo, isolante elettrico e conduttore termico. Queste peculiarità lo rendono applicabile nel settore del tessile e della pelle, dove si stanno studiando applicazioni nel campo della moda di lusso made in Italy.