Il nuovo carro armato prodotto dalla joint venture tra Leonardo e Rheinmetall con l’obiettivo di formare un nuovo nucleo europeo per lo sviluppo e la produzione di veicoli militari da combattimento in Europa nascerà alla Spezia. Nella città ligure sarà concentrata gran parte della nuova capacità produttiva della joint venture. Leonardo sta già pensando ad acquisire nuove aree (vi è necessità, per esempio, di una nuova pista di prova) e ha iniziato a preparare alcuni dei suoi capannoni, al momento, inutilizzati, per trasformarli nelle aree dove verranno realizzati i nuovi cingolati. Nel complesso il 60% delle attività della joint venture saranno effettuate in Italia. In tali attività saranno con tutta probabilità comprese anche le componenti, in tema di difesa aerea e antidrone, fornite da Rheinmetall Italia, azienda di Rheinmetall con sede a Roma).
L’impegno per La Spezia è notevole: LRMV avrà lo scopo di sviluppare e realizzare il nuovo carro (Italian Main Battle Tank, IMBT) italiano (un carro derivato dal KF-51 PANTHER attualmente in sviluppo da parte di Rheinmetall) e della nuova famiglia di IFV altamente innovativi (programma A2CS/AICS) anch’essi derivati dall’IFV modulare KF-41 LYNX di Rheinmetall (in fase di consegna all’Esercito Ungherese).Per il nuovo carro IMBT (Italian MBT) destinato all’EI sono stati previsti 8,246 miliardi (di cui 5,5 finanziati) mentre per il programma A2CS/AICS sono previsti 15 miliardi (di cui 6,4 già finanziati) per un valore complessivo di oltre 23 miliardi.
Nel complesso la prospettiva di mercato della nuova società si aggira sui 50 miliardi di euro. «Consideriamo questo accordo – ha detto l’ad di Leonardo Roberto Cingolani – come uno dei più importanti mai firmati da Leonardo nella sua storia recente. L’Italia sta investendo 23 miliardi nei prossimi dodici anni. Altri paesi hanno la necessità di sostituire e ristrutturare gli arsenali. L’Europa, con 27 Stati membri e il confine con i paesi del Medio Oriente e la Russia, ha esigenze specifiche di difesa terrestre più di altri continenti che sono isolati dal mare. Quindi, il mercato è grande, e abbiamo tecnologie complementari”, dice degli spazi di mercato su cui puntare. Abbiamo una prospettiva di mercato molto buona che stimiamo essere approssimativamente intorno ai 50 miliardi per i prossimi dieci anni o giù di lì, forse 15 anni: è piuttosto grande. Ma, naturalmente, se riusciamo a creare le migliori piattaforme, i migliori veicoli da fanteria e di difesa terrestre, forse questo aprirà la strada a esportazioni significative».
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha sottolineato la valenza strategica e il respiro europeo dell’operazione. «Leonardo e Rheinmetall – ha affermato – sono le prime due multinazionali europee a muovere verso un modello cooperativo che si basa su tecnologia di ultima generazione, capacità industriali di eccellenza e un approccio pragmatico e innovativo al tempo stesso. È una risposta efficace e ambiziosa alle esigenze di un’industria che ha bisogno di volumi, visione e velocità e può diventare un esempio di crescita e attrattività. Italia e Germania oggi sono più vicine e mi piace pensare che questo sia solo l’inizio di una strategia progettuale comune. Questo accordo segna l’inizio di una nuova era di collaborazione tra Italia e Germania, ponendo le basi per uno sviluppo strategico e tecnologico che risponderà alle esigenze di sicurezza e innovazione del futuro».
Leonardo Rheinmetall Military Vehicles è, una joint venture paritetica (50-50), con sede legale a Roma e sede operativa a La Spezia. Riguardo a Rheinmetall, la partecipazione dell’azienda tedesca nella società sarebbe suddivisa tra Rheinmetall AG (40%) e Rheinmetall Italia (10%), mentre a Leonardo spetterebbe il restante 50%. L’accordo, che segue il memorandum of understanding siglato all’inizio di luglio 2024, prevede un’alternanza – ogni tre anni – delle cariche di vertice tra Leonardo e Rheinmetall, con inizialmente un ad di Leonardo e un presidente di Rheinmetall (per poi, appunto, invertirsi tra 3 anni).
La Spezia, al momento con 1.200 addetti circa, è il sito produttivo di Leonardo erede del know-how tecnologico della storica Oto Melara. Riveste già un ruolo di primo piano nella produzione di sistemi per la difesa navale e terrestre che vanno dallo sviluppo e produzione di sistemi di difesa interoperabili di medio e grande calibro per la difesa multi-dominio, oggi in servizio in tutto il mondo, all’elettronica del munizionamento guidato, di cui la società è l’unico produttore in Europa.
Alla Spezia, attraverso un consorzio paritetico con la società Iveco Defence Vehicles (Cio – Consorzio Iveco – Oto Melara), Leonardo produce sistemi di difesa terrestri di nuova generazione e si occupa dell’assemblaggio e del collaudo funzionale e veicolare finale. Nello stabilimento produttivo è presente inoltre un centro per addestrare clienti e utilizzatori finali attraverso la realtà virtuale immersiva, tramite la quale è possibile effettuare anche attività di training per la manutenzione. Leonardo alla Spezia ha in corso nuove assunzioni con importanti investimenti anche per il benessere e il comfort dei dipendenti in azienda, interventi su uffici, zone comuni, postazioni di lavoro e linee di produzione ed è impegnata nell’ammodernamento di infrastrutture e tecnologie che consentono di consolidare l’indipendenza produttiva, e nell’avvio di quattro nuove linee di produzione per affrontare l’aumento dei volumi produttivi. La società sta inoltre valutando l’ampliamento del perimetro del sito e l’acquisizione di ulteriori aree sempre in provincia della Spezia. Queste attività sono state avviate con un approccio industriale integrato incentrato sulla digitalizzazione, dove organizzazione e processi vengono affrontati utilizzando nuove tecnologie, sviluppando nuove competenze, in un’organizzazione flessibile.
Nel capoluogo del Levante ligure Leonardo è presente anche con Mbda, gruppo europeo che progetta e produce missili e sistemi missilistici per rispondere alle più svariate esigenze operative, presenti e future, per le forze armate terrestri, navali ed aeree. Controllata con uguali regole di corporate governance da Airbus (37,5%), Bae Systems (37,5%) e Leonardo (25%), in Italia Mbda ha sedi anche Roma, Bacoli (Napoli). La Spezia è il suo centro di produzione di missili antinave per eccellenza. Nelle tre sedi italiane la società nel corso del 2024 è impegnata nella crescita dei volumi di produzione, con ordini e investimenti in aumento. Per supportare queste attività, anche nel 2024 sta effettuando assunzioni che porteranno l’organico in Italia a superare le 2000 unità nel corso dell’anno, con un incremento di oltre il 10% rispetto al 2023.
Tra il 2023 e il 2028 a livello di gruppo Mbda investirà 2,4 miliardi di euro e nel 2024 assumerà più di 2.600 nuove risorse. Il gruppo a livello europeo nel 2023 ha registrato ricavi totali pari a 4,5 miliardi di euro, un nuovo record nell’acquisizione di ordini per totale di 9,9 miliardi di euro e un portafoglio ordini che ha raggiunto i 28 miliardi di euro con una proporzione del 50 % tra ordini domestici, vale a dire dei Paesi in cui opera Mbda (Regno Unito, Francia, Italia e Germania), ed export.