I timori sulla tenuta dell’economia cinese e il crollo del prezzo del petrolio, dovuto al pessimismo dell’Opec sulle previsioni di crescita della domanda per il 2024 e il 2025, e quindi sulla crescita dell’economia globale, hanno frenato le Borse europee, nonostante Wall Street abbia registrato i risultati sopra le aspettative di colossi come Bank Of America, Citigruop e Goldman Sachs. Solo Madrid ha chiuso in rialzo (+0,67%), Milano segna -0,29%, Francoforte -0,1%, Parigi -1,05%, Londra -0,52%. Spread Btp/Bund sui 124 punti (variazione -2,75%, rendimento Btp 10 anni +3,46%, rendimento Bund 10 anni +2,23%).
A Piazza Affari scendono i titoli del comparto oil come in tutta Europa ( (-3,3% il sottoindice stoxx 600 di settore): -2,72% Eni, -2,54% Saipem, -1,76% Tenaris. In testa al Ftse Mib si colloca Telecom (+2,07%). In questa fase di pessimismo vanno bene i titoli difensivi, tra cui le utility (Hera +1,94)% e A2A+1,31%). In coda al listino St (-3,17%) in scia alla debolezza del settore tech dopo il profit warning inaspettato dell’olandese Asml (-13%). Leonaardo che ieri, con la notizia dell’imminente closing sulla joint venture con Rheinmetall aveva terminato la seduta a +3,24%, oggi, dopo l’ufficializzazione dell’accordo, ha chiuso a -0,47%, forse a causa delle prese di beneficio.
L’euro scambia con il dollaro a 1,0904.
Crollo del petrolio, con la consegna di dicembre del Brent a -4,85% a 73,7 dollari al barile, e il future novembre del Wti a – 5% a 70 dollari Perde oltre un punto e mezzo il prezzo del gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam a 39,95 euro al megawattora.