«Ancora una volta ci troviamo a dover denunciare l’ennesima dimostrazione di spreco di risorse pubbliche da parte di Alisa. La recente decisione di non rinnovare la consulenza a Ferdinando Cafiero, sebbene appaia un passo nella giusta direzione, è solo la punta dell’iceberg di un sistema di consulenze che ha contribuito a dissanguare le casse regionali senza alcun beneficio concreto per le cittadine e i cittadini liguri». Lo dichiara Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in consiglio regionale, che aggiunge: «Sottolineiamo come la vicenda della consulenza di Cafiero sia già stata oggetto di polemiche nei mesi scorsi, anche per l’ampiezza e la collocazione del suo ufficio presso il Policlinico San Martino».
Ma la vicenda delle consulenza non si esaurisce con il caso di Cafiero perché ogni direttore di vertice andato in pensione ha avuto qualche nomina da consulente da parte di Alisa, rileva Pastorino. «Solo ora l’Azienda Ligure Sanitaria si rende conto di aver investito risorse pubbliche in consulenze che non hanno portato alcun risultato positivo per la sanità ligure. È arrivato il momento di fare chiarezza e di porre fine a queste pratiche che gravano sulle spalle dei contribuenti. Per anni abbiamo sollevato interrogazioni in consiglio regionale, chiedendo trasparenza sui conti delle aziende sanitarie liguri e sulle consulenze esterne. Nessuno ci ha mai dato risposte concrete sui benefici, mentre i bilanci continuavano a essere certificati anche in presenza di evidenti deficit, come nel caso della Asl 4. L’eliminazione di una singola consulenza non basta, è acqua fresca. Sarebbe interessante sapere quante altre consulenze siano ancora in essere e con quali criteri vengano assegnate. Queste nomine, spesso incomprensibili, rappresentano un chiaro esempio di inefficienza amministrativa e Alisa ne è uno degli emblemi più evidenti».
Pastorino allora chiede: «È possibile per Alisa dare evidenza dei risultati della consulenza del dottor Cafiero, come di ogni altra attività dei numerosi consulenti sanitari, per darci modo di capire i benefici e il valore aggiunto per le cittadine e i cittadini liguri di questo dispendioso modello sanitario?»
Il discorso si amplia: «L’Azienda Ligure Sanitaria, con il pieno rispetto per le sue e i suoi dipendenti, deve essere abolita e le sue funzioni riportate all’interno dell’assessorato alla Sanità. Continuare a mantenere in vita una struttura che spende decine di milioni di euro in consulenze senza produrre un reale beneficio per la comunità è inaccettabile. Le risorse risparmiate potrebbero essere meglio investite nei servizi territoriali e nelle politiche del personale, rafforzando il sistema sanitario regionale. È giunto il momento di rivedere radicalmente il nostro sistema sanitario regionale, iniziando proprio dall’abolizione di un dispendiosa sovrastruttura come Alisa. In un nuovo programma per la sanità ligure, questa deve essere una priorità assoluta: recuperare risorse, eliminare gli sprechi e garantire alle cittadine e ai cittadini liguri una sanità più efficiente, trasparente e vicina ai loro reali bisogni».
La risposta dell’assessore alla Sanità Angelo Gratarola non si è fatta attendere: «L’esigenza di utilizzare professionisti che seguono specifici progetti è riconducibile all’agilità della struttura di Alisa che ha meno della metà dei dipendenti delle aziende intermedie di regioni con le dimensioni della Liguria. Peraltro, l’agilità della struttura emerge chiaramente dai costi dell’azienda stessa: come già spiegato più volte, gli oneri ‘cessanti’ di Alisa, ovvero quanto si risparmierebbe chiudendo l’azienda sanitaria, ammontano a circa 3 milioni di euro. E, nello specifico, le consulenze di Alisa, a cui fa riferimento il consigliere Pastorino che parla di decine di milioni di euro, hanno invece un costo di alcune decine di migliaia di euro, come peraltro ribadito in varie sedi istituzionali e non. Spiace constatare che, nonostante i ripetuti chiarimenti e i numeri ufficiali pubblicati, si vogliano diffondere da parte delle opposizioni dati fantasiosi e non veritieri per denigrare l’azienda sanitaria regionale, le sue funzioni e i risultati legati a programmazione e governance. Anche grazie a queste attività, la Liguria ha messo in campo azioni di efficientamento della spesa, combattendo l’inappropriatezza, incrementando la produzione ospedaliera e il numero di prestazioni e servizi per i cittadini liguri».