Dalla stretta collaborazione tra la Clinica di Malattie Infettive, diretta dal professor Matteo Bassetti, e il Pronto Soccorso, diretto dalla dottoressa Eleonora Arboscello, è nato all’ospedale San Martino di Genova in via sperimentale il “Progetto Amico” (acronimo di Approccio ragionato per la gestione delle malattie infettive in collaborazione con il pronto soccorso), un programma volto non solo a migliorare il consumo di antibiotici nell’emergenza-urgenza, riducendone prescrizioni improprie, ma anche la gestione complessiva del paziente con sospetta/comprovata natura infettiva, dal suo ingresso in Pronto Soccorso alla successiva presa in carico e trattamento.
È ben noto come il Pronto Soccorso rappresenti un setting cruciale per l’avvio di interventi di miglioramento sull’utilizzo degli antibiotici, il cui consumo eccessivo può comportare non solo lo sviluppo di germi resistenti agli antibiotici stessi, ma anche falsare esami microbiologici, come per esempio le emocolture e le urinocolture, col risultato di complicare le eventuali ospedalizzazioni dei pazienti e la gestione delle patologie.
Per questi motivi, in un’ottica di ottimizzazione delle cure e dei percorsi intraospedalieri di tali pazienti, da gennaio 2024 è stato istituito presso il Pronto Soccorso un presidio fisso, una squadra di 6 medici infettivologi, coordinati e formati dal professor Matteo Bassetti, incaricati di fornire, nell’arco della giornata, supporto in presenza al personale operante in reparto. A potenziare il servizio, poi, la disponibilità di un numero telefonico dedicato con linea esclusiva attiva con il Pronto Soccorso, a cui si aggiunge anche una serie di pacchetti di prestazioni che il team di medici infettivologi offre, con conseguente attivazione di un ambulatorio di bassa complessità, sull’esempio esatto di quello in essere al Pronto Soccorso, nella Clinica di Malattie Infettive.
Promettenti i risultati: in tre mesi di attivazione dell’ambulatorio di bassa complessità presso la Clinica di Malattie Infettive, sono stati assorbiti ben 467 pazienti, gestiti per effettive patologie e dinamiche di carattere infettivo. Un ulteriore dato a supporto dell’efficacia e del buon andamento del progetto è dato dal ricorso a emocolture e urinocolture, aumentato del 400%.
Prevista per dicembre 2024, a un anno dall’attivazione del progetto, la valutazione di ulteriori indicatori di efficacia (quali, per esempio, l’adeguatezza della gestione diagnostico-terapeutica delle principali patologie infettive che afferiscono al Pronto Soccorso con score dedicati, il tasso di mortalità a 30 giorni dei pazienti con emocolture positive eseguite in Pronto Soccorso, i tassi di adeguatezza dei ricoveri in Malattie Infettive in termini di degenza media e indice di complessità, la durata media di degenza in Malattie Infettive e Area Medica Critica, ecc.), con l’obiettivo di produrre un modello esportabile in altre realtà regionali o extra-regionali.