Due mondi che dialogano, ma devono ulteriormente venirsi incontro, tenendo conto delle opportunità e delle sfide del presente e del futuro, prime fra tutte la transizione ecologica, le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale. Il seminario “La formazione del personale, importante sfida per il successo dell’industria navale e nautica” che si è tenuto alla Spezia il 12 marzo scorso è diventato un tavolo per l’immediato futuro di uno dei principali settori della Liguria, capace di favorire il dialogo dei due settori ed evidenziare la strada per favorirne il miglioramento. Hanno organizzato il seminario il Distretto ligure delle tecnologie marine e Atena (Associazione italiana di tecnica navale) La Spezia. Il presidente di Atena, Amm. Claudio Boccalatte, ha annunciato che il seminario è il primo di una serie di eventi tecnici promossi dalle due realtà.
«Concretezza» la parola d’ordine lanciata dal presidente del Distretto Ligure delle Tecnologie Marine Lorenzo Forcieri in apertura dei lavori, facendo riferimento alla «Liguria, una regione piccola, ma grande se la consideriamo con il suo mare». La formazione è «esigenza fondamentale, che permette di esser padroni delle nuove tecnologie: da qui, l’idea del seminario, realizzato in collaborazione con Atena La Spezia».
La prima parte degli interventi si è focalizzata sulla formazione, con un excursus sulla variegata offerta a disposizione di chi termina il percorso scolastico, fra offerta di Smart Lab, Università, Its, Scuola Politecnica. Fra i focus, le skill necessarie per essere vincenti nel mondo professionale e le strategie congiunte per integrare le politiche del lavoro e della formazione nell’economia del mare, soddisfacendo il bisogno della formazione continua grazie a percorsi organizzati e con riferimenti standardizzati e comuni. L’Italia conferma la sua leadership nel settore e in un quadro globale, per i relatori del mondo produttivo, mentre risulta un fattore positivo la specializzazione dei vari territori, emerge la necessità di un confronto per la definizione delle skill e per un approccio modulare.
Il direttore del Dltm Giovanni Caprino ha presentato il progetto europeo Blue Ports, dedicato alla formazione di figure professionali in grado di applicare i principi della transizione ecologica negli scali e sollecitato «un paradigma diverso delle formazione, che non sia fondata solo sul bisogno immediato, ma anche su un’attività congiunta che la promuova in modalità sistemica».