Con 17 voti a favore (maggioranza) e 10 contrari il consiglio regionale ha approvato il provvedimento amministrativo n. 89: “Integrazione del piano di dimensionamento della rete scolastica approvato con deliberazione del consiglio regionale 28 novembre 2023.
L’integrazione prevede interventi in due diversi bacini.
Nella Città metropolitana di Genova si procede con tre accorpamenti: 1) Istituto secondario superiore Rosselli (489 iscritti nell’anno 2023/24) con l’Istituto professionale statale servizi alberghieri Bergese (963 iscritti nell’anno 2023/24) in quanto le due scuole hanno avviato da oltre 5 anni uno stretto rapporto di collaborazione; 2) Istituto comprensivo San Gottardo (520 iscritti nell’anno 2023/24) con l’Istituto comprensivo Staglieno (704 iscritti nell’anno 2023/24) in quanto i due istituti sono contigui e i plessi sono situati in zone contigue e, inoltre, nell’istituto San Gottardo non è presente un dirigente titolare da oltre 5 anni ed è quindi offerto in reggenza; 3) Istituto comprensivo Burlando (504 iscritti nell’anno scolastico 2023/24) con l’Istituto comprensivo Montaldo (783 iscritti nell’anno scolastico 2023/24) in quanto i due plessi sono molto vicini e si situano all’interno di un perimetro inferiore ai 2 km. e sono situati in 7 edifici; inoltre nell’Istituto Burlando negli ultimi 5 anni, non è stato presente continuativamente un dirigente titolare ed è attualmente offerto in reggenza.
In Provincia di Savona viene cancellato l’accorpamento fra l’Istituto comprensivo di Carcare con il liceo Calasanzio di Carcare, previsto nella precedente versione del Piano di dimensionamento. Nella integrazione è previsto, invece, l’accorpamento fra l’Istituto secondario superiore Boselli–Alberti (istituto tecnico) e l’Istituto secondario superiore Mazzini-Da Vinci (istituto professionale). Questo accorpamento consente di rafforzare nel territorio savonese la filiera formativa tecnico professionale dando maggiore consistenza alle scuole coinvolte in linea con i più recenti orientamenti normativi nazionali che valorizzano il comparto dell’istruzione tecnica professionale. Questo accorpamento, inoltre, potrà favorire una offerta integrata verso i settori di “cura della persona” negli ambiti sociosanitari, economici ed ecologici.
Prima dell’approvazione di questo provvedimento la Regione ha avviato ulteriori interlocuzioni con le amministrazioni di Genova e Savona per condividere soluzioni aggregative integrative a quelle già effettuate con la deliberazione del consiglio regionale 23/2023, per raggiungere i target previsti dal ministero provvedendo al riallineamento del Piano di dimensionamento della rete scolastica a quanto richiesto dal ministero dell’istruzione e del merito con una riduzione, a livello regionale, di 4 dirigenze anziché di 8.
Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha definito il Piano «un grande pasticcio che ha rivelato un alto livello di insipienza» da parte della giunta e ha criticato, in particolare, l’azione dell’assessore alla scuola Simona Ferro e la maggioranza di centro destra che non avrebbe sul tema una linea politica comune.
Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini) ha ricordato le innovazioni introdotte dai precedenti Piani di dimensionamento scolastico e ha ricordato che nel 2023 il Pnrr ha imposto forti condizionamenti. Mai ha sottolineato il lavoro di ascolto e confronto fatto sul territorio durante l’elaborazione del provvedimento.
Alessandro Bozzano (Cambiamo con Toti presidente) ha rilevato le difficoltà imposte dalla necessità, decisa a livello nazionale, di ridurre la rete, ma ha ribadito l’azione di ascolto del territorio ligure e degli operatori scolastici prima della presentazione del Piano di dimensionamento scolastico.
Angelo Vaccarezza (Cambiamo con Toti presidente) ha ricordato di avere convintamente votato a favore della delibera di dimensionamento scolastico in quanto è «profondamente rispettosa del territorio e che ha fatto un’opera corretta e coraggiosa» rispetto alle indicazioni del ministero».
Il presidente della Regione Giovanni Toti e l’assessore alla Scuola Simona Ferro in una nota congiunta commentano: “Con il voto di oggi si chiude finalmente un dibattito a tratti surreale che ha smascherato le contraddizioni delle opposizioni: i consiglieri di minoranza sono infatti esponenti degli stessi partiti che a Roma hanno approvato e applaudito la Riforma voluta dal governo Draghi nel 2021 e qui, invece, per puro opportunismo politico, hanno sollevato polemiche strumentali pur sapendo benissimo che nessuna scuola chiuderà e che i ragazzi continueranno a frequentare le classi come hanno fatto fino a oggi. Nell’aula del Consiglio regionale i è volutamente trasformato un argomento, che a conti fatti coinvolge l’assetto amministrativo della scuola e non certamente quello formativo, in una diatriba esclusivamente politica. Le polemiche strumentali sollevate dalla minoranza hanno avuto il solo effetto di alimentare la paura tra le famiglie e i ragazzi, paventando il rischio, del tutto infondato, che il provvedimento comportasse la chiusura dei plessi e una riduzione dell’offerta formativa. Quella che abbiamo approvato è l’attuazione della Riforma varata nel 2021 dal governo Draghi e fermamente sostenuta anche dagli esponenti del centrosinistra a livello nazionale. Non solo: i criteri utilizzati per le riduzioni delle autonomie sulle quattro province sono stati approvati dal Consiglio regionale nel 2007 e fino a oggi non erano mai stati contestati da nessuno. Abbiamo assistito a una pagina buia del dibattito consiliare, in cui, per puro opportunismo, si sono rivelate la totale incoerenza e l’incapacità di dialogare sui contenuti da parte della minoranza. Vogliamo infine ringraziare l’Ufficio Scolastico Regionale, con il suo direttore, con cui abbiamo condiviso ogni passo e scelta e tutto il Dipartimento istruzione della Regione Liguria”.
Nelle dichiarazioni di voto sono intervenuti anche altri consiglieri regionali. È stato respinto un emendamento presentato da Sergio Rossetti (Gruppo misto-Azione) nel quale si chiedeva di sperimentare il Liceo Made in Italy con l’avvio di una prima classe nel Liceo della Rovere e nell’ISS Firpo che avevano manifestato l’intenzione di sperimentare questo percorso. Secondo la Flc Cgil Liguria “tale piano di dimensionamento, come già denunciato in occasione delle precedenti delibere di Consiglio e di Giunta, è stato approvato in violazione delle più elementari regole di trasparenza e correttezza amministrativa, con atti amministrativi carenti, annunciati, ma che non risultano nelle relative delibere.
Il consiglio regionale ha approvato con 16 voti a favore (maggioranza), 5 contrari (Lista Ferruccio Sansa Presidente, Movimento 5Stelle e Linea Condivisa) e 5 astenuti (Pd-Articolo Uno e Gruppo misto-Azione) l’ordine del giorno 1133, presentato da Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini), Veronica Russo (FdI) e Alessandro Bozzano (Cambiamo con Toti presidente) che impegna la giunta a intervenire presso il ministero competente per verificare se siano possibili compensazioni interregionali con altre Regioni che non hanno usufruito di quanto statuito da Decreto ministeriale 127 del 2023 e, in tal caso, verificare la possibilità di prevedere nel triennio operazioni di compensazione territoriale per le Province che sono state coinvolte dalle riduzioni previste per l’anno scolastico 2024-25.
Il consiglio ha approvato con 16 voti a favore (maggioranza) e 11 astenuti l’ordine del giorno 1134, presentato da Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini), Veronica Russo (FdI) e Alessandro Bozzano (Cambiamo con Toti presidente) che impegna la giunta a chiedere al governo, per gli istituti accorpati a seguito del Piano di dimensionamento scolastico, di mettere in campo tutti i provvedimenti necessari atti a garantire tempi congrui per gli adempimenti amministrativi conseguenti, in particolare con l’estensione dei termini per la chiusura dei portali (Sidi), e a garantire il pieno utilizzo dei fondi del Pnrr già assegnati, considerando la “trasformazione” degli istituti beneficiari degli aiuti.