L’influenza ha avuto un tasso di incidenza più alto rispetto al periodo della pandemia da Covid, un picco di oltre 18 casi ogni mille abitanti. Inevitabile, secondo la Regione Liguria e Alisa, avere avuto momenti di stress nei pronto soccorso. Nel punto stampa dedicato alla sanità, inaugurato ieri dalla Regione, il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi commenta: «Pur essendosi verificati momenti di stress nei pronto soccorso, questi sono stati inferiori rispetto agli anni precedenti e sono stati contenuti in particolare durante le festività che, come sempre, rappresentano il periodo di maggiore rischio per la tenuta del sistema. Un ruolo importante in questo senso lo hanno avuto i Flu-point e gli ambulatori dei medici di medicina generale che sono stati attivati in tutti i distretti della Liguria e che hanno gestito 3.300 accessi nei ponti di dicembre e gennaio».
La conferenza, organizzata per rispondere ai numerosi attacchi da parte dell’opposizione e agli articoli giornalistici, ha affrontato anche i problemi strutturali della sanità, non solo le questioni legate ai picchi epidemiologici.
I dati sulla produzione ospedaliera mostrano come il sistema pubblico nel 2023 ha avuto un incremento del 6% rispetto al 2021 e del 1.9% rispetto al 2022. Ancora più significativo l’incremento che riguarda la specialistica ambulatoriale con una crescita rispettivamente del 14.8% e del 6.6% rispetto a 2021 e 2022. L’incremento riguarda sia la produzione del pubblico che quella del privato accreditato.
«L’aumento della produzione – aggiunge Ansaldi – è strettamente legato all’incremento della domanda della specialistica ambulatoriale, con 500.000 tra visite e prestazioni in più effettuate nel 2023 rispetto all’anno precedente. Questi numeri impongono ulteriori azioni per l’abbattimento delle liste d’attesa: oltre ad incrementare l’offerta con i budget dedicati ad un ulteriore aumento delle prestazioni, è prevista una spinta all’appropriatezza delle prescrizioni, con il coinvolgimento dei Diar e dei medici di base e degli specialisti, con percorsi informatici elaborati insieme a Liguria Digitale, con il governo del percorso pre-intervento del paziente chirurgico in elezione».
C’è da dire che questo aumento di produzione è strettamente collegato all’onda lunga degli stop imposti dalla pandemia negli anni precedenti, che ha bloccato moltissimi interventi proprio per la ridistribuzione dei posti letto tra non positivi e positivi.
Il finanziamento per l’abbattimento delle liste d’attesa nel 2024 è di 42 milioni. Per quanto riguarda la diagnostica il primo bando è di 7,4 milioni di euro per il privato accreditato: previste grazie a questo bando 48.000 ecografie, 37.000 radiografie, 18.000 risonanze, 17.000 TAC. Per quanto riguarda la chirurgia di media e bassa complessità è in programmazione la manifestazione d’interesse.
«Il rispetto dei tempi d’attesa è senza dubbio argomento cardine che questo assessorato si è posto come obiettivo – aggiunge l’assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola – nella consapevolezza della oggettiva difficoltà legata, da un lato, al gigantesco passivo generato dal Covid, dall’altro alla carenza di alcune figure specialistiche particolari necessarie per eseguire le prestazioni. La strategia regionale volta ad abbattere i tempi si muove su tre linee. La prima è l’istituzione di una cabina di regia regionale per la governance delle liste d’attesa attraverso una digitalizzazione che punta a uniformare e velocizzare i tempi di risposta per le prenotazioni e a conoscere in tempo reale le principali necessità diagnostiche e cliniche. La seconda è l’appropriatezza: sempre attraverso il supporto informatico viene introdotto un sistema di aiuto alla prescrizione della visita o dell’esame per evitare di richiedere prestazioni che non rispettino le linee guida per quella materia. Il terzo pilastro su cui si fonda questo argomento sono le risorse. L’impegno della giunta è senza precedenti: nel 2024 verranno investiti 42 milioni di euro e, stimando che abbiamo 50 milioni di euro di prestazioni inevase, abbiamo motivo di ritenere che questa somma possa abbattere sensibilmente il problema».
Gratarola vorrebbe fare un passo in più: «Vorrei che negli ospedali, anche se non hanno ambulatori sul territorio, gli specialisti facessero la presa in carico del paziente oncologico con la diagnostica per almeno cinque anni. Se ho un paziente operato per un tumore alla mammella non gli do un biglietto dicendo “si prenoti una tac tra 10 mesi” ma gli fisso io un appuntamento con lo stesso team che lo ha seguito, così non vado a ingolfare i Cup e garantisco già una tempistica».
Il presidente Giovanni Toti replica alle accuse: «La Regione Liguria resta la nona regione in Italia per rispetto dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, e quindi si piazza nella parte alta della classifica, ha un numero di infermieri in rapporto ai cittadini che è il terzo d’Italia, con 6,65 infermieri ogni mille abitanti, di cui circa 1700 assunti negli ultimi 18 mesi. Veniamo infine accusati di voler privatizzare la sanità di questa regione, anche se avremmo effettivamente bisogno di un maggiore contributo da parte del privato, ma per il momento il 91% delle prestazioni erogate dalla sanità in Liguria è a carico del sistema sanitario pubblico».
PNRR
Entro la fine del 2024, dal punto di vista delle infrastrutture previste grazie ai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, saranno realizzate 16 centrali operative territoriali, 8 case di comunità, 2 ospedali di comunità e 4 interventi di edilizia antisismica. Per quanto riguarda invece le grandi apparecchiature come Tac, risonanze magnetiche, angiografi e Pet, la cui installazione è prevista sempre all’interno del Pnrr, a fronte di un finanziamento di 28,5 milioni di euro, ne sono state già installate 30 e 31 sono state ordinate.
«Il Pnrr Sanità in Liguria finanzia interventi per quasi 220 milioni di euro – dichiara Gratarola – su questo sono stati programmati una serie di interventi che vedono nelle infrastrutture sanitarie e nelle grandi apparecchiature due nuclei fondanti. La metà delle grandi apparecchiature finanziate è già stato installato mentre il 50% è stato ordinato ed entro il 2024 sarà operativo. Tutto questo ci consentirà di non chiedere al riguardo alcuna deroga. Quanto all’edilizia, entro la fine di marzo, saranno ultimate sei Cot-Centrali operative territoriali ed entro l’autunno vedranno compimento una buona parte delle Case di Comunità».
ASSUNZIONI
Per quanto riguarda i concorsi del 2023, quelli regionali con assunzioni a tempo indeterminato hanno permesso di individuare 1702 infermieri e 828 Oss da destinare alle Asl e agli ospedali di tutta la Liguria; nel corso dell’anno sono stati anche indetti bandi per 335 assunzioni di dirigenti medici. Nel caso del Ponente, con il concorso unificato di Asl 1 e Asl 2, è stato inoltre emesso un bando da 436 posti per infermieri.
«Proprio ieri la fondazione Gimbe, sempre nell’ambito dell’avanzamento della Missione 6 del PNRR, segnalava che la Regione Liguria è la terza in Italia per dotazione organica di infermieri già nel 2021 – sottolinea Gratarola – questo certifica la nostra attenzione a garantire un livello ottimale degli organici, che vanno ulteriormente potenziati. In questo senso è continuata l’attività di reclutamento che però sconta, nell’ambito medico, la difficoltà a reperire determinate figure specialistiche carenti a livello nazionale».