«Il turismo è sempre di più un elemento trainante del benessere e della crescita del nostro paese e la Liguria è un po’ più avanti del resto d’Italia. È più avanti come integrazione tra i vari mondi: penso agli alberghi e alle spiagge, al mondo della cultura e dell’arte. Ma anche all’integrazione con mondi produttivi molto specifici del nostro territorio, come ad esempio la nautica da diporto, sia per quanto riguarda i cantieri sia per i porti». A dirlo è il governatore ligure Giovanni Toti che questa mattina ha partecipato alla prima tappa del Forum internazionale del turismo italiano – Fiti, organizzato dal Sole24Ore a Palazzo della Meridiana, a Genova con l’obiettivo di fare il punto sullo stato di salute dell’economia del settore e valorizzare e promuovere l’intero comparto anche all’estero.
A livello nazionale il bilancio del turismo è positivo, come ha spiegato il ministro del Turismo Daniela Santanchè nel suo intervento, con “445 milioni di presenze nel 2023”, una spesa media dell’8% in più e “un allungamento del soggiorno medio di 1 giorno in più rispetto all’anno scorso”. Gli obiettivi per il 2024 sono tre: “Destagionalizzare, incrementare gli eventi sportivi e le fiere per le ricadute che hanno sul territorio e la formazione del personale di servizio”.
Proprio sul tema della formazione Santanché ha dichiarato: “Faremo il liceo Made in Italy e potenziamo gli istituti tecnici. La mia grande ambizione è tra 4 anni lanciare la scuola di eccellenza nel turismo con 21 milioni già a disposizione e lavorare sulla formazione del personale che ora manca. Dobbiamo dare uno status a questi lavori che per molto tempo sono stati considerati di serie B”.
Trend positivo del turismo che continua anche in Liguria, ha ricordato Toti: «Il risultato che ha raggiunto la Liguria nel 2023 per il turismo, +4% sul 2022 – anno d’oro, è insperato; fatto soprattutto con i turisti stranieri in un anno in cui l’inflazione ha diminuito il potere d’acquisto degli italiani. E gli oltre 10 miliardi e mezzo di export ci hanno portato a un livello di esportazioni mai raggiunto e il Pil procapite è secondo dopo la Lombardia». Un mondo che “può dare non solo al turismo propriamente detto, cioè ad alberghi e ristorazione”, ma anche a tutte “filiere di prodotto e di bellezza”, dall’agroalimentare al design.
Tra le critiche mosse dall’opposizione al governatore ligure in tema di marketing c’è stato il discusso mortaio gigante che dopo aver stazionato sul Tamigi verrà esposto a Sestriere, Sanremo, Parigi e Milano. «Portare a Londra il pesto – ha commentato il governatore – significa ricordare a tutti gli inglesi che la Liguria e l’Italia non sono solo una spiaggia, una cattedrale o un dipinto ma sono centinaia di anni di storia, di tradizione, di agricoltura, un pezzo importante del nostro artigianato che sconfina dell’arte e nella cultura».
Presente alla prima tappa del roadshow anche il sindaco di Genova Marco Bucci: «Siamo sempre stati famosi per essere chiusi e inospitali – ha commentato – invece oggi siamo nel mezzo di una rivoluzione, siamo riusciti a far sì che invece Genova e la Liguria siano molto ospitali, abbiamo avuto un successo notevole negli ultimi anni per quanto riguarda il turismo».
«Genova non è una città solo turistica, ma è una città che ha bisogno del turismo e che lo vede come uno dei principali pilastri dello sviluppo futuro – aggiunge Bucci – Porto e logistica sono settori trainanti per Genova, così come l’alta tecnologia. Ma lo è anche il turismo e dobbiamo pensarlo esattamente negli stessi termini in cui noi pensiamo ai settori strategici dove le città oggi investono per avere una ricaduta economica e occupazionale».
Una città che ha potenzialità di crescita «nell’ambito del turismo esperienziale, da sviluppare sia dal punto di vista naturalistico sia culturale, grazie soprattutto alla ricchezza dei suoi palazzi storici. Così come dal punto di vista congressuale e quello ambientale-sportivo, grazie alla vicinanza dei mari e dei monti che permettono di fare anche fare più esperienze nella stessa giornata».