Minestra alla luganega, un piatto della tradizione familiare caldo e corroborante, adatto a questi primi freddi. Richiede brodo di carne e forse è nata per utilizzare al meglio il brodo di un bollito, anche il giorno dopo. Facciamo anche noi così: dopo avere consumato un buon bollito di manzo, fatto come si deve, con tagli di carne vari (possibilmente comprendendo punta di petto e coda) e sedano, carota e cipolla, teniamo da parte un litro del brodo di cottura. E andiamo avanti.
Ingredienti: un litro di brodo di carne, 400 grammi di salsiccia del tipo luganega, 200 grammi di pasta, una cipolla bianca o dorata, 25 grammi di funghi secchi, due cucchiai d’olio d’oliva extravergine, parmigiano grattugiato.
Procedimento. Tritate molto fine la cipolla, togliere la pelle alla salsiccia e mettete il tutto a soffriggere nell’olio insieme ai funghi secchi, già ammollati una trentina di minuti in acqua tiepida. Lasciate rosolare per una decina di minuti o poco più, in ogni caso il tempo necessario perché la salsiccia perda il colore roseo e sia del tutto sfatta, rimescolando molto spesso con un cucchiaio di legno in modo che il soffritto non bruci e non si attacchi al fondo del tegame. Due cucchiai d’olio dovrebbero bastare, perché la salsiccia rilascia parte del suo grasso, se così non fosse potreste aggiungere qualche cucchiaio di brodo. Quando il soffritto è pronto versate nel tegame il brodo bollente e quindi la pasta. Di quale tipo? Le vecchie ricette parlano di “maccheroni”, forse intendendo quella pasta lunga una volta consumata a Natale (per il menù del pranzo natalizio a Genova vedi qui ) detta “natalini” ma con il termine maccheroni nel tempo si è passati a indicare vari tipi di pasta. Scegliete quella che preferite. A noi sembra più adatta la pasta corta, per esempio le mezze penne. Servite la minestra appena tolta dal fuoco e aggiungete abbondante parmigiano grattugiato.
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