Il convegno organizzato da Alisa “La mente oltre la nebbia. I disturbi neurocognitivi in Liguria“, è stata l’occasione per fare il punto sul lavoro portato avanti negli ultimi anni dalla rete regionale demenze che, come sottolineato dagli organizzatori, ha dato significativi risultati attraverso le attività organizzative, di prevenzione e quelle legate al rallentamento dell’evoluzione delle patologie comunemente note come demenze.
«Quella legata ai disturbi neurocognitivi – afferma Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria – è una tipologia di malattie che, data l’età media tra le più alte d’Europa, ha una incidenza molto alta in Liguria. Per questo stesso motivo, la nostra regione rappresenta anche un terreno di studio, sia per la pratica clinica che per la presa in carico del paziente, particolarmente significativo. Con il nuovo piano sociosanitario e la riforma che passa attraverso il Pnrr, prendersi cura del cittadino non significa solo affrontare da un punto di vista clinico la malattia, ma anche offrire anche tutta una gamma di servizi che possano accompagnare il paziente in tutti i suoi percorsi: le visite degli specialisti, gli ambulatori, gli sportelli per il disbrigo delle pratiche e il sostegno ai caregiver fanno parte del nuovo modello di cura globale che il paziente e il familiare di riferimento potranno trovare in un unico centro di riferimento».
«Per quanto riguarda i disturbi neurocognitivi – aggiunge Angelo Gratarola, assessore regionale alla sanità – tra le priorità abbiamo la necessità di applicare la legge 118 che è stata prorogata fino a marzo e ri-contrattualizzerà tutte le strutture sanitarie e sociosanitarie del territorio, quindi anche quelle legate a queste problematiche. Saranno messi a gara i nuovi posti per la residenzialità dei disturbi cognitivi e dell’alzheimer, con un incremento del 20% rispetto all’offerta attuale, e potenzieremo la presa in carico del territorio attraverso i centri per i disturbi cognitivi e le demenze, Cdcd, al fine di incrementare gli interventi terapeutici psicosociali a favore delle persone affette da disturbi neurocognitivi e dei loro caregivers. Il Piano Sociosanitario Regionale, appena approvato, prevede tra l’altro che i Cdcd trovino la loro collocazione nelle future Case della Comunità al fine di garantire un collegamento tra tutti i setting di cura necessari nonché una rapida attivazione della rete dei servizi territoriali».
«Questo convegno – aggiunge Ernesto Palummeri coordinatore della rete regionale demenze – è servito per tracciare un bilancio di quanto è stato fatto con il progetto ministeriale legato alla rete dei Cdcd che in Liguria ha dato ottimi risultati in termini di miglioramento delle capacità cognitive dei pazienti. L’obiettivo è, in primo luogo, quello di investire ancora sulla prevenzione dei fattori di rischio che passa attraverso gli stili di vita, l’attività motoria, la dieta mediterranea, le attività di stimolazione cognitiva e la lotta all’isolamento dei pazienti».