Chiusura in rosso anche oggi per le Borse europee che, già depresse dal timore per i tassi di interesse ora devono prendere atto dei segnali di difficoltà della manifattura. Milano segna -0,46%, Londra +0,07%, Madrid -0,49%, Parigi -0,4%, Francoforte -0,09%. Spread Btp/Bund sui 184 punti (variazione +2,35%, rendimento Btp 10 anni +4,57%, rendimento Bund 10 anni +2,73%).
A Piazza Affari tonfo di Amplifon (-4,3%) e di Mps (-3,2%), penalizzata dal risiko bancario. Deboli le utility con Hera -2,16, A2A -2,15%, a causa del rialzo dei rendimenti e delle ipotesi di uno slittamento della fine del mercato tutelato delle tariffe. In rialzo Telecom (+1,69%) dopo le indiscrezioni sulla possibile cessione della rete senza passare per un’assemblea (e quindi senza il veto dei francesi di Vivendi).
Il dollaro ha raggiunto i massimi da marzo contro l’euro: l’euro passa di mano a 1,0654 sul dollaro (da 1,0660 ieri in chiusura). Debole lo yen dopo che la Bank of Japan ha confermato la politica monetaria ultra-accomodante: la divisa giapponese cala a 157,87 per un euro (157,18) e a 148,18 contro la divisa Usa (147,42).
Il gas sale dell’1,8% a 39,8 euro al MWh, in rialzo anche il greggio, sostenuto dallo stop russo all’export di carburanti, che riduce l’offerta globale: il future novembre sul Wti sale dello 0,5% a 90,1 dollari al barile, mentre l’analoga consegna del Brent scambia a 93,6 dollari (+0,3%).