«Mi metto a disposizione per andare a Vado a parlare con la gente del rigassificatore». Carlo Calenda, leader di Azione, oggi a Genova in occasione dell’ingresso nel partito di 31 ex Pd tra cui Pippo Rossetti e Cristina Lodi, risponde a una domanda sul rigassificatore di Vado Ligure.
«Non c’è mai stato un incidente nella storia con un rigassificatore. Ricordo che sono l’unico esponente politico favorevole al rigassificatore che è andato a Piombino a fare una giornata di riunioni con ogni associazione contraria, chiarendo perché secondo me era fondamentale».
Calenda aggiunge: «Il nostro ufficio studi ha preparato un dossier sulla nave rigassificatrice, sulla base del quale faremo le nostre osservazioni. Ma io voglio andare a Vado a discutere e verificare se è sicuro e giusto come è stato previsto di mettere lì il rigassificatore, a fare il lavoro che deve fare un politico. La posizione di Azione, intanto, non è mai Nimby. Chiederò a Rossetti di andare a spiegare le ragioni per cui è importante avere il rigassificatore».
Il consigliere regionale, appena entrato in Azione, sottolinea: «Ho lasciato per rispetto la questione ai colleghi savonesi che sono lì da tempo in prima linea, ci sono però alcuni uniti da chiarire. Il presidente Toti in consiglio ha detto che non aveva avuto notizie precise, poi dopo un paio di giorni è diventato commissario e Vado è stato designato come luogo per il rigassificatore. Il sindaco di Vado, ex Pd tra l’altro, si dimette dopo avere dato l’ok e diventa direttrice dell’agenzia dei rifiuti. L’impressione è che sia un piacere alla Meloni, che non sia stata una scelta oculata e attenta, ma politica. Faremo lavoro di ascolto».