Il cauto ottimismo di inizio seduta delle Borse europee si è attenuato in giornata in seguito ai dati sull’inflazione tedesca e spagnola che fanno temere che la politica sui tassi della Bce sarà meno accomodante di quanto previsto. D’altra parte i dati negativi sull’economia Usa lasciano presupporre che la Fed allenterà la stretta monetaria. Il prodotto interno lordo Usa del secondo trimestre è salito del 2,1%, meno delle attese. Il settore privato nel mese di agosto ha prodotto meno posti di lavoro di quanto messo in preventivo (177mila). Milano segna +0,09%, Londra +0,12%, Madrid -0,31%, Parigi -0,12%, Francoforte -0,24%.
Spread Btp/Bund sui 167 punti (variazione +0,51%, rendimento Btp 10 anni +4,17%, rendimento Bund 10 anni+2,50%).
A Piazza Affari è andato bene il settore bancario, con Mps (+1,94%) che sembra avviarsi a una soluzione.
Incerto il petrolio, nonostante l’annuncio della riduzione delle scorte negli Stati Uniti: il Wti, contratto di ottobre, si attesta a 81,23 dollari al barile (invariato). Il gas naturale scambiato ad Amsterdam vale 35,6 euro al megawattora (+1,15%).
L’euro è salito a 1,093 dollari (da 1,08 alla vigilia) e vale 159,46 yen (da 158,93), il cross dollaro/yen è a 145,88.