Si è svolto questa mattina nella sede della Regione Liguria un incontro tra l’assessorato alla Sanità e i sindacati. Al confronto hanno preso parte tra gli altri l’assessore alla Sanità, Angelo Gratarola, la direttrice del Dipartimento Salute e servizi sociali Roberta Serena, la direttrice generale Finanza, Bilancio e Controlli Claudia Morich.
Due i temi principali affrontati: il Piano Socio-Sanitario Regionale (Pssr) e il Disegno di Legge 152. Da parte della Regione Liguria è stato ribadito come il Piano Socio-Sanitario Regionale, per il quale è tutt’ora in corso il suo iter approvativo, sia documento programmatico che non entra nello specifico dell’organizzazione delle varie aziende ospedaliere e locali. Per questo tipo di attività è stata sottolineata la strategicità dei Poa-Piano di Organizzazione Aziendale, documenti che servono a riprogettare le attività e l’organizzazione dei singoli reparti e che verranno ufficialmente presentati dopo l’approvazione del Pssr da parte del Ministero della Salute.
In merito al Disegno di Legge 152 del 2023, che utilizza risorse del bilancio regionale per andare a sopperire a costi aggiuntivi della sanità, è stata evidenziata l’efficacia del provvedimento che non intacca minimamente i servizi essenziali.
Nella logica di un continuo e costruttivo confronto anche con l’obiettivo di una rappresentanza delle comuni istanze nei confronti del Governo centrale, l’assessorato alla Sanità ha proposto alle organizzazioni sindacali un incontro con cadenza mensile per affrontare con tempestività i vari temi sul tavolo.
In una nota Cgil Liguria riferisce: “La Regione ha illustrato le questioni contabili che hanno reso necessaria l’operazione, e pur esprimendo una moderata preoccupazione sulla tenuta dei conti dedicati alla sanità, ha rassicurato che nell’ambito delle risorse regionali e nazionali i Lea saranno garantiti. La Cgil è comunque preoccupata perché il problema delle risorse è un problema reale che non pare essere la prima preoccupazione della Regione così come non lo è per il Governo che proprio alla sanità ha tagliato i fondi per i prossimi anni. Anche per questo motivo, sul tema risorse, la Cgil chiede alla Regione di avere dei confronti periodici di monitoraggio ed intervento. Sulle questioni sanitarie Cgil Cisl Uil si stanno già mobilitando a livello nazionale con le manifestazioni interregionali, di cui una domani a Napoli, nelle quali una delle rivendicazioni principali riguarda proprio il finanziamento dei servizi e del sistema sanitario pubblico”.
“Tornando alla Liguria – prosegue la nota – i prossimi incontri regionali sono fissati su alcuni tavoli monotematici: il 29 con le categorie del pubblico dove si tratteranno le questioni contrattuali legate al personale impiegato presso i pronto soccorso e il 31 maggio con all’oggetto le rsa. Nel marzo scorso, Cgil, Cisl, Uil, hanno criticato la delibera di giunta con la quale vengono pesantemente modificati i requisiti organizzativi delle strutture socio sanitarie. La decisione, che non ha coinvolto il sindacato, viene contestata perché non rispetta né i lavoratori del settore né gli utenti, in maggioranza rappresentati da anziani e fragili. Cgil Cisl Uil chiedono l’applicazione dei contratti di lavoro nazionali firmati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative e contestano il declassamento delle prestazioni professionali fino al 30%. Tra le molte questioni aperte resta da calendarizzare il tavolo sulle aggressioni al personale, come promesso dall’assessore la sera della manifestazione a Genova per ricordare la dottoressa Barbara Capovani di Pisa barbaramente uccisa da un suo paziente, e il tema del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il quale la Cgil chiede di conoscere lo stato di avanzamento dei progetti”.
Esprime preoccupazione anche Uil Liguria. “Siamo molto preoccupati – dichiara dopo l’incontro Mario Ghini, segretario generale Uil Liguria – occorre un percorso condiviso sindacati-Regione per ottenere anche da Roma maggiori risorse”. Per la Uil hanno partecipato all’incontro, oltre a Ghini, il segretario regionale Uil Liguria Alfonso Pittaluga e la segretaria generale Uil Pensionati Liguria Alba Lizzambri.
“Viste le criticità presenti nella nostra Regione, a partire dai bisogni della popolazione anziana – spiega Ghini – occorre che venga assegnata alla Liguria una maggiore fetta del fondo del riparto nazionale, altrimenti non saremo in grado di tener fede alle azioni inserite nel piano regionale socio sanitario, piano su cui è necessario un confronto costruttivo e di condivisione degli obiettivi. La Liguria ha bisogno di importanti risorse per la sanità. Risorse aggiuntive rispetto ai bilanci. Gli operatori sanitari vengono definiti ancora eroi, ma questo è un settore in cui si continua a non investire e, anzi, si riducono i finanziamenti alle Regioni che hanno speso di più nel periodo della pandemia. Inoltre non ci sono risorse per rinnovare i contratti e ci sono differenze tra chi lavora nella sanità pubblica e in quella privata. “I contratti sono bloccati da12 anni, esiste un mancato inserimento della professione come lavoro gravoso e usurante. Non possiamo più accettare il blocco del turn-over, stipendi tra i più bassi d’Europa, turni massacranti dovuti alla grave mancanza di personale. La Uil intende andare fino in fondo a queste annose questioni. Positiva, invece, la proposta dell’assessore regionale Angelo Gratarola di incontrare Uil Cisl e Cgil una volta al mese per affrontare con ordine i problemi”.