Il 19 maggio 2023 alle 15.30 presso la sala Chierici della Biblioteca Berio un convegno organizzato da Braccialetti Bianchi odv per cercare di capire a che punto siamo con l’applicazione dei diritti del fine vita dopo la crisi causata dalla pandemia. La discussione sul tema sarà introdotta da un preludio teatrale con un protagonista insolito: l’intelligenza artificiale.
La pandemia è passata ma il suo impatto sul sistema sanitario continua a farsi sentire sotto varie forme, dal burn-out sempre più diffuso di medici e infermieri all’allungamento delle liste di attesa fino all’affollamento dei pronto soccorso. Il ritorno alla normalità tanto auspicato ancora non c’è e, anzi, l’eredità pandemica sta rallentando il progresso, quando non causando una regressione, di alcuni diritti, principi e pratiche che si stavano faticosamente affermando sui temi del fine vita e del consenso informato (legge 219 del 22 dicembre 2017).
Di questi temi si parlerà il prossimo 19 maggio 2023 alle 15.30 presso la Sala Chierici della Biblioteca Berio (Via del Seminario 16, Genova) nel corso del convegno L’emergenza infinita. Cure palliative, diritti e fine vita nella crisi del sistema sanitario, curato dal Comitato scientifico dell’associazione Braccialetti Bianchi. All’evento – che sarà preceduto da una breve rappresentazione teatrale, parteciperanno Patrizia Borsellino, filosofo del Diritto e presidente Comitato scientifico Braccialetti Bianchi, Fabio De Iaco, medico e presidente Simeu e Donata Lenzi, giurista e relatrice legge 219 / 2017.
Modera il giornalista Alessandro Cassinis.
I dati dell’emergenza
Come ha mostrato un recente studio realizzato dal Comitato per l’etica di fine vita (Cef), durante le fasi più acute della pandemia, nel pieno dell’emergenza sanitaria, alcuni diritti dei morenti sono stati trascurati. La ricerca – i cui risultati saranno discussi nel corso del convegno – rivela che aspetti cruciali del percorso di fine vita come l’aiuto psicologico, la consapevolezza della morte, il conforto spirituale, la partecipazione alle decisioni e le volontà anticipate non hanno ricevuto adeguata attenzione, quando non sono stati del tutto trascurati.
«Durante la pandemia, nonostante la crisi del sistema sanitario, si è cercato di garantire, al meglio, il rispetto del diritto dei pazienti a ricevere cure clinicamente adeguate e continue, attraverso procedure concordate e in grado di controllare i sintomi fisici», spiega Patrizia Borsellino, ordinario di Filosofia del diritto presso l’Università Milano Bicocca e Presidente del Comitato scientifico di Braccialetti Bianchi. «Al contrario, i dati dicono che per quanto riguarda il supporto psicologico e spirituale, il coinvolgimento dei pazienti nelle decisioni che li riguardano e il rispetto delle loro volontà, anche quelle precedentemente espresse, non c’è stata adeguata attenzione».
«In pratica – conclude Borsellino – la pandemia ha segnato uno stop a quel percorso di allargamento, formale e sostanziale, dei diritti dei morenti sanciti dalla legge 219 del 2017. Per questo è importante prendere coscienza di questo fatto e rilanciare la discussione e la disseminazione di questi temi tra gli operatori e tra l’opinione pubblica. Il convegno del 19 maggio vuole essere un piccolo passo in questa direzione».
Intelligenza artificiale e diritti
Come da tradizione, anche questa terza edizione del convegno annuale di Braccialetti Bianchi, sarà preceduta da una rappresentazione teatrale che rileggerà con un approccio artistico i temi che verranno discussi nel corso del dibattito. Ma quest’anno c’è una novità. Il testo della pièce – che sarà interpretata da Laura Ghio e Antonio Sgorbissa e accompagnata dal violino di Domenico Sommati – è stato scritto con l’aiuto del servizio di intelligenza artificiale ChatGPT che diventa una sorta di depositario della conoscenza umana con cui i personaggi dialogheranno alla ricerca di risposte sui più importanti quesiti relativi alla salute e al fine vita.
«A nostra conoscenza si tratta del primo tentativo di utilizzare l’intelligenza artificiale generativa per realizzare un testo teatrale. Ma, attenzione, non usiamo la tecnologia per farle scrivere un’opera al posto nostro. Al contrario, la faremo recitare insieme a noi», spiega Antonio Sgorbissa, autore del testo e professore di robotica all’Università di Genova.
Iscrizioni al convegno a questo link.