Un investimento di un milione per quest’anno, altri due per l’anno prossimo. La svizzera 3Brain, società che sviluppa tecnologie al servizio di chi deve trovare cure per le malattie, apre una sede a Genova con 14 persone e cerca biologi e ingegneri del software per arrivare almeno a 20.
3Brain è stata la prima azienda al mondo a collegare le cellule con sofisticati chip di silicio in piastre di coltura cellulare. Un modo per raccogliere informazioni in modo molto simile a un microscopio e che serve sia alle aziende farmaceutiche, sia a quelle specializzate in biotecnologie, a selezionare i migliori farmaci per la sperimentazione sull’uomo di nuove terapie legate soprattutto alle patologie neurodegenerative del cervello, soprattutto i morbi di Parkinson e Alzheimer.
La sede è di quasi 650 metri quadri in viale Brigate Partigiane, dove c’erano gli spazi della Asl e oggi adibiti a laboratori e produzione.
La 3Brain spa è stata fondata nel 2011 da due italiani, Mauro Gandolfo (ceo) e Alessandro Maccione (cso), insieme a due svizzeri. Uno successivamente ha scelto la carriera accademica, l’altro, Kilian Imfeld (cto), è rimasto (tutti e tre nella foto di apertura). Nel team, sin dall’inizio, c’è anche Marco Aquila (vicepresident, global sales).
«Facciamo dei microscopi davvero “micro” – spiega Galdolfo – un dispositivo integrato in cui c’è un sensore in un particolare contenitore per le cellule. Esse vengono disposte lì e messe in coltura e il sensore Cmos integrato all’interno della cameretta raccoglie informazioni in modo simile a un microscopio. Questa tecnologia è stata per la prima volta messa sul mercato da noi. In Svizzera facciamo il design dell’hardware dei microchip e dell’elettronica che controlla i microchip».
Come mai la scelta di Genova? «Qui in Italia abbiamo una collaborazione storica con l’Università di Genova, un laboratorio congiunto dal 2018, e anche io e Alessandro veniamo da lì. Inoltre in passato abbiamo avuto una collaborazione con l’Iit. C’era voglia di tornare nella nostra città».
Non è stato facile trovare il posto adatto: «Il Comune, con l’assessore allo Sviluppo economico Mario Mascia e il consigliere delegato ai nuovi insediamenti Davide Falteri, si sono messi subito a disposizione con alcune proposte, anche se poi alla fine questa soluzione l’abbiamo trovata noi tramite un annuncio. Ci hanno comunque dato una mano a insediarci. Abbiamo utilizzato aziende locali per rendere i locali adatti a noi e lo studio Pincelli ha supervisionato le operazioni facendo rispettare i tempi, che erano stretti. Abbiamo iniziato i lavori a dicembre e terminato a fine aprile».
Ora 3Brain può concentrarsi sulla propria “mission”. Alessandro Maccione aggiunge: «Abbiamo diversi clienti che lavorano su Parkinson e Alzheimer e aziende biotech che stanno introducendo nuovi modelli sperimentali in vitro che poi verranno traslati in assay per farmacologia, per lo sviluppo di nuove cure. In particolare la nostra tecnologia è ottima per nuovi modelli di organoidi, ossia repliche in miniatura di organi e tessuti umani, che sembrano essere il futuro dello screening farmacologico. In sostanza per sperimentare un nuovo farmaco si lavora innanzitutto sulle cellule, la cosiddetta fase pre-clinica, per selezionare i migliori candidati per poi andare avanti con la sperimentazione sull’uomo».