È iniziato questa mattina all’Università di Genova, in via Balbi 5, nell’ambito del programma “Dialoghi in città”, il percorso di presentazione alla cittadinanza del progetto del tunnel sub-portuale che collegherà San Benigno con la zona Foce. All’incontro sono intervenuti esponenti dell’Ateneo genovese, di Autostrade per l’Italia, il vicesindaco Pietro Piciocchi, l’assessore comunale ai Trasporti Matteo Campora, Luigi Priano, partner del Renzo Piano Buinding Workshop. Hanno partecipato studenti, addetti ai lavori e cittadini interessati al progetto. scientifica, l’invito è esteso a tutta la cittadinanza. E in effetti l’obiettivo di “Dialoghi in città”, come ha sottolineato il professor Andrea Pirni, docente di sciologia e presidente del Centro sicurezza, rischio e vulnerabilità dell’Università di Genova, è proprio quello di di implementare il dialogo tra cittadinanza, istituzioni, autorità portuale e comunità scientifica, e favorire la riflessione pubblica della città su se stessa, nell’ambito delle strategie di rigenerazione urbana.
Dialoghi in città è affidato al Dipartimento di Scienze politiche e internazionali – Dispi dell’Università di Genova ed è condotto da un gruppo di lavoro formato da docenti, ricercatori e studenti, anche di altri dipartimenti dell’Ateneo, coordinato da Andrea Pirni.
Il percorso dialogico mette a disposizione le informazioni, attiva il confronto e promuove l’inclusione nel dialogo. Non sostituisce il processo decisionale e realizzativo dei progetti, che rimane competenza e responsabilità delle amministrazioni pubbliche, ma rende possibile la loro ottimizzazione alla luce delle osservazioni che emergono dal dialogo stesso. Non è un dibattito pubblico ex lege poiché gli interventi considerati non rientrano nelle previsioni del DPCM 76/2018. Tuttavia, l’amministrazione comunale di Genova ha attivato questa forma di dialogo con la cittadinanza per intensificare e rendere continuativa la comunicazione tra le istituzioni e la città.
Il sito dell’Università “Dialoghi in città” fornisce le informazioni relative al progetto e le modalità di coinvolgimento nel percorso.
I cittadini, le associazioni, i comitati e i portatori di interesse potranno scegliere fra diverse modalità di coinvolgimento per segnalare le proprie osservazioni, domande e richieste di approfondimento:
Mail a muovigenova@unige.it
La casella sarà attiva per tutta la durata del dialogo e potranno essere inviati allegati.
Videochiamata con un componente del gruppo di lavoro
Sarà attivo uno sportello telematico per la durata del dialogo: per prenotare un appuntamento scrivere a muovigenova@unige.it. La segnalazione di osservazioni, domande e richieste di approfondimento avverrà tramite una videochiamata attraverso il link trasmesso dal gruppo di lavoro poco prima del giorno e orario stabiliti.
Partecipazione agli incontri presso i Municipi.
Il gruppo di lavoro parteciperà alla riunione della Commissione II (Bilancio, Assetto del territorio, sviluppo economico, tutela ambiente, interventi manutentivi e viabilità su base locale) dei Municipi del Comune di Genova che intenderanno partecipare al dialogo. Cipio. Potranno essere organizzati incontri ad hoc sulla base delle richieste delle associazioni del territorio. Per l’organizzazione dell’incontro l’associazione dovrà scrivere a muovigenova@unige.it indicando i recapiti del presidente dell’associazione. Sono previste interviste con i principali portatori di interesse. Queste potranno essere condotte in presenza o a distanza sulla base di necessità organizzative e logistiche.
Sarà possibile compilare un questionario online per tutta la durata del dialogo.
Le domande, le richieste di approfondimento e le osservazioni raccolte saranno riportate sul sito unitamente alle risposte – rielaborate e aggregate in tematiche – e affrontate durante gli streaming sul canale YouTube dell’Università di Genova. Durante gli streaming è previsto il coinvolgimento degli attori con responsabilità politiche e tecniche coerenti con le tematiche emerse.
Il calendario delle iniziative viene aggiornato via via. Per tutte le attività indicate è prevista la realizzazione di un sintetico resoconto pubblicato sul sito.
Questa mattina, alla presentazione del progetto, sono arrivate le prime richieste di chiarimenti da parte dei cittadini. L’opera deve conciliare due esigenze: collegare i due versanti della città e ricostruire il rapporto tra la città e il mare. È stata pensata per portare benefici sul piano trasportistico, sulla fruibilità degli spazi pubblici del lungomare, sulla valorizzazione del patrimonio storico e culturale, sull’attrattività turistica delle aree del porto, sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare e permetterà di condurre una riflessione sul futuro della Sopraelevata, inaugurata nel 1965, di indubbia utilità per la viabilità urbana ma anche con un forte impatto visivo che provoca una cesura tra la città e il mare. Nessuna decisione è stata ancora presa ma l’orientamento attuale della giunta sembra quello di mantenere solo il tratto iniziale, fino a Principe.
La discussione sul tunnel sub-portuale era iniziata con la riqualificazione del Porto antico per l’Expo colombiana del 1992. Nel 2015 il consiglio comunale ha approvato il nuovo Piano Urbanistico Comunale che comprende una previsione di tracciato del tunnel sub-portuale. L’opera rappresenta una delle misure che il concessionario, Aspi, a seguito dell’accordo sottoscritto con il Comune sui risarcimenti alla città per il crollo del Ponte Morandi si è impegnato a realizzare a proprio esclusivo carico, insieme ad altre misure. L’iter burocratico ha seguito il suo corso e nel 2022 Aspi ha trasmesso al Mit il progetto definitivo dell’intervento, sviluppato coerentemente con il Masterplan elaborato per Genova dallo studio di Renzo Piano, e ha presentato l’ istanza di avvio del Procedimento Autorizzativo Unico Regionale presso i competenti uffici della Regione Liguria, trasmettendo il progetto definitivo e lo studio di impatto ambientale. La Regione ha quindi avviato l’iter autorizzativo pubblicando nel proprio sito web la documentazione relativa al progetto.
Il tracciato del tunnel si sviluppa da San Benigno, a ponente, fino alla Foce, a levante, passando al di sotto del bacino portuale. La lunghezza complessiva del tracciato è di circa 3,5 km. Il tunnel è costituito da due gallerie principali separate, una per ogni direzione di marcia, del diametro esterno di scavo pari a 16 m. La galleria prevede un doppio rivestimento in conci prefabbricati, per un diametro interno di circa 14 metri. Ogni galleria ospita una strada urbana di scorrimento di tipo D con carreggiata a due corsie di marcia e una di emergenza con altezza minima di 4,80 m e ampiezza di piattaforma pari a 11,25 m. In corrispondenza dei tratti in curva vi è un allargamento della carreggiata di circa 1,10 metri per favorire la visibilità.
Gli imbocchi sono previsti a San Benigno, Brigate Partigiane e Madre di Dio. Sul lato di ponente, il tunnel si collega alla viabilità di lungomare Canepa e, da questa, attraverso la strada a scorrimento veloce Guido Rossa, al casello autostradale di Genova Aeroporto (A10). Il collegamento con il casello di Genova Ovest (A7) è, invece, garantito attraverso l’allacciamento alla viabilità del nuovo nodo di San Benigno. Sul lato di levante, il raccordo alla viabilità cittadina avviene su viale Brigate Partigiane, ricalcando il collegamento attualmente garantito dalla strada Sopraelevata Aldo Moro. Nella zona centrale del Porto Antico, il nuovo tracciato si collega con un apposito svincolo all’asse viario di via Madre di Dio, dando accesso al centro città.
Molte le zone verdi previste dallo Studio Piano. In viale Brigate Partigiane verranno piantati alberi ad alto fusto con palme al centro delle aiuole. Il verde si estenderà poi al parco della Foce, e nel nuovo quartiere fieristico, dove è già previsto nel progetto relativo al waterfront di Levante. Palme saranno piante anche in corso Aurelio Saffi fino alla Foce, altro verde verrà piantato tra corso Quadrio e le mura della Marina.
Gli interventi propedeutici potranno iniziare già a giugno, prima che l’opera abbia terminato l’iter autorizzativo, e partiranno dal nodo di San Benigno, dove richiederanno circa dodici mesi. I lavori di demolizione propedeutici al nodo di Foce avranno inizio a cinque mesi di distanza, seguiti poi nell’immediato dalla realizzazione dell’impalcato provvisorio di deviazione del traffico e delle opere di sostegno degli scavi del pozzo di valle, che si protrarranno per un totale di circa due anni. Nel complesso occorreranno 65 mesi di lavori.