I lavoratori maschi hanno un reddito medio di 25.799,79 euro contro i 15.569,70 euro delle donne con una differenza percentuale del 39,7%: in termini assoluti il differenziale è di 10.230,09 euro all’anno.
I numeri elaborati da Marco De Silva, responsabile dell’Ufficio Economico Cgil Genova e Liguria, su dati Inps fotografano una realtà molto lontana dalla parità di genere.
«Questo dato, da solo, indica la profonda disuguaglianza tra i generi – commenta Maurizio Calà, segretario generale Cgil Liguria – ed evidenzia una condizione che discrimina pesantemente le lavoratrici. Non a caso i settori produttivi dove le donne lavoratrici sono la prevalenza come commercio e turismo, sono anche quelli maggiormente precari e con bassi salari. Compito di istituzioni e politica è quello di rimuovere gli ostacoli che impediscono alle donne, e ai giovani, di realizzarsi attraverso il lavoro – e conclude – Servono politiche pubbliche che si facciano carico del lavoro di cura che ancora oggi grava pesantemente solo sulle donne».
Nel 2021 in Liguria le lavoratrici sono state 173.110 contro 227.640 lavoratori, il 24% in meno; rispetto ai giorni di lavoro retribuiti pro-capite le femmine hanno raggiunto 225,4 giornate lavorate contro le 240,7 dei maschi con un divario di genere in percentuale del meno 6,4 per cento che corrisponde a 15 giorni in meno di lavoro l’anno.
I dati relativi al confronto tra il 2019 e il 2021 elaborati da De Silva non sono incoraggianti. «Esiste un triplo gap di genere: retributivo, occupazionale e di intensità di lavoro che certifica il profondo divario tra maschi e femmine in Liguria e che si approfondisce sempre più invece di colmarsi − dice De Silva −. Il confronto dell’anno 2021 col 2019 pre-pandemico ci consegna un quadro in cui le lavoratrici dipendenti calano in numero cinque volte più dei maschi, perdono quasi il triplo delle giornate lavorate dei maschi e come se non bastasse nel 2021 una donna ha guadagnato oltre mille euro in meno di retribuzione media annua lorda rispetto a quanto aveva guadagnato nel 2019».