Con l’abbattimento del diaframma del binario dispari tra i cantieri di Polcevera e Cravasco della galleria di Valico, il tunnel che con i suoi 27 km sarà il più lungo d’Italia, è stato superato ieri l’82% degli scavi del Terzo Valico dei Giovi – Nodo di Genova.
Il progetto è realizzato dal general contractor guidato da Webuild per conto di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Fs Italiane), con la società di ingegneria Italferr e sotto l’egida del commissario straordinario di governo Calogero Mauceri.
In totale sono 30 i chilometri scavati in entrambi i sensi di marcia dall’imbocco Sud della Galleria, è stato ottenuto grazie a un sistema di produzione attivo 24 ore al giorno 7 giorni su 7, rendendo i cantieri della Liguria sempre più vicini a quelli del versante piemontese.
«È un onore e una grande emozione essere qui oggi − ha dichiarato l’a.d. Webuild Pietro Salini − per assistere al crollo di un’altra barriera in un progetto che può essere considerato il ponte sullo Stretto di Messina del Nord, un ponte virtuale straordinario che unisce le persone e le merci che dal porto di Genova viaggiano verso il resto d’Italia e d’Europa. Abbiamo iniziato i lavori nel 2012 in un cantiere difficilissimo, in cui ogni giorno sono impegnate le migliori risorse e le migliori imprese dell’Italia. Grazie a loro abbiamo registrato un tasso di incidenti del 40% inferiore rispetto alla media nazionale, ma dobbiamo puntare a zero incidenti sul lavoro».
All’abbattimento del diaframma erano presenti anche il commissario straordinario Mauceri, l’amministratore delegato del Gruppo Fs Italiane Luigi Ferraris, il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Matteo Salvini, il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, il prefetto di Genova Renato Franceschelli, il presidente della Regione Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mar ligure occidentale Paolo Emilio Signorini e l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomas.
«L’opera − ha commentato Salini − avrà un impatto sulla capacità del porto di Genova di attirare flussi commerciali, e si unisce all’altra opera che avvieremo a breve con lo stesso obiettivo, la nuova Diga Foranea, fondamentale insieme al Progetto Unico per il potenziamento della logistica ligure e per accrescere la competitività dell’intero Paese».
L’abbattimento è l’ultimo di una serie di milestone che negli scorsi due anni hanno portato al completamento degli scavi delle gallerie del Nodo di Genova. L’opera comprende 22 fronti di scavo tra Liguria e Piemonte e impegna oltre 5.000 persone e oltre 2.500 aziende, piccole e medie (dirette e indirette), 900 quelle liguripiemontesi, per contratti loro affidati per un valore complessivo di 3,8 miliardi di euro.
«Il Terzo Valico è veramente impressionante – ha commentato il governatore Toti − Bisognerebbe che tutti sapessero e conoscessero meglio quanto sta avvenendo: un’opera unica, la galleria ferroviaria più lunga d’Italia, sinergica con la nuova diga del porto che farà realmente di Genova una città diversa e nuova. Questo tunnel non è solo un cantiere ma una galleria verso il futuro, verso l’Italia che verrà e che in tanti desiderano. Questa galleria attraversa Genova, una città che meglio delle altre può rappresentare questo futuro».
La nuova linea AV/AC del Terzo Valico è complessivamente lunga 53 km di cui il 70% in galleria, e interessa 14 Comuni nelle province di Genova e Alessandria.
La tratta è costituita da tre gallerie naturali, di cui la più importante è la Galleria di Valico in cui sono attivi contemporaneamente diversi fronti di scavo sia con metodologia in tradizionale (uso di esplosivo e/o martelli demolitori) sia in meccanizzato (TBM Tunnel Boring Machine).
La linea rappresenta un importante tassello del corridoio TEN-T “Reno-Alpi”, consentirà di diminuire del 33% i tempi di percorrenza sulla tratta Genova-Milano e, rispetto al tradizionale trasporto su gomma, si abbatteranno del 55% le emissioni di CO2 nell’atmosfera.
«Genova è a un bivio fondamentale per la costruzione del proprio futuro − ha commentato il sindaco Bucci durante la sottoscrizione del protocollo per la Gronda di Genova −. Sta finalmente per abbandonare l’isolamento infrastrutturale che negli ultimi 30 anni ne ha dimensionato le aspettative e la crescita: con il Terzo Valico, il Nodo di Genova e la nuova diga foranea oggi riusciamo a parlare concretamente anche di Gronda».