Nel far propendere la commissione di gara per l’offerta della cordata Webuild per la costruzione della nuova diga foranea del porto di Genova (qui l’annuncio) è stata la miglior offerta economica (al ribasso) e qualche aspetto tecnico.
Lo ha dichiarato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Paolo Emilio Signorini nella conferenza stampa alla presenza dei vertici delle aziende vincitrici.
Signorini non si è addentrato nelle questioni tecniche, non ha neanche specificato la cifra esatta dell’aggiudicazione, rimandando alla pubblicazione degli atti di un progetto che sarà decisamente complesso come ha confermato Giorgio Bellipanni amministratore delegato di Fincantieri Infrasctructure Opere Marittime, società controllata da Fincantieri Infrastructure e dal gruppo Fincantieri: «Il raggruppamento ha tutti i mezzi per realizzarlo. Cercheremo di minimizzare al massimo gli apporti di materiale lapideo e realizzeremo manufatti di cemento armato più grandi, più alti e imponenti rispetto al progetto di fattibilità. Verranno utilizzati più bacini di prefabbricazione per poterli varare e trasportarli sulla diga una volta realizzato il basamento». L’Adsp ha individuato un’area nell’ambito del porto di Pra’ (la sporgenza a Levante), mentre la cordata ne ha proposte altre, non specificate perché ancora da valutare.
Verranno utilizzate 7 milioni di tonnellate di materiale lapideo con una quantità di mezzi impegnata nei lavori imponente e, secondo Bellipanni, mai vista in Italia.
La profondità del fondale (50 metri, anche se il sindaco Marco Bucci ha smentito in conferenza dicendo che al massimo saranno 45 e non per tutta la lunghezza della diga) è la prima sfida, visto che nel mondo non esistono precedenti. «Occorrono impianti importanti per realizzare questi cassoni, alcuni convenzionali altri più grandi di 130 metri lunghezza per 40 larghezza» conferma Bellipanni, sicuro che l’esperienza della cordata faccia la differenza.
Nessuno sconto sulle tempistiche: la scadenza del 2026 imposta dal Pnrr, che finanzia gran parte della diga, è già sufficientemente sfidante.
In programma anche ricerca di personale locale per la realizzazione dell’opera, spiega Bellipanni: «Abbiamo maestranze preparate, ma la necessità di rinforzare la parte del personale marittimo soprattutto».
La progettazione sarà realizzata da F&M Ingegneria e Ramboll Uk. E sarà proprio l’ingegneria a dettare i tempi dell’avvio ufficiale, previsto per inizio 2023.
Il progetto di fattibilità è rimasto lo stesso della gara poi andata deserta. «Il motivo principale per cui alla fine si erano tirate indietro − puntualizza Signorini − era che avevano la necessità di ottenere chiarimenti in parte su aspetti tecnici in parte sugli aspetti contrattuali con fattori di rischio sull’opera legati agli extra costi e anche alle clausole sul rischio geologico. Le migliorie proposte dalle imprese sulle tecniche costruttive sono state considerate accettabili con offerta a base d’asta che non ha aumentato la cifra prevista inizialmente».
«La serietà con cui è stato affrontata la revisione dei prezzi è uno dei cambiamenti legati al Pnrr − ribadisce Giovannini − il sistema era abituato all’assenza di inflazione».