Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 5-11 ottobre 2022 un aumento di nuovi casi in Liguria, ma in maniera meno accentuata rispetto alla settimana precedente.
I casi attualmente positivi per 100 mila abitanti sono 598 (contro i 488 della settimana precedente), con una variazione del +23,4%. I posti letto in area medica occupati da pazienti Covid-19 sono al 12% e al 3,2% quelli in terapia intensiva.
«Per la quarta settimana consecutiva – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – sale la curva dei nuovi casi settimanali, seppur in maniera meno ripida (+20,3%): da quasi 245 mila della settimana scorsa arrivano a sfiorare quota 294 mila, con una media mobile a 7 giorni di quasi 42 mila casi al giorno»).
A esclusione della Basilicata (-11,5%), l’aumento riguarda tutte le regioni e quasi tutte le province. L’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 56 province tra cui anche La Spezia (552), Savona (542). Restano sotto la soglia Imperia (476) e Genova (460).
Per quanto riguarda i vaccini la Liguria il tasso di copertura di quarte dosi è salito al 21% (media italiana 18,7%). La Liguria risulta indietro nel dato relativo alla copertura vaccinale dei bambini tra i 5 e gli 11 anni (resta ferma al 27,3% contro la media nazionale al 35,2%). Ancora senza dose il 13,8% della popolazione ligure, mentre gli over 5 non vaccinati in regione sono pari all’11,4%.
«La ripresa della circolazione virale – conclude Cartabellotta – ha già determinato un incremento di quasi tremila posti letto Covid in area medica: dai 3.293 del 24 settembre ai 6.259 dell’11 ottobre, con alcune Regioni che mostrano già segni di sovraccarico. Oltre che generato un impatto, seppur modesto, nelle terapie intensive e invertito la curva dei decessi. Sul versante vaccinazioni, l’incremento di quasi il 60% delle somministrazioni giornaliere lascia ben sperare rispetto alla necessità di aumentare in tempi brevi le coperture di anziani e fragili, strategia fondamentale per ridurre l’impatto sugli ospedali nella stagione autunno-inverno, insieme all’utilizzo della mascherina nei luoghi al chiuso, specialmente se affollati e/o poco ventilati».