Avvio in forte ribasso per la Borsa di Milano. L’indice Ftse Mib ha iniziato le contrattazioni in calo del 2,15% a 21.449 punti. Pesa lo stop della Russia ai flussi di gas attraverso il Nord Stream, che mette a rischio la tenuta dell’economia europea. Solo Tenaris (+0,78%) ed Eni (+0,23%) positivi nel listino principale. Pesanti Unicredit (-4,52%), Campari (-4,04%) e Pirelli (-3,9%).
Avvio pesante per le Borse europee in scia alla decisione di Gazprom di tenere chiuso il gasdotto Nord Stream.
A Londra il Ftse 100 cede lo 0,74% a 7.227 punti, a Parigi il Cac 40 arretra dell’1,93% a 6.048 punti mentre a Francoforte il Dax perde l’1,71% a 12.827 punti.
Prevale il segno rosso sulle Borse asiatiche, che scontano gli effetti della crisi energetica e sono appesantite dalla possibile limitazione, oggetto di valutazione da parte dell’amministrazione americana, degli investimenti Usa nelle società tecnologiche cinesi. Tokyo ha perso lo 0,1%.
Oggi chiusa Wall Street per il Labour Day: gli occhi degli investitori sono puntati anche sulla riunione dell’Opec+, che potrebbe decidere di tagliare la produzione di petrolio (il wti sale del 2,1% a 88,7 dollari) allo scopo di sostenere i prezzi.
Prezzo del petrolio in netto aumento in avvio di settimana in attesa della riunione dell’Opec + che potrebbe decidere per un taglio della produzione e dopo la presa di posizione del G7 su un price cap al petrolio russo.
Il greggio Wti passa di mano a 88,53 dollari al barile con un aumento dell’1,91%; il Brent sale del 2,13% a 95 dollari al barile.
L’euro stamani ha toccato il minimo storico nel cambio con il dollaro Usa, scendendo sotto al livello di 0,99. La valuta europea ha perso lo 0,70% fino a 0,9884 su quella statunitense stamani sui mercati alle 05.35 Gmt (le 7.35 italiane), il livello più basso dal dicembre del 2002.
Lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco aumenta a 240 punti base (+3,92%). Il rendimento è a 3,94%.