Inaugurato l’archivio storico digitale della Società Economica di Chiavari, che conserva materiale antico di grande interesse da parte della comunità scientifica.
Liguria Digitale, società informatica della Regione Liguria, ha digitalizzato una prima parte del cospicuo patrimonio documentale presente nell’archivio della biblioteca. La digitalizzazione ha portato alla realizzazione di 1100 documenti informatici provenienti da altrettanti manoscritti e all’acquisizione di quasi trentamila pagine, oggi accessibili al pubblico e consultabili liberamente senza che gli originali si deteriorino.
La Società Economica di Chiavari, una sorta di camera di commercio ante litteram, è nata in pieno illuminismo, nel 1791, da un sodalizio di nobili, borghesi e sacerdoti con lo scopo di promuovere l’istruzione e la cultura e valorizzare le competenze artigianali agricole e professionali sul territorio locale. Vanta un immenso patrimonio costituito da immobili, opere d’arte, collezioni, libri e documenti manoscritti. Fondatore e primo presidente il marchese Stefano Rivarola, già Governatore di Chiavari per la Repubblica di Genova e Ambasciatore a Parigi.
La Società oggi conta quasi 500 soci e si sostiene grazie a lasciti e donazioni con le quali gestisce una vasta biblioteca, dotata anche di giardino, un museo del Risorgimento tra i più ricchi e interessanti in Italia, una vasta quadreria, una collezione completa di sedie artigianali chiavarine, aree destinate a eventi, mostre e convegni.
La biblioteca civica di Chiavari possiede 90 mila volumi a stampa di cui circa 15 mila datati prima del 1830. I manoscritti conservati nell’archivio sono circa 1.100 e comprendono anche sette corali miniati, incunamboli, documenti autografi di Napoleone, lettere di generali dell’epoca napoleonica, 250 faldoni contenenti la storia della famiglia Rivarola dal 1200 fino ad oggi, documenti di autori contemporanei chiavaresi, come Elena Bono, di cui sono presenti opere manoscritte e l’archivio personale completo.