Molti degli obiettivi che si prefigge la missione 5 del Pnrr sono legati alle politiche attive del lavoro, e in questo contesto la formazione è un tema centrale. «A tal proposito − afferma Alessio Maloni, nelle sue vesti di coordinatore dei giovani di Confesercenti Genova − sarebbe quantomai opportuno vincolare gli aiuti a momenti di formazione in ambito professionale e imprenditoriale, in modo non solo da sostenere le imprese economicamente, ma da aiutarle anche a camminare con le proprie gambe, crescere e svilupparsi, grazie ad un adeguato percorso formativo».
Maloni auspica «una maggiore coesione tra centri per l’impiego e associazioni di categoria, tale da favorire il matching tra domanda e offerta poiché, sempre più spesso, gli imprenditori si rivolgono alle associazioni come punto di riferimento per trovare nuovi addetti, magari già formati. Comprendere appieno le reali esigenze formative e occupazionali aiuterebbe a tarare al meglio i corsi specialistici che la Regione andrà a finanziare, e per fare questo è necessario aggregare ed interpretare i dati economici e sociali del nostro territorio, magari attraverso un report trimestrale dei principali indicatori che consentano ad un imprenditore di avere un quadro il più possibile completo del contesto in cui opera o su cui vorrebbe investire».
In questo ultimo anno e mezzo si è capita l’importanza del concetto di prossimità, sia per quanto riguarda la rete sanitaria che per quella distributiva, a supporto delle fasce più deboli della popolazione, come anziani e disabili. «Un esempio virtuoso di aiuto sociale è stata l’esperienza dei maggiordomi di quartiere, alla cui ideazione ha partecipato anche Confesercenti».