Alla ripresa di industria e costruzioni, già partita nella seconda parte dell’anno scorso, nei primi nove mesi del 2021 si aggiunge anche la ripartenza del terziario, complice l’avanzamento della campagna vaccinale e il progressivo allentamento delle misure limitative della mobilità. È il quadro dell’economia ligure presentato oggi dall’ultimo report della Banca d’Italia (novembre 2021), a cui fanno da cornice i positivi dati provenienti dal mercato del lavoro, anche se riconducibili alla sola componente dei contratti a tempo determinato.
«In questa regione le misure restrittive hanno pesato molto, perché il terziario è una componente importante dell’economia ligure − commenta Daniela Palumbo, direttore della sede genovese della Banca d’Italia − Un quadro d’insieme, caratterizzato soprattutto da una parziale ripresa dei flussi turistici e dal recupero dei traffici commerciali e dei trasporti su autostrada, che rende particolarmente importante procedere con il potenziamento infrastrutturale, da cui deriveranno aspetti positivi proprio per i settori trainanti dell’economia di questa regione».
Fatturato in crescita nell’industria e servizi
Nei primi nove mesi del 2021 quasi il 60% delle aziende industriali liguri e una quota simile di quelle dei servizi hanno registrato un incremento del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2020. Le prospettive sono di un’ulteriore crescita, sebbene le imprese debbano comunque fare i conti con l’evoluzione epidemiologica, che sembra virare verso una quarta ondata, e soprattutto con il protrarsi delle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e di personale specializzato (specie nel settore delle costruzioni), a cui si lega l’inevitabile aumento dei costi. Metà delle aziende industriali liguri sta proprio avendo problemi di costo e disponibilità di commodity o beni intermedi. «Il perdurare delle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e il rincaro dei prezzi energetici restano tuttora fattori di incertezza che vengono comunque continuamente monitorati, anche a livello europeo, e per ora ritenuti fenomeni temporanei», precisa Palumbo.
Aumenta il Pil italiano
Nel secondo trimestre del 2021 l’attività economica in Italia è aumentata di oltre
il 17% rispetto allo stesso periodo del 2020
Proprio il comparto delle costruzioni registra una forte crescita. La spinta arriva soprattutto dagli incentivi statali, anche se in Liguria i numeri del Superbonus 110% non sono altissimi (al 31 ottobre 2021 “solo” 560 richieste depositate, dati Enea e Mims), ma quanto basta per fare da volano alla ripresa del settore. Le ore lavorate segnalate alle Casse edili sono aumentate di circa il 20%.
Una fase favorevole, confermata dalle aziende con almeno 10 addetti anche per il 2022. A ciò si lega anche una positiva ripresa delle compravendite immobiliari, su cui ha inciso anche un recupero di operazioni rimandate nel 2020 a causa del lockdown e delle numerose restrizioni: nel primo semestre il numero delle compravendite è cresciuto di circa il 60% (dati Omi-Agenzia delle Entrate). Tutto ciò a fronte di prezzi rimasti sostanzialmente stabili, secondo le stime di Bankitalia.
L’export e il turismo
Le esportazioni hanno segnato un deciso calo nel primo semestre dell’anno (-7,1%), rispetto allo stesso periodo del 2020. Fenomeno riconducibile all’andamento della cantieristica, che proprio nel 2020 aveva registrato risultati particolarmente positivi. NOn a caso, al netto di questa componente, l’export ligure segnerebbe un aumento del 5,5% rispetto ai primi sei mesi del 2020.
In recupero anche le presenze turistiche (+30% su base annua), pur rimanendo ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici. Grande assente è ancora la componente straniera, che, seppur in crescita rispetto alla quota del 2020, resta ancora decisamente lontana dai numeri del 2019.
Nella prima metà dell’anno il traffico commerciale marittimo ha segnato una ripresa di quasi il 10%, riportando nella componente containerizzata un pieno recupero della movimentazione precedente la pandemia; anche i transiti autostradali si sono riportati sui livelli del 2019.
Il mercato del lavoro
Il miglioramento della situazione congiunturale si riflette, in questa prima parte dell’anno, anche sul mercato del lavoro, che in Liguria cresce sia in termini di numero di occupati, sia delle persone in cerca di occupazione: nei primi otto mesi del 2021 le assunzioni nette nel settore privato non agricolo sono state più di 30 mila, oltre il doppio di quelle del 2020 e un quinto in più rispetto al 2019. C’è però da dire che questa crescita deriva quasi esclusivamente dalla componente dei contratti a tempo determinato, mente la curva dell’indeterminato segna un progressivo calo dal 2019.
Sia pure in diminuzione di circa il 25%, si è mantenuto ampio il ricorso alle forme di integrazione salariale, ancora otto volte superiore a quello del 2019.
Redditività e liquidità delle imprese
Il recupero dell’attività produttiva sta sostenendo anche la redditività delle imprese: l’80% delle aziende liguri prevede di chiudere l’anno in utile. La liquidità si mantiene elevata non solo grazie alla positiva dinamica dei flussi di cassa, ma anche alla possibilità di ricorrere a moratorie e garanzie pubbliche sul debito. I prestiti al settore produttivo, principalmente destinati al finanziamento del capitale circolante, sono aumentati del 5,2% nei dodici mesi terminanti a giugno. Una dinamica più intensa per le aziende di piccole dimensioni (7%), realtà meno “strutturate” rispetto a quelle di maggiori dimensioni e per questo più spesso in sofferenza proprio dal punto di vista della liquidità.
La rischiosità dei prestiti alle imprese si è mantenuta su livelli analoghi a quelli osservati alla fine del 2020.
Le famiglie: credito e risparmio
Il credito alle famiglie consumatrici ha accelerato dallo 0,9% di dicembre 2020 al 3,3% attuale, fenomeno connesso soprattutto alla ripresa delle compravendite immobiliari e a una generale ripresa dei consumi, che aveva tirato il freno a mano nel 2020. Da segnalare l’incremento della domanda di credito per l’acquisto di autoveicoli.
Leggermente aumentati i tassi di interesse: proprio per cautelarsi da eventuali futuri rialzi dei tassi, i nuovi mutuatari del primo semestre 2021 hanno preferito le operazioni a tasso fisso, oltre il 90% delle erogazioni definite nel periodo.
Prosegue anche nei primi sei mesi del 2021 la crescita dei depositi bancari del settore privato non finanziario. Rallenta la componente riferita alle famiglie, mentre cresce soprattutto quella delle imprese. La scelta ricade prevalentemente sui prodotti più liquidi e su quelli maggiormente diversificati, come i conti correnti e le quote di fondi comuni di investimento.
A fine giugno 2021 i titoli di famiglie e imprese a custodia presso il sistema bancario sono aumentati del 10,2%.