Si stima che la space economy varrà circa 1 trilione di dollari nel 2040. Un settore che comprende sempre più ambiti dell’economia, non solo quella più tradizionalmente associata allo “spazio”.
Per questo a Genova è stato organizzato lo “Space economy day“, un appuntamento con esperti a livello nazionale del settore, per presentare i molteplici aspetti legati alla space economy, i programmi nazionali a essa collegati, le ricadute in termini economici, occupazionali e di accesso a finanziamenti, in particolare per il territorio ligure. L’evento è promosso da Comune di Genova, Associazione Genova Smart City, in collaborazione con Regione Liguria, Liguria Digitale e organizzato da Ameri Communications.
Cristina Leone, presidente del Cluster tecnologico nazionale Aerospazio, evidenzia come tra gli elementi principali della space economy ci sia la digitalizzazione, uno degli asset della Liguria. Inoltre l’utilizzo dei dati satellitari diventa importante per la prevenzione dei disastri naturali o la manutenzione predittiva sulle opere infrastrutturali liguri. «Le applicazioni sull’economia sono innumerevoli − ricorda Leone − prevenzione incendi, agricoltura di precisione, la telemedicina, la comunicazione e la logistica, solo per citarne alcuni esempi. In Italia e in Liguria c’è bisogno di persone che lavorino in questi settori ad alta tecnologia».
Non è un caso che Francesco Maresca, assessore allo Sviluppo economico portuale del Comune di Genova, associ la space economy alla digitalizzazione dei sistemi portuali e ai vantaggi offerti dai servizi legati al monitoraggio delle merci. «Abbiamo creato il Genova Blue District proprio per dare spazio alla crescita delle idee innovative».
Non sempre però la politica comprende la portata di tutto questo. Lo sottolinea Remo Pertica, presidente del Siit, il Distretto tecnologico ligure sui sistemi intelligenti integrati: «Un’indagine tra le pmi ha mostrato che esiste una grandissima copertura sulle tematiche legate alla space economy. Oggi esistono strumenti che consentono un puntuale controllo del territorio puntuale. È anche previsto il lancio di satelliti geostazionari che daranno la copertura in tempo reale di tutto il territorio. La politica o capisce che grazie ai finanziamenti messi in campo dalle istituzioni possiamo realizzare il tutto “in casa” o andremo a cercarcele fuori».
A livello tecnologico, per esempio, ormai le immagini satellitari consentono di verificare con grande precisione l’instabilità del territorio. Lo stesso Comune di Genova ha realizzato studi di questo tipo con l’obiettivo di capire in futuro se ci potranno essere eventi franosi. Lo ha spiegato Alfredo Viglienzoni, a capo della direzione Tecnologie digitalizzazione e Smart City del Comune, che ha accennato anche a studi sulle precipitazioni in tempo reale con fini di protezione civile e al monitoraggio sull’abusivismo edilizio.
Addirittura la Regione Liguria è dal 1994 che impiega i dati forniti dai satelliti di osservazione della Terra per capire meglio il territorio. Anna Cerrato, del settore informatico regionale, spiega che, grazie alla tecnologia migliorata, è possibile vedere il cambiamento del territorio causato dagli incendi, o la variazione della biomassa vegetale. Le applicazioni sono tante: «Si va dall’analisi della copertura del suolo agli abusi edilizi, dalla cartografia alla realizzazione di mappe tematiche, dall’agricoltura con i focus sulle patologie vegetali, ai tagli boschivi, per poi appunto l’individuazione di frane e dissesti».
Il sito geoportal.regione.liguria.it è accessibile a tutti. L’ultimo progetto, evidenzia Andrea De Felici dei Servizi informativi territoriali ambientali regionali di Liguria Digitale, è legato alla carta di pericolosità per le valanghe. Tra i progetti recenti anche quello sulle variazioni di biomassa vegetale grazie alla proprietà della clorofilla di riflettere nell’infrarosso, per cui è possibile capire qual è la vegetazione in salute e quella con problemi.
«Regione Liguria – aggiunge Giovanni Rocca, sempre di Liguria Digitale – ha realizzato sette stazioni permanenti per il posizionamento satellitare Gnss. Il servizio permette ai professionisti maggiore precisione e velocità di esecuzione».
Il continuo aumento di risoluzione dei satelliti consentirà una sempre maggiore efficacia nello studio dei fenomeni territoriali e ambientali. Tra le applicazioni di interesse per la Liguria indicati da Rocca ci sono l’individuazione della dispersione di inquinanti e della presenza di amianto, le valutazioni dell’umidità del suolo, il controllo della pulizia degli alvei in periodo pre-alluvionale, il monitoraggio dei movimenti del terreno, la stima delle temperature al suolo e l’aggiornamento della carta tecnica regionale.
La marcia in più, come evidenzia Giorgio Andreacci, vicepresidente Business strategy industry department di Engineering, è il mix tra monitoraggio continuo ed efficace programmazione.
«Siamo di fronte a una rivoluzione − commenta Massimo Comparini, Amministratore Delegato Thales Alenia Space − nell’ambito dei big data spaziali e di fronte a una sfida: il dato per sé non è rilevante, ma lo è l’informazione estrapolata in tempi rapidi e frequenti. Per questo l’utenza finale della space economy è ormai molto ampia: la comunità finanziaria, i grandi gruppi assicurativi, in Liguria la pubblica amministrazione locale proprio perché riguarda anche la predizione e la gestione di emergenze sul territorio».