“L’afasia ti lascia senza parole” è lo slogan che contraddistingue la Giornata Nazionale dell’Afasia. Sabato 16 ottobre, a completamento dell’attività di divulgazione rivolta alla cittadinanza, grazie alla disponibilità di Regione Liguria, con il patrocinio del Comune di Genova, la fontana di piazza de Ferrari si illuminerà con il colore viola, quello della piantina di erica quale simbolo per la sua tenacia delle persone afasiche, che è indicato a livello nazionale per illuminare un monumento o un palazzo nelle città italiane aderenti all’iniziativa.
Alice Liguria Odv, l’Associazione ligure per la Lotta all’ictus cerebrale, da anni si occupa di informare e sensibilizzare la popolazione non solo sulla prevenzione di questa patologia ma anche sul post ictus e, quindi, sulle conseguenze che questo comporta.
Tra quelle maggiormente disabilitanti, che hanno un impatto devastante sulle attività della vita quotidiana, sull’autonomia, sulle relazioni e, in generale, sulla qualità della vita delle persone colpite, dei loro familiari e dei caregiver c’è sicuramente l’afasia, un disturbo del linguaggio che colpisce circa il 30% dei pazienti con ictus, causato da lesioni in particolari aree della corteccia cerebrale dell’emisfero dominante (prevalentemente il sinistro), sede della funzione del linguaggio. Alcune persone afasiche hanno difficoltà quando devono esprimersi verbalmente mentre può rimanere intatta la capacità di comprendere il linguaggio; altre, invece, riscontrano difficoltà quando si tratta di comprendere quello che gli viene detto. La gravità, ovviamente, è estremamente variabile e dipende dalla sede e dalla dimensione del danno cerebrale.
«L’emergenza Covid – ricorda il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti – ha inevitabilmente determinato una riduzione delle prestazioni sanitarie non urgenti, in particolare quelle legate alla prevenzione e alla riabilitazione. Per questo riaccendere un faro su queste patologie credo sia quanto mai opportuno. Regione Liguria ha varato il programma sanitario Restart per cercare nel modo più celere possibile il tempo perduto, sia a livello di screening e quindi di prevenzione sia di cura sia di riabilitazione. Del tema al centro di questa iniziativa ci siamo occupati anche nei giorni scorsi ad un convegno all’ospedale policlinico San Martino per sottolineare la necessità di un intervento tempestivo in caso di ictus per evitare o comunque contenere conseguenze come l’afasia e pure al San Paolo di Savona dove – conclude – ristruttureremo l’intero centro ictus di quell’ospedale potenziando la neurologia con un reparto nuovo da 24 letto, in una logica di hub e spoke con il Dea di secondo livello del Santa Corona. La nostra sanità sta ripartendo, in sinergia anche con le associazioni che, come Alice, svolgono un prezioso e capillare lavoro sul territorio».
«Ogni anno nella nostra Regione si verificano circa 4.000 nuovi casi di ictus – dichiara il Massimo Del Sette, direttore U.O. Neurologia Ospedale Policlinico San Martino di Genova – Intervenire precocemente è fondamentale: è necessario chiamare immediatamente il 112 in modo da poter arrivare velocemente in Ospedale. In questo modo è possibile ridurre il rischio di mortalità ma soprattutto gli esiti di disabilità, spesso invalidanti, causati da questa malattia. L’ictus è una patologia tempo-dipendente: i risultati finali della terapia dipendono, infatti, dalla precocità con cui si interviene».
Il logopedista, che si occupa di tutti i problemi della comunicazione, soprattutto quelli di natura foniatrica e neurologica, è la figura chiave in caso di afasia. La durata del trattamento è variabile e può protrarsi per tutta la vita, anche se il lavoro più intenso e importante è quello che si svolge nei primi 12 mesi; dopo questa prima fase, ci si può concentrare su quella che può essere considerata “riabilitazione sociale”. I disturbi del linguaggio, così come quelli della articolazione e della deglutizione, vanno valutati e monitorati da subito per capire prima di tutto se il paziente comprende il linguaggio o se ha necessità di supporti comunicativi per quegli scambi di informazioni che spesso e nell’immediato sono indispensabili.
«Fondamentale è l’approccio riabilitativo che oggi, è centrato non solo sul paziente ma anche sulla comunità circostante, prima di tutto la famiglia, che deve avvicinarsi a queste nuove modalità di comunicazione – dichiara Daniela Fossa, logopedista, S.C. Recupero e riabilitazione funzionale, E.O. Ospedali Galliera di Genova – La ‘riabilitazione sociale’ è meno legata all’ospedale e prevede un percorso di adattamento costante. Oltre a logopedia, fisioterapia e terapia occupazionale c’è un altro strumento riabilitativo che sta emergendo come molto utile: la musicoterapia, che contribuisce ad attivare canali diversi da quelli verbali generalmente utilizzati».
Spesso chi non riesce ad articolare le frasi più semplici, nel sentire i primi accordi di un brano si lascia andare e si unisce alle altre voci di chi ha trovato nel canto un nuovo mezzo di espressione e comunicazione. Per questo motivo, Alice Liguria Odv ha dato vita al “Coro degli afasici”: sono circa una ventina le persone che, con incontri di gruppo settimanali, si riuniscono per esercitarsi e soprattutto per favorire la socializzazione e il benessere psicofisico. La musicoterapia serve per lavorare sul ritmo, legandolo alla parola, aiuta il recupero del linguaggio e crea benessere nel paziente; è stato appurato che molte persone colpite da afasia non riescono a parlare ma riescono a cantare perché la musica e il linguaggio verbale non sono “gestiti” dallo stesso emisfero cerebrale.
«Siamo davvero grati al Comune di Genova per la grande visibilità offerta dall’illuminazione di uno dei monumenti-simbolo della nostra città e a Regione Liguria – conclude Nicoletta Reale, neo-presidente di Alice Liguria ODV – L’importante iniziativa – promossa dalla Fondazione Carlo Molo Onlus di Torino in collaborazione con la Federazione delle Associazioni per la Lotta all’Ictus Cerebrale Alice Italia Odv e con la Federazione Associazioni Italiane Afasici Aita – nella nostra regione si colloca all’interno dei progetti di sostegno e rete promossi da Alice Liguria Odv a favore delle persone colpite da questa patologia in collaborazione con altre associazioni».