«Come abbiamo visto in questi mesi, l’asporto è per molte attività antieconomico, la classica “pezza peggiore del buco“, e nessuna misura sostanziale è stata approvata a ristoro dei costi già sostenuti dalle attività da inizio anno: chi paga gli affitti e le utenze delle attività chiuse per decreto? Questo vuol dire mettere al muro un’intera categoria, non fare programmazione». Così Alessandro Simone, vicepresidente di Fiepet Confesercenti Genova, l’ultimo decreto legge contenente le nuove misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da Covid-19.
Giancarlo Banchieri, presidente nazionale di Fiepet Confesercenti, spiega: «Le nuove misure approvate dal Governo scaricano l’emergenza sanitaria su un’unica categoria: le imprese della somministrazione, ristoranti, bar, pub e pizzerie, costrette a restare chiuse anche con numeri da zona gialla. Una situazione insostenibile e un accanimento che fatichiamo a comprendere».
«Le nostre imprese – precisa Bancheri – sono chiuse ormai da un mese. E con la conferma di un’Italia in zona arancione o rossa anche ad aprile, il governo condanna migliaia di imprenditori a ulteriori perdite di fatturato, avvicinando sempre di più il rischio concreto di non essere in grado di riaprire al termine dell’emergenza. Ci saremmo aspettati un cambio di passo e, quantomeno, il via libera contestuale a un nuovo decreto con indennizzi alle imprese costrette a chiudere. Invece nulla!»