Il Biscottificio Grondona è diventato il membro più giovane del club Les Hénokiens. Da Parigi, dove ha sede l’Association Internationale d’Enterprises Familiales & Bicentenaires, è arrivata l’approvazione della severa istruttoria per l’ammissione a questo ristretto club, di cui fanno parte solo 50 aziende di Europa e Giappone, la più antica delle quali è il ryokan giapponese Hōshi, fondato nell’anno 707.
Les Hénokiens
Fondata in Francia nel 1981 da Gérard Glotin per valorizzare le imprese di famiglia, l’associazione prende il nome dal personaggio biblico Enoch. Partito con quattro aziende francesi, il gruppo è cresciuto fino ai 50 membri attuali. Il più antico è il ryokan giapponese Hōshi, fondato nell’anno 707, mentre il più giovane è il Biscottificio Grondona. Nutrita e prestigiosa, la presenza italiana con marchi come Amarelli, Augustea, Cartiera Mantovana, Di Leo, Ditta Bortolo Nardini, Fabbrica d’Armi Pietro Beretta, Fratelli Piacenza, Garbellotto, Guerrieri Rizzardi, Lanificio G.B. Conte, Mellerio, Stabilimento Colbachini, Vitale Barberis Canonico. Nell’associazione sono rappresentate aziende provenienti da Italia, Francia, Giappone, Austria, Svizzera, Olanda, Gran Bretagna, Belgio. L’attuale sede si trova a Parigi e l’assemblea si svolge ogni anno in un Paese diverso.
Per entrare in Les Hénokiens occorre rispettare quattro criteri. Il primo è per certi versi il più facile: bisogna avere almeno 200 anni di storia. Ma occorre anche che i discendenti del fondatore siano i proprietari della società.
Un terzo criterio di ammissione è che la società sia guidata da un membro della famiglia del fondatore, mente il quarto prevede che l’azienda sia dinamica dal punto di vista imprenditoria e solida da quello finanziario.
La documentazione prodotta deve essere certificata da un membro dell’associazione che, da prassi, si offre come relatore o relatrice della candidatura avanzata dall’azienda.
L’ammissione ufficiale per il Biscottificio Grondona è arrivata nel corso dell’assemblea generale che ha avuto luogo a Nagoya, in Giappone, alla quale i membri hanno partecipato in videoconferenza, atto finale di un iter di ammissione, particolarmente accurato, che ha avuto inizio nell’ottobre del 2020.
Il presidente Gildo Grondona ha commentato: «La procedura è stata lunga e ha richiesto molto tempo, ma è stato un viaggio affascinante nella nostra storia. Nella documentazione prodotta abbiamo inserito anche l’albero genealogico dei Grondona. Il dossier che abbiamo fornito a Les Hénokiens ha soddisfatto tutti i requisiti e così siamo stati ammessi in questo club, se così si può definire, di aziende bicentenarie a conduzione familiare. Per noi è un traguardo molto importante, che premia la fedeltà ai nostri valori di imprenditori».
I numeri di Biscottificio Grondona
Un fatturato di 22 milioni di euro, 95 dipendenti, 2 stabilimenti produttivi (a Genova Pontedecimo e a Villafranca Piemonte, in provincia di Torino). 8 punti vendita monomarca in Liguria, Piemonte e Lombardia. Sono i numeri che descrivono il Biscottificio Grondona, all’inizio del suo terzo secolo di attività. Nel Gruppo anche le aziende Bocchia, eccellenza nella tostatura del caffè dal 1959, Bonifanti, che produce alta pasticceria dal 1932, e Duca d’Alba, storica realtà del basso Piemonte specializzata nella produzione di biscotti. Il marchio è presente in numerosi Paesi stranieri, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Spagna.