L’ultima novità è che grazie al finanziamento della Ceb, la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa, l’ospedale Galliera non dovrà più alienare gli edifici A, As e A1, pari a 19.400 metri quadrati.
Lo ha annunciato il vicepresidente dell’Ente Giuseppe Zampini nella conferenza stampa che ha sancito il via alle operazioni che porteranno alla gara per la realizzazione del progetto del nuovo ospedale, prevista per la fine di febbraio.
Il patrimonio in cessione (in realtà sarà una permuta con l’appaltatore, non una vendita) resta il padiglione E (quello dove ha sede l’Ibmdr, di 2300 mq) e il padiglione D (quello che attualmente ospita la direzione di 6.100), pari a circa 11,2 milioni, ma Zampini ribadisce che non si tratta di nessuna speculazione immobiliare, lasciando presagire eventuali novità positive in relazione a una cospicua eredità ricevuta di recente che potrebbe cambiare ulteriormente le carte in tavola e consentire al Galliera di evitare l’alienazione anche di queste due strutture.
«Gli edifici tornati nella disponibilità – dichiara Zampini – tra 5 anni potrebbero diventare scuole universitarie di alta qualità per esempio».
Il ricorso alla Ceb è stato suggerito al Galliera proprio dal Comune di Genova, che ha avviato con la stessa un rapporto proficuo già nel 2019.
Il finanziamento della Ceb, approvato dopo un’attenta istruttoria sul business plan del Galliera giudicato anche dall’Università Bocconi, ammonta a un massimo di 75 milioni e ha una durata massima di 25 anni. «Non si tratta di un mutuo» ribadisce ZampiniIl tasso previsto nel piano economico finanziario è dell’1% (Cassa Depositi e Prestiti, per esempio, propone un minimo di 1,7%), ma Zampini sottolinea che attualmente sarebbe già allo 0,55%. La rata annua prevista (compresi gli interessi) è di 3.387.081 euro, un costo sostenibile grazie ai risparmi legati alla manutenzione (10%), ai costi energetici (20%) e all’efficientamento che porterà la nuova struttura (70%).
I numeri:
70.231 mq la superficie complessiva; 13.500 mq l’area di degenza; 11.060 mq l’area chirurgica; 6.303 mq di ambulatori e laboratori; 9.814 mq di area verde; 11.600 mq di parcheggi (488); 17.954 mq di servizi e spazi comuni; 3 piani fuori terra; 3 piani seminterrati; 1 park interrato.
404 posti letto; 14 camere operatorie; 3 sale endoscopiche; 80 ambulatori; 5 tac; 2 Pet/Tac; 3 risonanze magnetiche; 3 angiografi; 3 acceleratori lineari; 1 gammacamera; 1 piastra laboratori; 4 palestre di riabilitazione.
Dei costi totali previsti per il lotto 1, ossia la costruzione del nuovo ospedale, 154 milioni di euro (di cui 122,2 per la costruzione e 31,8 per le spese per la progettazione, imprevisti, arredi, accertamenti eccetera), 41 milioni derivano dall’art. 71 della legge 448/78 (finanziamenti per la riqualificazione dell’assistenza sanitaria nei grandi centri urbani), 1,8 dalla legge 135/90 (piano nazionale di interventi contro Hiv e Aids), 11,2 dalla cessione degli immobili, 74,6 dal finanziamento Ceb e 25,4 dalle risorse a disposizione dell’Ente stesso.
«Il piano economico finanziario prevede un costo totale di 154 milioni – dice Zampini – ma nel caso ci fosse anche solo un minimo ribasso di gara, ci consentirebbe di modificare in meglio la voce legata alla cessione degli immobili».
Il lotto 2 invece riguarda solo i padiglioni storici, che saranno destinati a funzioni logistiche e amministrative e costa 17,2 milioni.
Zampini smentisce anche le voci dei contrari alla realizzazione del nuovo ospedale sulla riduzione delle alberature: «Verrà ripristinato il giardino della Duchessa di 5.750 mq dove attualmente sorge il parcheggio».
Proprio nell’ottica della massima trasparenza e «per essere criticati sul progetto, non su aspetti che ci hanno fatto perdere molto tempo», dice Zampini, da lunedì nell’ospedale aprirà un punto informazioni proprio legato al progetto del nuovo Galliera.
La costruzione del nuovo ospedale durerà 5 anni.
Paolo Cremonesi, dirigente della Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza ha sottolineato quanto sia fondamentale sia per i pazienti, sia per il personale, la costruzione di un nuovo ospedale. Quello attuale ha 133 anni di vita, stanzoni che ospitano una trentina di pazienti pur separati da pareti che però non danno né privacy né il giusto isolamento durante la notte, con servizi igienici unici per tutta la camerata. Chiunque è stato paziente del Galliera ha sperimentato i lunghi percorsi in barella pari a due o tre fermate di autobus, con un dispendio di tempo e di energie notevoli. Avere nuove sale operatorie, inoltre, consentirà di essere all’avanguardia per le nuove tecnologie legate alla robotica. Inoltre la nuova struttura è stata pensata per separare i flussi di chi è degente in ospedale e chi invece accede dall’esterno, un aspetto importante che il Covid ha reso ancora più indispensabile. «I nostri pazienti – afferma Cremonesi – hanno bisogno di un ospedale nuovo e moderno perché è fondamentale essere curati in ambienti idonei, cioè in stanze da uno/due letti con bagno in camera confortevoli, con impianti di areazione e di condizionamento moderni, luminosi, facilmente pulibili. I pazienti devono trovare nel nostro ospedale oltre l’aspetto terapeutico anche un comfort adeguato. Allo stesso modo anche gli operatori debbono essere messi nelle condizioni di erogare le loro prestazioni assistenziali, sanitarie, mediche, diagnostiche, specialistiche in un ambiente moderno e confortevole, con percorsi sporco/pulito rapidi».
«Non vorrei più vedere trascorrere 5 anni per la discussione di un progetto – sottolinea il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – il nuovo Galliera ha visto concentrare su di sé i partiti del no, la sindrome nimby del quartiere, il benealtrismo. Spero entro l’anno di vedere gru e cantiere, perché il Galliera è una pedina fondamentale per il riassetto della sanità di Genova che comprende anche le nuove case della salute e l’ospedale del Ponente agli Erzelli. Rispetto a quest’ultimo non ci facciamo certo scoraggiare dalla prima gara andata deserta».
«Poter contare sulla presenza di un grande ospedale nel cuore della città è una cosa importante – dice il sindaco di Genova Marco Bucci – sono moltissimi i genovesi che hanno esperienze legate a questa imponente e antica struttura, che oggi scrive una pagina significativa della sua storia. Un progetto che diventa ancora più strategico e necessario in un momento come questo, in cui ci siamo resi conto di quanto un sistema sanitario efficiente sia un nodo fondamentale per la qualità e l’aspettativa di vita dei cittadini. Come amministrazione non possiamo che essere soddisfatti di assistere al completo restyling della struttura, che sarà in grado di offrire un servizio all’avanguardia, moderno e in linea con i più alti standard di qualità: il nuovo Galliera sarà una struttura d’eccellenza, pari a quella che vogliamo per tutta la sanità genovese».