La Liguria è rientrata al livello considerato accettabile per quanto riguarda i posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid positivi: 30%.
Deve invece ancora rientrare nella soglia del 40% per quanto riguarda i posti letto in area medica occupati da pazienti Covid. Nella settimana 16-22 dicembre, secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, sono ancora al 43%, comunque in calo rispetto al 46% della settimana scorsa.
Torna in peggioramento il rapporto positivi/casi testati (25,4%), mentre migliorano sia i casi attualmente positivi per 100 mila abitanti (417), sia l’incremento percentuale dei casi (+3,4%), sia i casi testati per 100 mila abitanti (488).
A livello nazionale Gimbe registra una lieve flessione dei nuovi casi (106.794 contro 113.182), a fronte di una sostanziale stabilità dei casi testati (465.534 contro 462.645) e in linea con la riduzione del rapporto positivi/casi testati (22,9% contro 24,5%). Si riducono del 9,2% i casi attualmente positivi (605.955 contro 667.303) e, sul fronte degli ospedali, diminuiscono ricoveri con sintomi (24.948 contro 27.342) e terapie intensive (2.687 contro 3.003); in calo anche i decessi (3.985 contro 4.617).
«I dati di questa settimana – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – confermano che la frenata del contagio è sempre meno evidente, come documentato dalla stabilizzazione dei rapporti positivi/casi testati e positivi/tamponi totali, dalla modesta riduzione dell’incremento percentuale dei casi totali, 5,7% contro 6,4% e dalla lieve flessione dei nuovi casi settimanali».
Al di là del potenziamento delle misure restrittive per il periodo di Natale due fattori influenzeranno nei prossimi mesi l’evoluzione della pandemia nel nostro Paese: l’avvio della campagna vaccinale e la diffusione della variante Uk recentemente isolata.
«Al momento – spiega Cartabellotta – è possibile solo fare previsioni di massima rispetto al raggiungimento di una copertura vaccinale del 60-70% della popolazione». Vero è che il piano strategico del ministero della Salute Vaccinazione anti-Sars-Cov-2/Covid-19 riporta oltre 202 milioni di dosi potenzialmente disponibili (pari a 101 milioni di cicli vaccinali completi). Tuttavia, prima che gli accordi preliminari di acquisto si concretizzino in forniture, bisognerà attendere il completamento degli studi clinici in corso, la submission della documentazione completa all’European Medicines Agency da parte delle aziende produttrici e la successiva approvazione condizionata, ossia l’autorizzazione in condizioni di emergenza per la valutazione di efficacia e sicurezza».
Analizzando lo status di approvazione dei vaccini le dosi certe sono solo poco più di 10 milioni entro marzo 2021 e 22,8 milioni entro giugno 2021: quelle del vaccino Pfizer-BioNTech, approvato dall’Ema il 21 dicembre, e quelle di Moderna che dovrebbe avere il via libera il prossimo 6 gennaio.
I vaccini di AstraZeneca e Johnson & Johnson sono in fase di rolling review (revisione ciclica), ovvero Ema valuta i dati man mano che vengono resi disponibili, ma nessuna delle due aziende ha ancora effettuato la submission dei dati completi per l’approvazione condizionata.
CureVac ha annunciato il 14 dicembre l’arruolamento del primo paziente nello studio di fase 3.
Sanofi-Gsk ha già comunicato lo slittamento della consegna delle dosi al 2022.