Il costo di gestione del ciclo dei servizi dei rifiuti indifferenziati ha costi procapite molto variabili in Liguria. Nonostante la situazione di Genova sia stata particolarmente grave soprattutto negli ultimi anni a causa della chiusura della discarica di Scarpino, nel 2018 il capoluogo ligure si è fermato a 62,67 centesimi di euro. I dati si possono vedere nella sezione catasto rifiuti di Ispra (qui il link alla fonte originale).
Decisamente peggio se la passano quei Comuni con pochi abitanti. Cifre che fanno abbastanza “sensazione” e che testimoniano quanto sia complicato oggi amministrare un piccolo centro, magari con un territorio molto ampio, ma una popolazione ormai ridotta all’osso.
Per restare in provincia di Genova, il Comune di Gorreto arriva a 275,02 centesimi di euro, particolarmente alti anche i costi di Crocefieschi (207,19), Fascia (258,86) e Rondanina (266,44). Ai vertici della classifica (e l’eccezione che conferma la regola perché gli abitanti sono 387, ma con dietro tutta la situazione di turismo di lusso che aumenta a dismisura la produzione di rifiuti e quindi anche tutto il servizio) c’è Portofino con 354,28 centesimi di euro.
I Costi di gestione del ciclo dei servizi dei rifiuti indifferenziati (Cgind), sono composti dai costi di spazzamento e lavaggio strade (Csl);
costi di raccolta e trasporto (Crt);
costi di trattamento e smaltimento (Cts);
altri costi, inerenti la gestione dei rifiuti urbani indifferenziati, non compresi nelle voci precedenti (Ac).
Cifre molto più basse a Lumarzo (solo 34,55 centesimi di euro procapite) e San Colombano Certenoli: 31,31 centesimi di euro.
A tallonare Portofino in questo “primato” c’è un Comune savonese: Borghetto Santo Spirito con 342,76 centesimi di euro procapite (ha oltre 4.600 abitanti). Per restare nella stessa provincia, Albissola Marina spende 215,09 centesimi di euro procapite, contro i 25,4 della vicina Albisola Superiore (che tra l’altro ha più abitanti). Ancora più alta la quota di Ceriale (280,41 centesimi di euro) e Urbe (272,33). Costi più contenuti ad Andora (14,70, solo per trattamento e smaltimento), Bormida (20,91) e Vado Ligure (22,76 centesimi di euro).
Nell’imperiese i costi più alti si registrano a Ospedaletti (261,45 centesimi di euro, su una popolazione di oltre tremila abitanti), Cervo (237,61 centesimi di euro), Triora (221,15). Le cifre più basse a Diano Arentino (25,46), Seborga (42,61) Castellaro (46,69) e Riva Ligure (66,63).
Nello spezzino sono molte le cifre sotto i 50 centesimi di euro pro capite. Addirittura Rocchetta di Vara segna “solo” 4,06 (ma questa cifra che comprende solo i costi di raccolta e trasporto), seguono Luni (22,06 centesii di euro), Follo (22,20) Bolano (22,76) Calice al Cornoviglio (23,02). I Comuni dove i costi sono più alti sono quelli molto turistici: Deiva Marina (176,91 centesimi di euro), Carrodano (137,58), Riomaggiore (110,73), Vernazza (107,90).
(continua… qui)