Non ha la sclerosi multipla ma ne ha fatto la sua causa, cammina da solo, con qualunque tempo, accompagnato solo da uno zaino e dalla Carta dei Diritti delle persone con sclerosi multipla: chiede di essere ricevuto da sindaci e assessori dei Comuni italiani. A ciascuno parla di inclusione, di diritti delle persone con sclerosi multipla. È partito da Genova il 17 marzo, 259 giorni fa e ora ritorna in città sabato 30 novembre alle 12 nella sede di Aism Genova di via Alzieri 38.
Si chiama Marco Togni, è l’ingegnere trentasettenne volontario dell’Associazione italiana sclerosi multipla, che ha deciso di dedicare un anno della propria vita, camminando ininterrottamente da quasi 10 mesi, per seimila chilometri e 18 regioni italiane. La sua marcia di solidarietà è dedicata a tutte quelle persone che non possono più muoversi; Marco le porta tutte con sé, insieme alle loro storie, in un dialogo continuo e quotidiano con tutti loro sul gruppo facebook #Osky4AISM.
Il suo nickname è Osky ma lo hanno definito il Forrest Gump della sclerosi multipla: ad aspettarlo nella sezione genovese di Aism (si trova in via Alizeri 3b), il presidente nazionale di Aism, Francesco Vacca, il vicesindaco di Genova, Stefano Balleari insieme a cui aveva percorso i primi passi del suo viaggio, la presidente della sezione provinciale Aism di Genova Enza Costa, la presidente del coordinamento regionale Liguria Aism Patrizia Aytano, tutti volontari e la cittadinanza.
«Ho scelto di fare questo viaggio – spiega Togni − perché fondamentalmente credo nella libertà. È diritto fondamentale e indispensabile di tutti: so che abbattere “certe” barriere e “certi” muri è difficilissimo. È difficile far capire cosa sia la sclerosi multipla, benché sia una malattia tanto vicina a ciascuno di noi, una persona ogni due conosce una persona con questa malattia. Si può sconfiggere anche informando, sensibilizzando, educando, non si può solo sperare che il futuro sia migliore. Bisogna lavorare affinché ciò avvenga».
«Un’iniziativa veramente lodevole che l’amministrazione comunale sposa con convinzione – sottolinea Balleari – l’impegno dei singoli su questi temi sono una testimonianza preziosa e un esempio forte di cittadinanza attiva. Per chi come noi si trova ad amministrare la cosa pubblica rappresenta un aiuto imprescindibile».
Sono oltre 200 i Comuni italiani che hanno ricevuto Marco Togni e che hanno scelto di condividere la Carta dei Diritti delle persone con sclerosi multipla, malattia che rappresenta una vera e propria emergenze per le 122 mila persone con sclerosi in Italia e per la nostra società, colpita ogni 3 ore, da una nuova diagnosi, malattia cronica e complessa, evolutiva, imprevedibile, per la quale ancora la cura definitiva non esiste.
«Sono i grandi sconosciuti come Marco a fare la differenza − dichiara Vacca – almeno per la mia esperienza. Sono quelli che si impegnano in prima persona a far sì che le cose cambino, che le cose e la vita vadano avanti, anche quando qualcosa che si chiama sclerosi multipla entra nella tua vita. Sono persone così a ricordarci e farci capire che possiamo essere più forti, più determinati, più grandi della nostra malattia perché noi, persone con sclerosi, non siamo la nostra malattia, siamo persone e siamo un esercito di ottimisti. Lo stiamo cambiando davvero il mondo».